lunedì 24 giugno 2013

Recensione: INSURGENT di Veronica Roth.

Dall'autrice di "Divergent" un nuovo capitolo ricco di azione e suspense. Veronica Roth si impone  sempre di più come una regina del distopico per ragazzi.





Genere: Distopico YA
Editore: De Agostini
Pagine: 512
Prezzo: € 14,90

Uscita: 30 maggio 2013







Sinossi:   
Una scelta può cambiare il destino di una persona... o distruggerlo. Ma qualsiasi sia la scelta, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare le persone che ama e se stessa. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il suo ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, che si fa ogni giorno sempre più potente.


La trilogia "Divergent" è così composta:
1 - Divergent
2 - Insurgent
3 - Allegiant (previsto in America per ottobre 2013)



L'autrice:
anteprimadivergentveron Veronica Roth è un'autrice bestsellers del New York Times, con vendite record per i suoi due romanzi "Divergent" e "Insurgent", i primi due capitoli della trilogia Divergent. Scrittore a tempo pieno, vive a Chicago con suo marito.





RECENSIONE A CURA DI NICOLETTA DEL PRETE:

Il secondo capitolo della trilogia “Divergent” è riuscito a mantenere lo stesso livello del primo libro. Capita spesso che dal secondo si ci aspetti una marcia in più e si finisca per esser delusi, ma la Roth ha fatto centro anche questa volta, con una scrittura perfetta e lineare.
Cambia lo scenario, da quello statico del primo libro, incentrato soprattutto sull’iniziazione alle fazioni, si passa all’azione.
Tris e Tobias, in fuga dalla loro fazione dopo esser riusciti ad eludere la simulazione, trovano rifugio dagli Intrepidi.
La guerra che si è scatenata per la supremazia, ha portato ad innumerevoli vittime, tra cui i genitori di Tris e il suo migliore amico Will.
Queste perdite influenzeranno molto le sue azioni. La giovane non riesce a perdonare se stessa per quello che è stata costretta a fare e a nulla valgono i tentativi di Quattro di scoprire questo malessere che a poco a poco la consuma.
Il loro rapporto subisce un drastico cambiamento. Lui arrabbiato con tutti e tutto, a causa del suo passato che bussa prepotentemente alla sua porta, è il più razionale e calcolatore. Non accetta determinati tipi di comportamento da parte di Tris e si allontanerà quel tanto che basta da far insinuare in quest’ultima il dubbio che l'amore non sia più vivo e forte.
Tris, infatti, convinta di far la cosa giusta è portata a mentire o tradire la fiducia che le viene concessa. La sua mancanza di tatto, anche se giustificata dalla giovane età, mi ha reso spesso insopportabile questa ragazza che non riesce a capire che le sue azioni hanno gravi ripercussioni.
Nonostante ciò è il personaggio più carismatico, forte e fragile allo stesso tempo. A nulla valgono le azioni di Jeanine di piegare la sua volontà, lei è una Divergente e possiede un potere che nessuno può sottrarle.
Si scalfisce un po’ quell’alone che copre il personaggio di Tobias quando entrambi i genitori fanno la loro comparsa e, sebbene lui sia stato abbandonato da una e scappato dall’altro, agisce in modo da concedere il perdono alla madre. Costretto sotto siero ad affermare la verità, lo si vede finalmente per il ragazzo che è: un adolescente costretto a cambiar fazione per fuggire dalle “grinfie” del padre. Un ragazzino che ha subito tanto, ma che non si è mai abbattuto, anzi ha cercato di migliorare sempre di più proprio per offuscare una parte della sua vita che considera morta.
Il finale è un perfetto punto interrogativo. Per questo motivo, non saprei ben definire questo libro perché è stato molto veloce sia nelle vicende che nei discorsi. È evidente che è un romanzo di passaggio, che lega il primo e il terzo, infatti non si definisce nulla di concreto, se non da dove proviene l'origine delle fazioni. Ed è proprio a questo punto che la narrazione si interrompe praticamente sul più bello. Solita trovata di marketing a mio parere per creare attesa e assicurarsi la vendita del successivo capitolo.
Una scelta che lascia il lettore giustamente frustrato e che non ho apprezzato. L'autrice ci rimanda ad un annetto minimo per sapere come va a finire.
Aspetteremo? Impossibile non farlo!

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