venerdì 31 luglio 2015

Recensione: "LA RAGAZZA DEL TRENO" di Paula Hawkins.




 Non guarderete mai più da un finestrino con gli stessi occhi.



Genere: Mistery
Editore: Edizioni PIEMME
Collana: Narrativa
Pagine:378
Prezzo: € 16,58
Uscita:  23 giugno 2015







Sinossi:
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile.


Non riuscivo a staccarmi dal libro. E qui potrei finire la mia recensione.
Per leggere le ultime 50 pagine quasi mi scordavo di pranzare.
La storia è raccontata in prima persona da Rachel, ovvero la ragazza del treno. Rachel prende sempre lo stesso treno, mattina e sera, e un semaforo ferroviario le ha permesso di sbirciare nei giardini e nelle verande delle villette allineate lungo i binari. In una di queste case vivono Jess e Jason (come li chiama lei) che prendono il caffè in terrazza e chiacchierano in giardino. Rachel li osserva quasi tutti i giorni e, dal suo finestrino, si è dipinta un quadro nella propria testa con tutti i dettagli di una vita idilliaca che tanto le manca.
La realtà, chiaramente, non si avvicina minimamente alle congetture della ragazza del treno e nel corso della narrazione scopriamo molte cose sulla famigliola felice Jess+Jason e sulla triste Rachel che li guarda dal treno.
Dopo mesi interi di momenti rubati, però, accadrà qualcosa di inaspettato che rimescolerà tutte le carte e riporterà i personaggi, Rachel in testa, a fare i conti con il proprio passato.
Bellissimi i personaggi femminili di questo libro.
Rachel, per esempio, ha un grosso problema di alcol, e lo si capisce già dalle prime pagine. Anzi, è lei a raccontarcelo. Ma non è una dipendenza “graziosa”, alla Bridget Jones, per intenderci. No. È un problema del tipo “bevo gin tonic in lattina sul treno e ho distrutto la mia vita”.
Tutti i personaggi sono molto convincenti e il romanzo corre su una sottile linea di tensione psicologica che porta a colpi di scena e rivelazioni, una dopo l’altra. Il ritmo è incalzante, scandito da capitoli brevissimi e verso la fine è praticamente impossibile interrompere la lettura.
Originale e sorprendente: consigliatissimo!



Nessun commento:

Posta un commento