venerdì 9 marzo 2018

Recensione: "LA STRADA PER LA FELICITÀ" di Silvia Mango




Genere: Romance
Editore: Self
Pagine: 374
Prezzo: € 2,99 (ebook) - € 8,99
Uscita: 16 Febbraio 2018










Sinossi:
Superati i trent'anni, Magnolia ha smesso di sognare. Anche se vive in un quartiere residenziale di Torino con un marito ricco e famoso, la sua vita è completamente infelice. 
Alice, la loro bimba di sei, anni presenta una grave forma di disabilità degenerativa agli arti inferiori e Alberto è freddo, cinico ed egocentrico. 
Dopo l’ennesimo litigio, la donna decide che è arrivato il momento di prendere in mano le redini della sua vita e parte insieme ad Alice alla volta del Salento, dove esiste una tenuta in cui si pratica l’Ippoterapia, preziosa per la malattia della bambina. 
Qui Magnolia ritrova Ettore. Lui è il suo primo amore, l'uomo che le ha fatto scoprire "l’amore": quello vero e mai sopito.
Tra i due pulsa ancora qualcosa di molto forte, ma non sarà affatto semplice ricucire uno strappo profondo durato vent'anni e affrontare un marito che non accetta di essere stato lasciato da sua moglie...





La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di Magnolia, una donna torinese con una vita difficile, un passato triste e una figlia disabile da crescere. Vorrei che prima di pensare alla solita trama strappalacrime e deprimente vi fermaste a leggere queste righe che spero vi spieghino quanto è bella e profonda questa storia.
La protagonista è, appunto, Magnolia. Donna e madre torinese con un cuore focoso da meridionale, che si trova ad affrontare una vita che non fa altro che tarparle le ali; passa da genitori despoti e insensibili e un marito duro e arrogante che non fa altro che sminuirla, fino a farla sentire una nullità. La violenza sulle donne, la violenza domestica, non è solo fisica, ma anche psicologica ed è aggravata ancor di più se perpetrata davanti a una piccola e dolce bambina disabile. Perché? Perché non solo si abituerà ai maltrattamenti, ma avendo davanti un modello di uomo “violento” e una madre succube penserà che questa sia la normalità. La più grande morale di questo libro, insieme all’insegnare a ciascuno di noi ad amarsi e rispettarsi, è proprio questa: per quanto noi siamo forti dentro, fino a quando non agiamo per dimostrarlo, lasciamo agli altri un’immagine sbagliata di noi. Siamo quello che siamo e dimostrarlo fa sempre bene.
Ad aiutare Magnolia in questo suo percorso ci sono tre persone: Carlotta, la sua migliore – e unica – amica da sempre; Andrea, una lifecoach che sembra quasi il Grillo Parlante della fiaba di Pinocchio; infine, Ettore. Ultimo ma non meno importante, perché è proprio grazie a lui che Magnolia riscopre la vera se stessa.
I personaggi si dividono in due categorie, a mio avviso, quasi come se per ogni caratteristica positiva di una persona, ce ne sia una negativa di un’altra.
Alla carica negativa e demoralizzante di Magnolia si oppone la positività e la forza di Andrea; alla durezza di sua madre si oppone la dolcezza di Libera, altro personaggio tutto da scoprire; e così via, per ogni nome del libro c’è uno yin e uno yang.
La mia attenzione vuole però concentrarsi su Magnolia ed Ettore.
Vi ho accennato alla vita difficile vissuta dalla giovane: una famiglia della Torino bene che pretende un decoro e una formalità che non possono essere insegnate con le cattive maniere. Magnolia vive con una madre che indossa una maschera e che sfoga su di lei tutte le sue rabbie e frustrazioni, offuscando per sempre il fuoco che le brucia dentro con il torto più grande che una madre possa fare. Cosa sia non ve lo dico, ma è certo che questo evento cambierà per sempre la visione che Magnolia ha del mondo. L’autrice è molto brava a raccontarvi della nostra bella protagonista, la sviscera, ne parla come se stesse raccontando una parte di sé a un diario: Magnolia è un personaggio che le sta molto a cuore, secondo me. Il loro legame si percepisce attraverso la stima con cui parla della rinascita della donna. Come una fenice, Magnolia rinasce dalle sue ceneri e trova la forza per riprendere in mano una vita che si era autoimposta senza neanche accorgersene.
L’altra metà della mela è Ettore. Quella di Magnolia con lui non è una storia losca, non è una storia di sesso, è una storia d’amore così bello e profondo che deve essere letto per essere compreso, qualsiasi parola usassi per parlarvene non sarebbe abbastanza poetica. La traccia che questo amore ha lasciato dentro di me è molto profonda, spinge a cercare l’amore vero sempre, a riconoscerlo e a lottare per averlo.
L’alter ego di Ettore è Alberto, il marito despota e arrogante che distrugge tutto ciò che tocca.
Se Ettore è forte, Alberto è un inetto. Se Ettore è umile, Alberto è arrogante. Entrambi lottano per Magnolia, ma il secondo, a differenza del primo, non ha rispetto per la sua donna. La vuole perché la facciata pretende che lei resti al suo fianco, la vuole perché solo così potrà mantenere potere e controllo. Ettore vuole Magnolia per quella che è, per renderla felice e rispettarla come persona prima ancora che come donna.
La strada della felicità è realmente un percorso, a volte un po’ lungo, ma mai noioso. Se avete la pazienza di aspettare e godervi ogni singola parola, il libro e l’autrice vi lasceranno dentro un dono immenso, leggete la storia e fatene tesoro.
Parlando di questioni tecniche il libro è ben strutturato, ben editato e scorre molto velocemente, lo stile nel complesso è semplice e mi viene da definirlo accogliente: come ho già detto sembra di leggere il proprio diario e ritrovare i propri intimi pensieri.
Non mi resta che consigliarlo con cinque grosse stelline.

Buona lettura!




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