giovedì 22 settembre 2016

Recensione: "IL GIGLIO DELL'ANGELO" di Jo V. Fleming.



 

 





Genere: Romance storico
Pagine: 274
Ebook:  1,99
Uscita: 9 Settembre 2016









Inghilterra, 1880 - 1882

Rick Evans, capo dei Bow Street Runners, non è più un aristocratico da molti anni. Ma la morte del suo gemello, il conte di Chesterfield, lo costringe a tornare nell'ambiente, fatto di regole e ipocrisia, a cui non sente di appartenere. Prigioniero di un rimorso che lo divora, si avvia verso l'autodistruzione. Nel tentativo di riacquistare la pace interiore, decide di risiedere a Villa Olympus, il luogo dov'è cresciuto e in cui ha lasciato il cuore.
Lo scontro con Cassandra Howard, vedova di suo cugino, è inevitabile. La donna lo disprezza e il motivo spinge Rick a una ricerca: ritrovare se stesso, la felicità e... un angelo.



L'AUTRICE
 


Jo V. Fleming è italiana. Ama la natura, leggere e fantasticare. Scrive sotto pseudonimo. Il Giglio dell'Angelo è la sua seconda opera, sequel de La Rosa del Destino.


                                

 


Un bel romance storico! Dopo un periodo in cui non ho toccato libri perché nulla mi ispirava, ci voleva proprio.
“Il giglio dell’Angelo” racconta la storia complicata di Cassie e Gabriel/Rick. Dopo vent’anni di separazione i due amanti di gioventù si ritrovano e devo fronteggiarsi, risolvere le loro questioni in sospeso e fare pace. Ce la faranno? Attraverso un lungo percorso lastricato di guai e di innumerevoli personaggi, questo romanzo d’appendice rappresenta il primo passo per la nascita di altre storie, speriamo belle come questa, anche se un po’ meno dense di nomi e luoghi.
I protagonisti sono due, come abbiamo visto: Cassie, vedova di un uomo che la sposò a causa di un intrigo, e Rick, colui che un tempo si faceva chiamare Gabriel e che ha riacquistato il suo titolo dopo la dipartita del fratello. Il legame che lega i due non è solo amoroso: il marito di Cassie era un cugino di Rick, per cui alla sua morte il nostro protagonista diventa il padrone della casa di Cassie.
Il carattere dei due mi ha fatta sorridere più e più volte. Entrambi sono testardi come muli e decisi fino alla fine quando prendono una scelta. La loro avvenenza, che perdura nonostante Rick abbia superato i quarant’anni e Cassie ci sia vicina, rappresenta solo uno degli aspetti affascinanti di questi due caratterini.
L’ironia, la lealtà nei rapporti e l’onestà che li porta a volte a essere facilmente raggirati, sono solo alcuni dei valori che li accomunano.
Ma c’è di più: Cassie rappresenta una donna vittima della società e degli schemi imposti dalla madre, nonostante appunto l’età, e Rick è un uomo integerrimo ma più avanti rispetto al suo tempo. Nonostante il rango, il bel capo dei Bow Street Runners è un uomo umile, un marpione che strappa sempre il sorriso.
L’aspetto che ho maggiormente apprezzato del libro è l’autenticità dei sentimenti e la semplicità con cui sono raccontati. Quelli che ho apprezzato meno sono lo stile discontinuo e la molteplicità di personaggi. Mi spiego meglio: a ogni passaggio di scena veniva specificato dove ci si trovasse. La cosa ha senso, ma poteva essere spiegata all’interno del testo stesso, a mio avviso; in questo modo si crea come uno stacco temporale che, personalmente, mi ha un po’ destabilizzata. Il secondo aspetto, invece, è quello dei personaggi. Essendo un romanzo introduttivo è giusto che vengano presentati tutti, solo che, alla stregua di “Cime Tempestose”, ho faticato a ricordare i nomi e le parentele.
Nonostante queste due piccole pecche, il romanzo si legge con molto piacere e lascia davvero il sorriso sulle labbra.







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