mercoledì 20 gennaio 2021

Review Party: "LA STIRPE DELLA GRU" di Joan He






Autore: Joan He
Genere: Fantasy 
Editore: Mondadori
Serie: Autoconclusivo 
Pagine: 456
Prezzo ebook: 9,99 
Prezzo cartaceo: 20,90











La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell'anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell'arena dei giochi di potere e diventa all'improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l'omicida sia qualcuno che le è molto vicino. La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l'ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l'assassino. I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi'a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un'indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge. Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto. Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto? 



RECENSIONE 

A CURA DI ANGELA D'ANGELO




“La stirpe della gru”  di Joan He è sicuramente un fantasy affascinante, merito di una ambientazione che cattura soprattutto chi ha consuetudine con il mondo orientale.
In un panorama fantasy che sembra non offrire spunti innovativi, l’immaginario asiatico fornisce una scintilla in più a una trama tipica, che si dipana attraverso colpi di scena e intrighi.
Le vicende ruotano attorno ad Hesina, una principessa che, dopo l’omicidio del padre, si trova a capo di un impero in cui forze intestine si contrappongono per sovvertire l’ordine costituito.
Una trama quasi politica, oserei dire, nello stile noto e ormai rodato di Game of Thrones, esagerazioni ed incesti a parte, che tesse le vicende personali alle ragion di Stato e trasporta le vite apparentemente protette e privilegiate degli appartenenti alla corte in labirinti di intrighi, diffidenza e tradimenti.
Sicuramente una tematica affascinante che, però, richiede una certa attenzione da parte dei lettori. Il libro, infatti, è autoconclusivo, e questo conduce alla necessità di dover condensare notizie ed episodi in una macchina narrativa che spesso non regge il peso delle informazioni.
La trama politica, con il suo andamento indiziario, infatti non collima sempre in modo fluido con la necessità di spiegare i cardini del mondo fantastico, e questo porta spesso a infodump che rallentano il ritmo e rischiano di togliere forza alle dinamiche personali presenti tra i diversi personaggi e ai plot twist.
Nulla che non sia noto ai lettori di genere, che sono abituati a una certa lentezza dovuta alla necessità di presentare e far assimilare il nuovo mondo, ma forse un po’ ostico per il lettore generalista, che rischia di non apprezzare pienamente le caratterizzazioni dei personaggi e le loro interazioni, troppo distratto da quanto apprende dal background.
Il lavoro dell’autrice è, tuttavia, mirabile, anche e soprattutto in considerazione di una storia autoconclusiva. 
Nonostante qualche macchinosità dovuta all’ingente materia da gestire, Joan He riesce comunque in modo convincente a dar voce a tutte le necessità dei personaggi e della trama, conducendo in maniera avvincente il lettore a seguire le vicende di Hesina, una giovane che, come nella migliore tradizione fantasy, non solo va incontro e supera diverse peripezie, ma che soprattutto cresce e si evolve durante il lungo, e talvolta doloroso, percorso di formazione.
Una buona prova per un fantasy che forse non brilla per forza evocativa, ma che dona agli appassionati uno svago piacevole e non banale.