sabato 12 novembre 2016

Recensione: "LA CONFRATERNITA DELLE OSSA" di Paolo Roversi.





Genere: Thriller
Editore: Marsilio
Pagine: 394
Prezzo: € 7,99 (e-book); € 18.50
Uscita: 8 settembre 2016









Sinossi:
Milano, 2002. Molti misteri s’intrecciano sotto la Madonnina. Tutto comincia quando un noto avvocato viene assassinato in pieno giorno nella centralissima piazza dei Mercanti: prima di morire, però, l’uomo traccia uno strano simbolo col proprio sangue... Da qui parte una complicata indagine che porterà Enrico Radeschi, giovane aspirante giornalista nonché hacker alle prime armi, a indagare, insieme allo scorbutico vicequestore Loris Sebastiani, su una misteriosa confraternita che trae ispirazione da san Carlo Borromeo e persegue un disegno spietato per ristabilire l’ordine morale in una società giudicata corrotta. A quello dell’avvocato seguiranno altri omicidi o presunti tali, come l’inquietante schianto di un aereo contro il grattacielo Pirelli. Nel frattempo, una conturbante femme fatale, soprannominata “la Mantide” dagli inquirenti, seduce e uccide giovani ragazzi nei giorni di festa, facendone poi sparire i corpi. Chi è la donna misteriosa? E chi la protegge? Qual è il disegno ultimo di questa confraternita millenaria? Cosa si nasconde nei sotterranei del Duomo di Milano e nella cripta di un’altra famosa chiesa milanese? Un thriller mozzafiato e incalzante, scritto con una prosa efficace e immediata.



Questa estate ho avuto il piacere di far parte del gruppo di lettori scelti per il lancio di questo romanzo e ringrazio Paolo Roversi per avermi dato la possibilità di leggere “La confraternita delle ossa” in anteprima.
Non avendo mai letto nulla di questo autore, ammetto che è stata una piacevole scoperta.
Questo romanzo è un thriller che si snoda in una Milano misteriosa e allo stesso tempo affascinante, che si svela ai lettori con la stessa meraviglia che appare agli occhi del protagonista: il giovane Enrico Radeschi.
Appena arrivato a Milano dal suo paesino della ‘bassa’, con in valigia il sogno di diventare giornalista e soprattutto di vivere del suo lavoro, vede infrangersi le sue illusioni. Quando è pronto a ripartire alla volta del paesello natio, il destino mette in atto per lui progetti diversi. Per puro caso riesce ad arrivare tempestivamente sulla scena dell’omicidio ai danni di un noto avvocato e, con il suo radar da vero segugio, nota un segno misterioso tracciato col sangue dalla vittima prima di morire. In questa sede ha luogo anche il primo ‘incontro’ col vicequestore Loris Sebastiani, coprotagonista di mille avventure.
La vita a Milano, bellissima da un lato, non è facile se non hai uno stipendio adeguato. Qui entra in gioco l’ingegno del nostro protagonista che fa dell’arte di arrangiarsi il suo stile di vita. Apre un Blog, forma di comunicazione che è agli albori, apprende i rudimenti dell’hackeraggio dal suo genialoide coinquilino e ficca il naso nelle indagini in corso. Quando nel quadro si inserisce una misteriosa donna che uccide giovani ragazzi di bell’aspetto, per il nostro giornalista le cose si mettono male…

La Madonnina, simbolo della città, splende luminosa in cima al Duomo. Si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria, così vicina che se allungasse la mano potrebbe toccarla.
Fratello Ottaviano non lo fa, si limita a lanciarle una rapida occhiata prima di calarsi il cappuccio nero sul viso e girare la pesante chiave nell’antica serratura del portone.
Non è un prelato, ma fra loro si chiamano fratelli, indossano un cappuccio chiuso con solo due fessure per gli occhi e una tunica di lana grezza stretta in vita da un cordone da cui pende un teschio.

Ho letto “La confraternita delle ossa” in pochissimo tempo, catturata dalla metropoli milanese coi suoi mille misteri ed esplorandola a bordo della vespa del suo protagonista, Enrico Radeschi. Apparentemente il romanzo può ricordare Dan Brown con il suo “Angeli e demoni”. Anche qui c’è una sorta di rompicapo legato ai luoghi del nostro sconfinato patrimonio artistico, anche qui c’è una catastrofe a livello mondiale da scongiurare architettata da una setta misteriosa, ma la vera marcia in più della Confraternita è il suo protagonista: il simpatico e scanzonato Enrico Radeschi, nulla a che vedere con il borioso Robert Langdon (mi perdonino i fans di Brown!)
Leggendo questo romanzo mi sono trovata catapultata indietro nel tempo, nel lontano (ma non troppo) 2002, e mi sono resa conto di quanto le cose siano cambiate in questi pochi anni. Le tecnologie che adesso diamo per scontate erano agli albori. Ho provato nostalgia per il mio primo cellulare: un vero mattone, ma come ne andavo fiera! L’avvento dell’euro che ci ha colti tutti impreparati, la tragedia del Pirellone che ci ha fatto tremare, memori della catastrofe newyorkese…
Insieme al protagonista ho apprezzato moltissimo il suo alter ego, il burbero ma onesto Loris Sebastiani, sempre pronto a perdersi con una bella donna. Lo stile di Roversi è fresco e di facile lettura, i dialoghi sono brillanti e una leggerezza di fondo stempera le scene più violente.
Consiglio la lettura di questo romanzo a chi ama i thriller, ma lo ritengo adatto a chiunque ami le storie avvincenti e allo stesso tempo ricche di ironia, con personaggi che creano dipendenza!






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