lunedì 27 ottobre 2014

Recensione: "IL PRESAGIO DELLA ROSA NERA" di Luca Centi.






Genere:  Fantasy
Editore: Piemme
Pagine: 147
Prezzo: 1.99 € (ebook)
Uscita:  1 Luglio 2014










Sinossi:

Isis Bloom non è una ragazza come le altre. È forte, indipendente e da quando è rimasta orfana è abituata a girare l'Europa con la Compagnia dei Miracoli, sua unica famiglia, un gruppo di teatranti con cui mette in scena spettacoli di magia. La sua magia però non è un trucco... Isis ha un dono molto potente ed estremamente pericoloso, il dono di leggere nella mente delle persone. Ma deve stare attenta a non svelare il suo potere, perché forze oscure stanno tramando nell'ombra per impossessarsene. E quando Isis si imbatte nel giovane e affascinante Elijah, non sa più se deve credere a lui o rimanere nel caldo, rassicurante abbraccio del paziente Victor...






RECENSIONE A CURA DI VALENTINA GREGORI:

La lettura de “Il presagio della Rosa Nera” mi ha travolto emotivamente. Struggente, atmosfera suggestiva da romanzo gotico, tra mistero, suspense, paranormale, efferatezza (sia fisica che morale) e ambientazione ottocentesca.

La Compagnia dei Miracoli è un circo itinerante in cui si esibiscono i “Fallaci”, i “freaks”: persone considerate creature oscene e innaturali, fenomeni da baraccone che suscitano interesse. La giovane Isis Bloom cela uno spirito affine ai “Fallaci”: il suo dono le permette di scrutare nella coscienza degli uomini attraverso il tocco. Quando la Compagnia approda a Parigi, Isis viene trascinata in un vortice di oscurità, segreti, passioni, violenza, visioni e potere. Fino a scoprire la verità sul passato, su se stessa e sull’universo sovrannaturale a cui appartiene. Una spirale di inquietudine che minaccia di travolgerla… Quale sarà il prezzo da pagare?

È Elijah Corneille, ambiguo ma affascinante, che la introduce alla verità e la induce ad affrontare da sola rivelazioni e inganni. Antitesi di Elijah, Victor rappresenta il rifugio che Isis anela: normalità, sensibilità e abbandono ai sensi come libero sfogo. Sullo sfondo, il Visitatore: seduzione travolgente, oscura e maledetta.

La struttura dell’intreccio è ben costruita: i tasselli si incastrano perfettamente, svelando il quadro generale della vicenda un poco alla volta.

Per complessità di carattere emergono la protagonista e, a mio avviso, anche Elijah e Victor. Divertenti i siparietti che narrano la quotidianità nel circo e permettono di conoscere i personaggi che lo animano.

Ho trovato eccellente la qualità dello stile. Fluido e curato, permette di analizzare i pensieri della giovane, coglie la suspense in modo efficace e persino lo stile letterario dell’epoca. Inoltre ha impatto visivo, in quanto rende l’azione, i toni cupi e la scenografia parigina del periodo ottocentesco.

Interessanti gli “aforismi” che descrivono la personalità di Isis attraverso gli insegnamenti della nonna, cosa significa essere diversi e cosa rappresenta la Compagnia dei Miracoli. Stimolando qualche riflessione personale.

Tuttavia il romanzo non è perfetto. Come maggior difetto ho riscontrato l’uso eccessivo del “voi”: pur ricalcando la parlata dell’epoca, l’autore lo ha inserito dappertutto. Per esempio: nell’intimità, tra amici fraterni che convivono da tempo, rivolto a una stracciona. Ammetto che sono ignorante in materia, ma mi chiedo se non sia troppo. Peccato, perché il libro avrebbe potuto essere eccellente.
 


Voto:



Sensualità:










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