sabato 15 ottobre 2016

Recensione: "IL PICCOLO SEGRETO" di Stefania Mastroianni.




Genere: Erotico
Editore: Feltrinelli
Collana: Zoom
Pagine: 50
Prezzo: € 1,99 (e-book)
Uscita:  Maggio 2016











Sinossi:

“Col polpastrello dell’indice mi segnò il volto, passandomelo sulle palpebre, lungo tutta la guancia sinistra, in verticale, curvando il movimento verso il mento e poi sulle labbra. Poi la vidi avvicinarsi, alla luce fragile della lampada, e imprimermi un bacio sopra e dentro di me.”

Luchino ha una piccola ossessione: fin da bambino i suoi pensieri sono affollati dalla Marianna, la donna più sensuale del paese, l’irresistibile, torrida bellezza di fronte alla quale tutte le sue coetanee spariscono. Potrà una notte silenziosa diventare occasione per condividere con lei un piccolo, dolce segreto?




Avete presente quei film degli anni Ottanta, credo, gli “Erotici all’italiana”?
Ecco, Luchino, che da bambino diventa uomo, e Marianna, che da giovane diventa matura, mi hanno ricordato quelle commedie erotiche al limite della pornografia soft che vedevano una donna matura amare fisicamente e da sin dall’età più giovane possibile, un giovanotto voglioso.
Luchino è poco più di un bambino quando vede, per sbaglio, le parti intime di Marianna, nota mantenuta del suo paese. Da quel momento non fa altro che pensare ai suoi peli pubici e, anche da grande, fino alla fine del liceo, si immagina tra quelle cosce tornite e calde.
Una notte, dopo la maggiore età del ragazzo, Marianna lo seduce, lo porta a conoscere il sesso e l’amore come Luca aveva solo immaginato.
Senza l’incesto de “La lupa” con Bova, il libro ricorda quei toni scuri e sensuali del proibito.
I personaggi non sono realmente delineati: sappiamo che Marianna è una donna sulla quarantina e Luchino un diciottenne. Sono piacenti entrambi ma, a parte questo, non abbiamo molte informazioni. Quello che conta, in questo libro, è l’aspetto psicologico dei protagonisti.
La scoperta, quasi freudiana, del sesso nel ragazzo si accompagna alla voglia di insegnare e di sentirsi ancora come un tempo della donna.
Sesso e sentimenti si mischiano lasciando sulla pelle quel lieve velo di sudore che solo il desiderio sa fare. Ci si bea della maestria nel descrivere il sesso, sia mentalmente che fisicamente vissuto, ci si perde nei pensieri di Luchino e si desidera quasi che non si tratti di un racconto, ma che ci sia dell’altro, una seguito, una storia meglio sviluppata.
Anche lo stile è molto retrò con un modo di esprimersi adeguato all’ambientazione della storia.
Un racconto che si legge con estremo piacere, insomma, e che mi sento di consigliare fortemente sia a un pubblico femminile che maschile.










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