mercoledì 30 novembre 2016

Recensione: "IL CLUB DELLE SECONDE OCCASIONI" di Dana Reinhardt.

Acclamato dalla critica ancor prima della pubblicazione negli Stati Uniti, diventerà un film per Paramount Pictures.





Genere: Young Adult
Editore: De Agostini  
Pagine: 288
Prezzo: € 14,90 (cartaceo) - € 6,99 (ebook)
Uscita: 30 agosto 2016






Sinossi:

Cosa c’è di peggio che essere scaricati di punto in bianco dalla ragazza che si ama
disperatamente? Niente, River Dean ne è convinto al cento per cento. Perché è proprio quello che gli è capitato in un inaspettato pomeriggio di fine primavera: Penny l’ha mollato, senza una parola, una spiegazione. E senza nemmeno un passaggio a casa. Se n’è andata, lasciandolo da solo, a piedi, dall’altra parte di Los Angeles. River si mette quindi in cammino, deciso ad autocommiserarsi per il resto dei propri giorni. Finché un’insegna richiama la sua attenzione. Un’insegna che promette una Seconda Occasione a chiunque abbia il coraggio di mettersi in gioco. L’insegna di un gruppo di supporto per ragazzi problematici. Senza pensarci due volte, River si unisce al club. È pronto a tutto pur di guadagnarsi la sua seconda occasione. Anche a mentire spudoratamente e a innamorarsi, di nuovo.
Pieno di equivoci esilaranti e personaggi irresistibili, Il Club delle Seconde Occasioni è un vero e proprio caso editoriale: acclamato dalla critica ancor prima della pubblicazione negli Stati Uniti, diventerà un film per Paramount Pictures. Un romanzo che vi farà piangere, ridere e riflettere. Ma soprattutto che vi rimarrà nel cuore per molto, molto tempo.




Dopo tanto tempo sono tornata ad immergermi in uno young adult che già dalla trama mi aveva colpita in quanto credevo toccasse degli argomenti psicologici molto interessanti, ma la delusione è giunta fin da subito. Il protagonista di questo libro è alquanto irritante, fin dal principio non si è creato quel legame empatico che di solito avviene quando leggo un romanzo.
River, viene improvvisamente lasciato dalla sua ragione di vita: Penny. Vagando nella propria commiserazione si ritroverà a far parte di un gruppo di sostegno per ragazzi problematici. Qui entrerà a contatto con delle realtà differenti, lontane dal suo mondo, tanto che lo porteranno a crearsi un personaggio nuovo pur di essere accettato. Conoscerà Daphne, una ragazza di origini messicane con la mania per il taccheggio, in quanto la sua famiglia vive in condizioni umili. Tra i due personaggi vedremo nascere un qualcosa che poi si rivelerà nullo. La loro storia devo dire che non l’ho percepita per niente.
La scrittura dell’autrice è abbastanza elementare, diretta ad un pubblico molto giovane e per questo molto scorrevole. Il libro, per quanto possa sembrare corposo, in realtà si legge in un’oretta. L’idea di fondo è molto carina, ma non è stata sfruttata al meglio, in quanto il romanzo rimane decisamente piatto, privo di spessore. Nella trama vedremo molti personaggi, ma non riusciremo a conoscerne nemmeno uno. Non si riesce a capire fino in fondo nemmeno il protagonista. Quello di River dovrebbe essere un percorso di formazione, ma è inesistente. I pensieri del protagonista sono superficiali, incapaci di metterlo a nudo per poterlo comprendere e poi vivere.
A malincuore devo dire che è un libro che mi ha lasciata totalmente insoddisfatta. È stato definito un ‘caso editoriale’, un caso che personalmente non comprendo. Certamente esistono libri migliori, capaci di trasmettere emozioni, cosa che Il club delle seconde occasioni non è riuscito a fare.







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