Genere: Paranormal Thriller
Editore: Vertigo
Collana: Approdi
Pagine: 233
Prezzo cartaceo: € 11,90
Uscita: 29 maggio 2015
Sinossi:
Otto è un aspirante mago che vive in un minuscolo appartamento a Mestre insieme alla sua fidanzata Anna. La vita sembra metterli a dura prova, soprattutto quando il giovane si trova costretto ad affrontare il comportamento anomalo del suo riflesso, capace di un'autonoma vitalità, che in breve tempo lo porta alla catastrofe completa. Ma quando tutto sembra ormai perduto, un accordo stretto proprio tra Otto e il suo riflesso ribalta la situazione portandolo a raggiungere il successo tanto desiderato. Ma niente, nel romanzo di Jean-Christophe Casalini, è come sembra e in breve tempo la situazione prende una piega assurda, a tratti allucinante. In un crescendo di suspense e di violenza, la vita dei protagonisti sarà più volte sconvolta, tra omicidi, spettacoli ed eventi demoniaci.
Otto è un aspirante mago che vive in un minuscolo appartamento a Mestre insieme alla sua fidanzata Anna. La vita sembra metterli a dura prova, soprattutto quando il giovane si trova costretto ad affrontare il comportamento anomalo del suo riflesso, capace di un'autonoma vitalità, che in breve tempo lo porta alla catastrofe completa. Ma quando tutto sembra ormai perduto, un accordo stretto proprio tra Otto e il suo riflesso ribalta la situazione portandolo a raggiungere il successo tanto desiderato. Ma niente, nel romanzo di Jean-Christophe Casalini, è come sembra e in breve tempo la situazione prende una piega assurda, a tratti allucinante. In un crescendo di suspense e di violenza, la vita dei protagonisti sarà più volte sconvolta, tra omicidi, spettacoli ed eventi demoniaci.
Presentazione:
Otto. Luce e Ombra è un romanzo non convenzionale, scritto con coraggio.
Porto il lettore ad odiare il personaggio principale per spingerlo a cercare una empatia con Anna, la sua compagna.
E’ grazie ai sensi della donna, che si scoprirà chi sia realmente Otto.
E’ un libro che ha una chiave di lettura che va al di là del thriller di azione, già avvincente di per sé, per chi coglie nella successione degli eventi, la lotta con il proprio ego per ritrovare il proprio centro, ossia il vuoto ripulito da ogni artificio umano per arrivare alla auspicata consapevolezza.
Questo avviene attraverso l’Amore, inteso come la forza catartica in grado di metterci in dubbio.
Prima di introdurre il romanzo e scrivere
la recensione gioco un po’ con l’autore.
Il
titolo, “.OTTO.”, è stato scelto perché da destra o da sinistra si legge sempre
allo stesso modo? Perché il suo riflesso è identico all’originale? I due punti
sono i due nei in posizione invertita?
‘Otto – Luce e ombra’ di J.C. Casalini è un libro visionario, al limite dell’apocalittico ma che
rientra nei ranghi proprio sul finale con una chiusura che ricalca ampiamente
il grande Dorian Gray, mentre a metà strada ci sembra di incontrare Faust e i
suoi desideri di onnipotenza.
La storia è ben presentata: Anna e Otto
sono una coppia in crisi. Otto è un fallito come uomo e come mago fino a quando
la sua vita non cambierà grazie al suo Riflesso, che lo sostituisce nella vita
reale e rende il suo nome degno dei plausi e del successo di un grande
illusionista, superando in fama e bravura anche Houdini. Purtroppo i miseri
mortali che non intuiscono che il nuovo Otto non è quello vero, ma solo un
riflesso.
Da questa menzogna si dipanano tutte le
situazioni che, nella modalità di una trama thriller, porteranno piano piano
alla verità. Una lunga scia di sangue sarà il prezzo da pagare e Otto, nei suoi
ruoli di Uomo – Riflesso – Ombra, ne è il protagonista assoluto.
Personalmente Otto non mi ha conquistato,
in nessuna delle tre versioni.
Il romanzo è ben scritto e presenta in
alcuni punti un linguaggio molto ricercato e complesso e in altri scade in
parole sporche e offensive, soprattutto legate alle scene di sesso, che
raramente sono dolci e sentimentali. Si affaccia ogni tanto qualche espressione
in dialetto veneto che, a dire la verità, per comprendere ho immaginato
uscissero dalla bocca di Mara Venier, l’unica veneta di cui al momento abbia
ricordo.
Se avessi recensito il romanzo a caldo lo
avrei bocciato immediatamente. Lasciandomi qualche ora di riflessione l’ho
rivaluto alla luce della fantasia che l’autore ha avuto nel ricreare un
visionario, il suo desiderio di onnipotenza e i suoi biechi tentativi di far
vincere il male. Alla fine il romanzo mi è sembrato quasi una condanna della
mortalità dell’essere umano, della sua poca fiducia in se stesso e della
necessità di ricorrere ad enti superiori per dare significato alla propria
esistenza. Mi sembra di aver imboccato un percorso che può solo portare
polemiche e discussioni infinite ma che, secondo me, potrebbe creare non poco
malumore in un lettore non incline al genere.
Per questo motivo consiglio la lettura
del libro solo a chi è appassionato del genere.
Peccato per la copertina, è veramente brutta!
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