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Serie: Le favole
incompiute #1
Serie originale:
Unfinished Fairy Tales #1
Autore: Aya Ling
Editore: Hope Edizioni
Genere: Fantasy
retelling
Uscita: 15 Aprile
Quando Kat strappa accidentalmente un vecchio libro illustrato, viene magicamente trasportata nel mondo di Cenerentola – come Katriona, una delle brutte sorellastre! La vita si è capovolta adesso che è una signora nobile di nascita e deve imparare come sopravvivere alla stagione mondana, compreso passare attraverso la porta indossando una gonna con un enorme cerchio di metallo. Per tornare indietro, dovrà completare la storia, dritta fino al lieto fine, ma tutto sembra essere a suo sfavore: l'altra sorellastra è bella da impazzire, la fata madrina è introvabile e il principe, nonostante sia incredibilmente sexy, detesta apertamente i balli. Potrà mai tornare nel mondo attuale?
La
trama di questo romanzo e la sua copertina magnetica mi hanno catturata fin dal
primo istante, del resto a chi non piacerebbe vivere un sogno all'interno di
una favola? Certamente non nel ruolo della sorellastra brutta così come è
successo a Kat, ma vi dirò che è proprio questo ad aver reso speciale la trama.
“Sono una delle brutte
sorellastre?”
Il suo sorriso si
allarga.
Maledizione. “Se devo
stare nella storia, perché non sono Cenerentola?”
Il goblin esplode in uno
scroscio di risate.
“Cenerentola! Pensa di
essere abbastanza carina da essere Cenerentola!”
Kat finirà per puro caso
all'interno di questo mondo a causa di uno spiacevole incidente con un vecchio
libro della favola. Libro che, come il piccolo goblin Krev spiegherà, ha in sé
una maledizione che colpisce chi lo distrugge. Così la nostra protagonista si
ritroverà nel mondo delle buone maniere, dei principi, della borghesia, e
dunque delle signore, ma allo stesso tempo delle terribili condizioni che
devono vivere i ceti inferiori, condizioni molto simili a quelle dell'età
vittoriana inglese.
Kat è impacciata, non
conosce le buone maniere e le è difficile riuscire a sopravvivere all'interno
dei maestosi vestiti. Essere la sorellastra brutta le porterà comunque un'aria
di fortuna in quanto in pochi si preoccupano del suo essere così goffa, perché
colei che deve brillare puntando al principe è sua sorella Bianca. Il suo
obiettivo sarà quello di terminare la favola con il solito e vissero per
sempre felici e contenti, ma non sarà così facile, a partire da Cenerentola
stessa che non è consapevole di essere loro sorella, ma lavora come serva.
Ma arriviamo al
principe, uomo da tutte ambito ma difficile da raggiungere. Kat ce lo descrive
in modo fresco e diretto, e certamente anche in quest'occasione lei si
presenterà in modo goffo:
“Porca vacca. Il clone
di Darcy, in piedi proprio dietro la regina, che indossa gli stessi colori
reali.
Emetto un piccolo
rantolo, il piede si impiglia nello strascico, perdo l'equilibrio e atterro sul
pavimento in un groviglio di seta.
Qualcuno mi uccida.
Adesso.”
Perché mai Kat vorrebbe
uccidersi? Semplicemente perché in passato aveva esplicitamente criticato la
monarchia dinanzi a lui senza sapere chi fosse, paragonandolo dentro di sé al
famoso Darcy. Sarà questo suo modo moderno e spontaneo a causarle più di
qualche problema all'interno della storia, così come la questione del dover
trovare marito durante la Stagione. Ma questo lo lascio a voi, perché bisogna
godersi a pieno la lettura.
Vivere quest'avventura
attraverso gli occhi di Kat, o meglio Katriona, sarà piacevole e divertente,
provate ad immaginare il lessico colloquiale dei giorni nostri misto a quello
dell'epoca, ne uscirà fuori qualcosa di dannatamente divertente. Il tutto rende
la storia più che realistica e vicina a noi. L'autrice è riuscita a creare un
mondo meraviglioso, vi sarà difficile trovare il coraggio di tornare alla
realtà, così come sarà difficile attendere il prossimo volume della serie.
Non posso far altro che
augurarvi una buona lettura nel mondo della Cenerentola sbagliata, il perché
sia sbagliata di certo non sta a me spiegarlo, dovete lasciarvi stupire.
“Come Ceneretola nella
favola, però io sono solo la sorellastra brutta e non ho nessuna fata madrina a
salvarmi.”
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