venerdì 16 aprile 2021

Recensione: "RUTHLESS" di Debora C. Tepes







Genere: Contemporary romance/Sport romance
Editore: Self Publishing
Pagine: 364
Prezzo: 2,99 
Data pubblicazione: 16 aprile 2021
 











Sinossi:
Jason
Sono cresciuto nel ghetto, tra le risse e le sparatorie.
Ho visto la morte in faccia, troppe volte.
Sul ring e nel sesso sporco tiro fuori la mia rabbia.
Senza legami, senza sentimenti.
Mi chiamano Ruthless, lo spietato.
Non mi piegherò per nessuno, non farò entrare nessuno nella mia vita.
Non permetterò a nessuno di infilarsi sotto pelle, di confondermi i pensieri.
Soprattutto, non lo permetterò a lei.
Eppure il suo solo pensiero mi infiamma il petto.
 
Ariana
La mia vita sembra perfetta, ma solo io conosco la verità.
Il mio sogno è stato distrutto per sempre.
Il passato non mi lascia andare.
Nessuno può davvero leggermi dentro, oltre i miei abiti costosi e la mia pelle bianca.
Nessuno tranne lui, Jason.
Lui che mi terrorizza con quello sguardo che è una notte senza stelle.
Lui che mi incendia come nessun altro può fare.
Lui che non potrà mai essere mio.





Ruthless. Spietato.
Jason Knight non ha freni.
Impetuoso, arrabbiato e affamato di riscatto, è violento sul ring ma premuroso tra le quattro mura di una casa sgangherata nel cuore del ghetto più pericoloso del mondo.
Compton, contea di Los Angeles.
California.
Vengono in mente spiagge assolate, colline con ville da capogiro, Rodeo Drive e la vita notturna. Ma Compton è altro. È la povertà che vive all’ombra della ricchezza. È gang di latinos e sparatorie per strada.
È degrado… ma anche umanità.
Jason ha perso alla ruota della vita. È nato in un posto infame che l’ha imbruttito nello spirito, forgiato per essere frustrato dalla sua condizione e arrabbiato per l’impossibilità di cambiarla.
Ma è nato anche per la boxe, il lasciapassare per un’esistenza migliore… forse.
Nel frattempo si ammazza di allenamenti e bada, con difficoltà, alla nonna malata.
E be’, galeotte son le nonnine del romance che, tra una battutina e una insinuazione maliziosa, ci raccontano una vecchiaia dotata della saggezza e della sfacciataggine adatte a lasciare un segno.
Cupido inconsapevole, nonna Latonya porta nel cuore del ghetto la Uptown Girl per definizione: Ariana.
Bella, ricchissima e dall’aspetto etereo, Ariana appare come l’emblema della Los Angeles che conta.
Ma qualcosa stona.
L’angelo dal profumo di biscotti alla vaniglia e gli occhi color del miele non vive la sua vita sulle spiagge di Malibu, ma veste una casacca informe da infermiera e cura gli anziani con dedizione e amorevolezza.
Diversi come il giorno e la notte, Jason e Ariana sono un mix esplosivo. Bastano i loro background a generare un romanzo di quelli che tanto ci piacciono, basato su pregiudizi da superare e differenze che arricchiscono. 
Debora C. Tepes quelle diversità tra i protagonisti le cavalca, le esaspera perfino, presentandoci Jason e Ariana come due universi di esperienze agli antipodi, ma solo per mostrarci quanto questi ragazzi siano complementari e quanto la forza dell’amore riesca a ridurre le distanze.
Il risultato è una storia di alti e bassi che non rinuncia a un pizzico di ironia e perfino di buffa tenerezza. Tra un eroe diversamente dolce e un’eroina dall’insospettata forza, infatti, Ruthless si fa leggere con piacere in poche ore, lasciando il lettore con un sorriso intenerito ma anche divertito. Merito soprattutto di Jason, così inesperto nelle relazioni, così goffo nell’esprimere i propri sentimenti che non si può che perdonare per le cavolate che spara (e son tante!), perché in fondo non è che un bravo ragazzone che non ha mai imparato il lessico dell’amore. E allora sbaglia, si insulta da solo con veemenza (mi sono schiantata dalle risate ogni volta!), ma da sportivo puro si rimette in carreggiata con se stesso e con la dolce donna che si è insinuata nei suoi pensieri.
Che dire, se vi piacciono i contrasti, gli amori osteggiati dalla società, le fiabe in cui il principe azzurro è la Bestia, Ruthless è il romanzo che fa per voi, perché la storia la conoscete, no?, la Bestia, alla fine, conquista la ragazza, il rango e l’intero fottuto mondo!




venerdì 2 aprile 2021

Recensione: "MOTION. IL MOTO DEI CUORI" (Le leggi della Fisica, #1) di Penny Reid

 







Genere:
 New Adult
Pagine: 240
Data di uscita: 1° aprile 2021
Prezzo cartaceo: € 13.90
Prezzo ebook: 
€ 4.99
Traduzione: Daniela Sacerdoti e Andrea Russo
Pagine: 240
Data di uscita: 1° aprile 2021
Prezzo cartaceo: € 13.90
Prezzo ebook: € 4.99
Traduzione: Daniela Sacerdoti e Andrea Russo







Una sola settimana.
Una casa vuota.
Una ragazza geniale.
Un aspirante musicista.
Un’enorme menzogna.
Cosa potrebbe andare storto?
 
Mona DaVinci è una giovane promessa della fisica. La ricerca è la sua vita, nulla può distoglierla dai propri obiettivi. Quando ci si diploma a quindici anni e si inizia un dottorato di ricerca a diciannove, infatti, non si ha tempo per distrazioni. Mona ne è consapevole, per questo anche il divertimento per lei è programmato.
 
La sua gemella Lisa, però, non sembra pensarla così. Più vicina allo stile di vita dei loro genitori, due super celebrità, con i suoi colpi di testa lei offre di continuo materiale ai tabloid. La sua ultima bravata, tuttavia, le è costata la prigione e adesso Mona è costretta ad impersonare Lisa per nascondere ai genitori l’arresto della sua gemella. Ritornare nella casa di famiglia per una sola settimana non le sembra un compito troppo difficile, finché non scopre di doverla condividere con un guardiano: il migliore amico di suo fratello, Abram.
 
Abram è un aspirante musicista di talento che stabilisce da solo le sue regole, senza programmi e pianificazioni. Dovrebbe rappresentare tutto ciò che Mona detesta, eppure lei se ne sente attratta da subito. La chimica tra loro è esplosiva. Nonostante Abram non conosca la verità sullo scambio, Mona per la prima volta inizia a considerare l’idea di abbandonarsi alle proprie irrazionali emozioni senza rimpianto, anche a costo di menzogne e sotterfugi. Le bugie, però, aleggiano sulla sua testa come una minaccia, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
 
La rivelazione della vera identità di Mona la unirà ad Abram ancora di più o ferirà in maniera irrevocabile l’unico ragazzo che abbia mai toccato il suo cuore?
 
 
La trilogia Le leggi della Fisica è composta da:

1# Motion. Il moto dei cuori
2# Space. Lo spazio che ci unisce (in uscita entro maggio)
3# Time. Il tempo tra me e te (in uscita entro maggio)






È ormai noto che io ho un amore viscerale per Penny Reid. Tra tutte le autrici che pure apprezzo, Penny ha un ruolo speciale nel mio cuore e nella mia stima. Sarà perché abbiamo una formazione affine al punto da risultare inquietante unita a una visione speculare della scrittura, sarà per quei colpi di fulmine a pelle che talvolta capitano (siete mai stati abbracciati da lei? IO SÌ!!!)… sta di fatto che la realtà è una: AMO QUESTA DONNA.

Adoro il funzionamento della sua mente, che come la mia torva i numeri anche in un passo di letteratura, cercando e creando simmetrie e equilibri tra emozioni ed eventi di determinati pesi specifici ancor prima di vivere quei sentimenti. Adoro che sia una autrice altamente scientifica, perché in lei il margine di errore è ridotto al minimo e il gradimento si riduce al mero gusto, senza che le si possa imputarle nessun errore di pensiero, elaborazione, pratica. Adoro la sua ironia, sottile e gradevole, mai grossolana.

E ho apprezzato Motion, come il resto delle sue opere, con l’aggiunta che questa volta mi muovevo in un ambito che mi crea sempre apprensione: il New Adult.

Mi trovo in quell’età in cui non si è troppo lontani dall’adolescenza per averla dimenticata, e non si è abbastanza vicini alla maturità per vedere gli eventi della gioventù con indulgenza e nostalgia.

Quindi soffro.

Soffro come una quindicenne e mi rimprovero come una quarantenne. Mi innamoro come la ventenne che non vuole pensare alle conseguenze e mi struggo come la trentenne che con le conseguenze ci convive.

Bell’affare, eh? Ma non posso prendermela con la Reid per l’altalena emotiva che provo, perché il punto è proprio quello: la lettura DEVE farci SENTIRE.

Sentire i morsi allo stomaco, l’isolamento visivo, l’ottenebramento mentale. Sentire le ginocchia molli e i brividi sulla pelle.
Deve farci appassionare.

Penny Reid ci riesce anche se sappiamo sin dall’inizio che alla fine del libro il punto di non ritorno ci sfuggirà e resteremo con un pugno di mosche in mano. Insomma, Motion è un romanzo breve, prologo di una trilogia, dunque lo sviluppo non può che essere rimandato a un apice che, a occhio e croce, seguirà l’andamento di una gaussiana (concedetemelo, la serie si chiama Le leggi della fisica!), quindi si avrà nel secondo volume, eppure nonostante quel senso di incompiuto non ci si può non affezionarsi a Mona.

Mona DaVinci, genio della fisica, persona contorta nella stessa misura in cui appare controllata; Mona che adorerete per la sua onestà anche nel mentire, per la sua correttezza, per i suoi saldi principi morali, per il suo modo adorabile, privo di isterismi e pieno di ironia “Reidiana” di lasciarsi andare a una vita priva di programmi e pianificazioni, nonostante gli eventi casuali e le interazioni sociali per lei siano difficili, distorti da una educazione e da circostanze che l’hanno esclusa da un mondo che la pretende e che lei, in fondo, teme.

Mona, punto di vista unico di questa prima parte, che giganteggia su Abram, il bellissimo protagonista maschile, un principe azzurro tenebroso che amiamo attraverso lei, ma che la Reid non espone troppo. Una scelta ben ponderata, sicuramente, perché quando la palla passerà a lui lo conosceremo nel suo tormento, nella sua delusione e disillusione, e lì, me lo sento, scopriremo la complessità di un’anima sensibile, profonda, dolorosamente artistica.
Motion, nel suo seguire il mondo in cui i protagonisti si annusano e si conoscono, esprime solo in potenza tutti gli elementi di un NA perfetto, pertanto la valutazione non è semplice, benché ampiamente positiva. Di certo è un volume irrinunciabile, l’inizio di un innamoramento che, conoscendo le capacità dell’autrice, si trasformerà in un vero e proprio amore nel proseguire le vicende di Mona e Abram.
Non mi resta che attendere con ansia i prossimi volumi per vedere le scintille trasformarsi in fulmini, e di lì in vere e proprie tempeste di emozioni.
Ancora una volta, Penny mia non mi ha deluso.