I blog degli editori e i social network, come è cambiato il rapporto dei lettori che amano confrontarsi sui libri in uscita? Teresa Siciliano ci racconta la sua esperienza!
Ho passato più di metà della mia vita
senza internet. Il che oggi è come parlare della preistoria. Quando mi collegai
la prima volta, credo a scuola verso la fine degli anni Ottanta, in italiano
non si trovava ancora quasi niente. A titolo di curiosità, posso ricordare che,
quando andai a cercare Moretti, e io intendevo Nanni, mi venne fuori la
pubblicità dell’omonima birra. Non occorre poi dire che la connessione era
all’epoca di una lentezza esasperante e alternativa al telefono.

Prima di facebook i blog erano l’unico
luogo in cui si poteva parlare di romance e discutere con le altre lettrici.
Certo c’era il grave limite di non poter neanche accennare a libri di un’altra
casa editrice e soprattutto di Harlequin, dal momento che le due redazioni
erano in concorrenza. Però per tutto il resto c’era totale libertà di opinione:
mai in tanti anni venne cancellata una mia recensione (e sapete che spesso ho
la mano pesante), mai venni rimproverata, neanche in privato. Lì per molti anni
mi sono trovata a casa mia, lì ho “incontrato” tante altre lettrici con cui
discutere appassionatamente: a parte qualcuno di cui con gli anni si sono perse
le tracce o che, vedi il caso della nostra amata Manu, non è più fra noi,
continuo ad analizzare e discutere con Giusy Valenti e Franca Lisca, anche se
adesso comunichiamo di più su facebook.
Nel corso del tempo avevamo stabilito
uno straordinario rapporto con Marzio Biancolino, dotato di grandi capacità editoriali
e diplomatiche e quindi sempre molto paziente anche con le nostre intemperanze.
Suo lo sviluppo del Pomeriggio con
l’editor, uno spazio prezioso che circa ogni sei mesi ci consentiva di
conoscere in anticipo le scelte e le intenzioni della casa editrice e
comunicare le nostre esigenze e i nostri gusti. Conducemmo così una lunga
battaglia contro le copertine, ottenendo, bisogna ammetterlo, un deciso
miglioramento, nonché quella per avere edizioni integrali, obiettivo perseguito
da alcune di noi addirittura in modo fanatico. Lì ci vennero spiegati certi
meccanismi editoriali e commerciali e man mano presentati in anteprima
l’introduzione o anche la cancellazione di alcune collane.
Perciò, quando a gennaio scorso
Biancolino lasciò la redazione, per noi fu uno choc e per un po’ ci siamo
sentite tutte un po’ “vedove” (non ridete!). Da allora è stato tutto un
susseguirsi di brutte notizie: innanzitutto una netta diminuzione del numero
delle uscite soprattutto per quanto riguarda i Passione e in genere gli storici
(Classic ed Emozioni), donde un taglio alle italiane (già presentato da
Biancolino), per cui il romanzo annuale di ogni nostra scrittrice (che già ad
alcune di noi sembrava poco) diventava uno ogni 18 mesi.
Infine a giugno è scoppiata a sorpresa
(cioè senza che fossimo avvertite in anticipo) la bomba: una notevole
lievitazione del prezzo di tutte le collane da edicola (rosa, gialli,
spionistici e fantascientifici) per cui il prezzo dei cartacei andava ad
allinearsi a quello degli Harlequin (che pure la casa editrice stava per
abbandonare, cosa che noi non sapevamo ancora) e tutti gli ebook salivano da
2,99 a 3,99 (compresi quelli vecchi e vecchissimi) e le Perle a 2,99.
E qui è scoppiata una bufera da cui non
sembra al momento che il blog si possa risollevare: ci sono stati interventi
furibondi e molte lettrici hanno dichiarato che smettevano di acquistare i
Romanzi (cosa che sembrerebbe confermata dalle statistiche Amazon). Perfino io,
una fedelissima del digitale (perché ogni mese compravo TUTTI i volumi), ho
tagliato gli Extra Passion. E naturalmente mai più ho ricomprato un Oro.
La cosa che più mi dispiace è che il
blog stesso sta morendo: le lettrici che intervengono sono sempre di meno e
bisogna ammettere che anche la qualità dei testi si è abbassata. Di molto.
Vengono pubblicati soprattutto romanzi scritti molti anni fa e già allora di
qualità non eccelsa.

Sento la mancanza delle belle
discussioni di una volta. Mi ricordo quella del 2011 sulla serie Jellicoe, poi
interrotta, che si sviluppò intorno alla possibilità di pubblicare romantic
suspense (anche se la maggior parte di noi non conosceva ancora neanche il
termine), oppure più volte furibonde litigate su questioni grammaticali e
linguistiche che finivano a parolacce e insulti personali (al punto che una
volta si dovette addirittura interrompere la discussione per non finire in
tribunale).

In ogni caso, nel bene e nel male,
c’era molta passione. E, come sapete, io sono sempre stata convinta che le
polemiche facciano bene alle vendite. Certo auspicabilmente in modo educato. Ma
niente è peggio del silenzio e dell’indifferenza.
Non so in che modo si evolveranno le
cose. Spero che Paola Violetti potrà raddrizzare la situazione in un momento di
oggettiva incertezza, come quello che assiste alla fusione, per certi versi
preoccupante, fra Mondadori e Rizzoli.
Ma forse dovremo prendere atto che
semplicemente un’epoca è finita. E che i blog istituzionali hanno perso la loro
funzione per trasformarsi in un mero veicolo pubblicitario.
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