lunedì 19 settembre 2016

Recensione: "PRIMA IL CUORE" di Jessi Kirby.






Genere: Romance Contemporaneo
Editore: Mondadori
Pagine: 162
Prezzo: € 17,90 (cartaceo); € 6,99 (e-book)
Uscita: 19 aprile 2016







Sinossi:

«Non so come, ma quando fui svegliata dalle sirene, poco prima dell'alba, capii subito che erano lì per lui. Non ricordo di essere saltata giù dal letto, né di essermi allacciata le scarpe. Non ricordo di aver percorso il vialetto fino alla serie di curve che separa le nostre case. Non ricordo la sensazione dei piedi sull'asfalto, dell'aria nei polmoni, della corsa verso quello che in cuor mio sapevo già.» La notte in cui il fidanzato Trent, a soli diciassette anni, muore in un incidente stradale, il mondo di Quinn Sullivan si frantuma in mille pezzi. Niente può avere senso se hai perso l'amore della tua vita. Forse, però, se riuscisse a mettersi in contatto con le persone che hanno ricevuto i suoi organi potrebbe superare quel dolore che pare inconsolabile. Così le hanno spiegato al gruppo di sostegno che frequenta da quando Trent se ne è andato. E allora Quinn si fa coraggio e le contatta tutte quelle persone, una dopo l'altra. Tutte tranne una, quella più importante, il ragazzo che ha ricevuto il cuore di Trent, e che ha scelto di restare anonimo. Ora che finalmente ha recuperato le forze, infatti, Colton Thomas è determinato ad andare avanti per la sua strada lasciandosi il passato alle spalle. Anche se questo significa non sapere nulla della persona che gli ha permesso di tornare a vivere.

Contravvenendo a ogni regola, Quinn decide di incontrarlo ugualmente. E subito avverte una connessione particolare con lui, un legame speciale che, di giorno in giorno, diventa sempre più profondo. Trascinata dalla straordinaria voglia di vivere di Colton, Quinn torna a sorridere, anche se un terribile senso di colpa la tormenta: è giusto nascondergli la sua vera identità per paura di perderlo? E, soprattutto, come può abbandonarsi ai sentimenti che prova per lui se ogni battito del suo cuore non fa che ricordarle ciò che ha perso per sempre?





Devo fare una premessa: questo libro è scritto col cuore, per il cuore e con il cuore.
Non per giocare con la parola “cuore”‚ che ritroviamo anche nel titolo, ma voglio sottolineare che tutto il libro è incentrato su quello.
La Kirby ci dona un piccolo capolavoro sotto forma di young adult che tocca temi molto molto forti: il lutto e il dolore, la lotta tra senso di colpa e voglia di vivere, la speranza e l'amore.
Quinn Sullivan ha appena 17 anni e già si trova ad affrontare una perdita terribile. Il suo ragazzo Trent è morto in un incidente stradale. Un giovane amore spezzato sul nascere. Come giovane era lui ed è la stessa Quinn. Sogni, futuro, progetti: tutto si spezza. Sono passati quattrocento giorni da quel giorno terribile e Quinn si dedica anima e corpo a rintracciare le persone che hanno ricevuto gli organi di Trent. Un tentativo di rimanere aggrappata al suo ragazzo camuffato da gesto di rinascita. L'unico che non risponde alla sua lettera è Colton Thomas, colui che adesso custodisce il cuore del suo Trent‚ e Quinn non si dà pace. Nonostante i suoi genitori e sua sorella tentino di dissuaderla, lei decide di saltare in macchina, a loro insaputa, una mattina come tante‚ e di dirigersi ad appena sessanta chilometri di distanza, a Shelter Cove. Lì dove vive Colton.

La donna dell'associazione ci aveva spiegato che certe persone non rispondono mai, è una loro decisione. Mi comporto come se non pensassi a lui ogni singolo giorno e non mi interrogassi sulle ragioni della sua scelta. Come se mi fossi rassegnata. Ma nelle interminabili ore notturne non posso fingere: la verità è che non trovo pace. E forse non la troverò mai se non faccio quello che devo. Se Trent lo sapesse, chissà cosa penserebbe. Se in qualche modo potesse vedere, chissà cosa direbbe. Ma ormai sono passati quattrocento giorni. Forse capirebbe, almeno spero. Per tanto tempo il suo cuore l'ho avuto io. Voglio solo vedere dove è adesso.”

Vuole solo vederlo un attimo, Colton. Osservarlo senza essere vista e tornare a casa sua‚ ma il destino ci mette le mani. Quinn non solo troverà Colton, ma i due avranno anche un particolare incontro\scontro che li porterà a trascorrere del tempo insieme. La protagonista non si aspettava un ragazzo bello, abbronzato, con gli occhi verdi e pieno di salute‚ ma soprattutto non si aspettava di condividerci un intero pomeriggio. Per lei finisce tutto nel momento in cui lo saluta, sale in macchina e se ne torna a casa. Quello che non prevede è che a Colton è rimasta impressa.
Il libro si focalizza sulla voglia di vivere che, nonostante tutto, alberga per natura in una ragazza di appena diciassette anni. L'amore, a quell'età, è tutto o niente‚ e Quinn si è “spenta” per quattrocento giorni‚ più di un anno di annullamento. Ha smesso di studiare, di uscire, di vedere amici e di correre‚ una grande passione che condivideva con Trent. Si è chiusa in casa, circondata dall'affetto di una madre e un padre che l'hanno supportata nel difficile cammino del lutto. Due personaggi che tra l'altro ho apprezzato moltissimo, insieme alla sorella Ryan e alla nonna‚ comprimari davvero ben descritti e delineati.
Quinn è una ragazza davvero coraggiosa, a mio avviso. Si aggrappa all'idea di voler vedere Colton per restare in qualche modo legata a Trent, ma contemporaneamente affronta piano piano e con mille paure il tanto agognato e crudele cammino dell'elaborazione della perdita. Anche se i suoi fini non sono limpidi inizialmente, non la si può biasimare. Non c'è stata una sola riga o parola o pensiero di questa ragazza che sia risultata fuori posto.
Dall'altra parte c’è Colton Thomas‚ del quale mi sono innamorata subito. Dolcissimo e solare ragazzo che ha ricevuto in dono la cosa più preziosa del mondo: un'altra possibilità. Ed è intenzionato ad onorare ogni singolo giorno del resto della sua vita facendo le cose che pensava di non poter più fare. Solare, gentile, adulto nell'anima e nel cuore. Quel cuore che batte forte nel suo petto e che lo fa stare bene, finalmente, dopo anni passati in ospedale, anni di solitudine e tristezza, medicine e prospettive buie.

La stessa cicatrice che doveva avere anche Trent quando lo hanno seppellito. Me ne rendo conto solo ora. Provo a ricacciare indietro le lacrime e l'orribile sensazione di averlo tradito profondamente decidendo di passare una giornata assieme a Colton, concedendomi la libertà e la gioia che ho provato in acqua. Per tanti motivi essere stata felice anche solo per un po' mi sembra sbagliato. Felice con qualcun altro, che sta diventando molto di più di uno qualsiasi.”

Quinn ha smesso di esistere da quando è morto Trent. Colton ha ricominciato a vivere proprio da quel giorno. Sarà proprio Colton con il suo amore spontaneo e con la sua energia positiva che aiuterà Quinn a riemergere dal tunnel che l'ha inghiottita.
Ho apprezzato tantissimo lo stile fluido della Kirby‚ così come i dialoghi e la descrizione sincera dei rapporti familiari: veri e umili. Essendo scritto in prima persona e dal solo punto di vista di Quinn, anche noi lettori siamo portati a fare il suo viaggio. Un'avventura difficile “per quelli che rimangono”, ma anche un inno alla vita, all'amore e alla lotta per ottenerlo. 









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