mercoledì 18 maggio 2016

L'Angolo di Matesi: "JANE E ROCHESTER".



Un amore avversato dalle circostanze e dall'autrice stessa... ma indimenticabile!
Oggi Teresa ci parla di JANE e ROCHESTER, gli eroi di "Jane Eyre" di Charlotte Bronte.




http://media-2.web.britannica.com/eb-media/50/138650-004-A5996D67.jpgDal posto dov'ero seduta, scorgevo Thornfield, che, così scura, era l'oggetto più saliente della valle; e all'est vedevo i boschi, ove si nascondevano le cornacchie. Guardai quello spettacolo finché il sole non scomparve dietro agli alberi, circondato di raggi rossi; allora mi volsi verso ovest.
Un rumore improvviso coprì quei mormorii chiari, ma lontani; uno scalpitìo, un suono metallico. Era il rumore prodotto dal passo di un cavallo sulla via.
Questo è lo sfondo su cui avviene l’incontro fra Jane e Rochester: il rosso del tramonto e della passione, il nero delle tenebre e del male. Né si può dire che il protagonista abbia i tratti caratteristici dell’eroe.
Era di statura media, le spalle larghe, il viso accigliato, la fronte pensosa e i lineamenti duri. Gli occhi e i sopraccigli aggrottati indicavano un'indole violenta. Non era più giovane, ma non aveva ancora toccata la maturità. Poteva avere trentacinque anni; la sua presenza non mi spaventò: appena appena m'intimidì.
Non è bello, così come non lo è Jane. E la Brontë insiste più volte su questo tema, non proprio usuale in un romanzo d’amore. Ha un caratteraccio egocentrico e non mancano sfumature sadiche nel modo in cui per lungo tempo finge di voler sposare Blanche Ingram, facendo soffrire Jane atrocemente.
Tutto ciò forse perché ha avuto un passato difficile? Certo suo padre e suo fratello maggiore lo hanno sacrificato a questioni di prestigio familiare, raggirandolo e facendogli sposare una creola, Bertha, ricchissima ma ninfomane e già sull’orlo della follia, che al momento vive in stanze a lei riservate, chiusa a chiave insieme con l’infermiera-carceriera Grace Poole. Nessuno sa che è sua moglie, si pensa sia una ex amante o una lontana parente. Per anni Rochester si è tenuto lontano, ha avuto molte donne, ha vissuto quella che un tempo si chiamava un’esistenza da debosciato.
Cosa fa scattare l’amore fra Edward e Jane? Per lui è chiaro: Jane rappresenta tutto quello che gli è stato sempre negato, cioè la dirittura morale, la schiettezza sincera, il coraggio e lo spirito d’indipendenza. Per Jane a far scattare la molla dell’amore è prima il suo aspetto poco affascinante che la rassicura, poi senza dubbio la passione. Rochester sa bene che non può comprarla, a differenza di tante altre donne, ma non riesce a rinunciare a lei: per questo tenta l’inganno delle nozze bigame. E fallisce.
https://girodelmondoattraversoilibri.files.wordpress.com/2014/06/jane-eyre-movie-still.jpgPer Jane è il crollo di un sogno ed un’atroce sofferenza. Si chiude per ore da sola nella sua stanza, fino ad assimilare la verità e prendere la sua decisione
Nel corso del giorno alzai la testa e guardai intorno a me. Vidi sul muro il chiarore del sole cadente, e domandai:
— Che cosa devo fare?
La mia mente mi rispose:
— Bisogna lasciar Thornfield.
Su questo Jane non ha mai dubbi. I suoi principi morali sono saldi come una roccia. Non perché non ami abbastanza Rochester, ma perché lo ama troppo e teme che i suoi sentimenti la travolgano. Per questo fuggirà da Thornfield e, nell’ansia di rendersi impossibile il ritorno, andrà più lontano possibile con i soldi che ha a disposizione fino al punto di sfiorare la morte, sola e affamata.
Charlotte è molto diversa da Emily: una passione immensa al di là di qualunque legge, al di là del bene e del male, come quella di Heathcliff per Catherine, non vuole neanche concepirla. Ecco perché il lieto fine può arrivare solo con la morte apocalittica di Bertha nell’incendio da lei stessa appiccato e con l’atroce punizione di Rochester, ridotto a uno storpio cieco. Allora nulla più fermerà Jane.
Se paragoniamo quest’opera a Cime tempestose, le differenze saltano agli occhi. In particolare diversa è la struttura del romanzo, che procede per blocchi tematici, in modo lento e anche un po’ verboso. Se leggiamo l’introduzione di Pagetti all’edizione Einaudi e in genere la critica più recente, stupisce un po’ che si siano potuti individuare tanti risvolti e tanti significati nascosti (forse troppi, secondo me) dietro una storia, tutto sommato, semplice. In Cime tempestose ciascuno di noi può trovare quello che più desidera, Jane Eyre si deve accettare in toto, compreso il finale troppo atroce da digerire.






Se ti è piaciuto questo articolo clicca g+1

Commenta il post per farci sapere la tua opinione!

2 commenti:

  1. Come al solito, anche l'analisi di questo romanzo è stata chiara e attenta. Io ho amato molto Rochester, e mi sono sentita come te leggendo quel finale. Dopo la prima volta ho rifiutato di rileggere il romanzo, mentre ho accettato di vedere alcuni dei film che sono stati proposti negli anni. Brava, Matesi.

    RispondiElimina
  2. Grazie, Miriam.

    RispondiElimina