lunedì 7 maggio 2018

Recensione: "LA PROFESSORESSA DI MATEMATICA" di Guido Anselmi.



Titolo: La professoressa di matematica
Autore: Guido Anselmi
Genere: Erotic Romance
Editore: Delos Digital
Pagine: 129
Prezzo: 2.49 €
Uscita: 9 maggio 2017









Sinossi:

Una giovane professoressa di liceo, bella e affermata, che nasconde un passato di dolore dietro a una facciata irreprensibile.
Un nuovo alunno, prepotente e manesco, un bulletto che frequenta la scuola tra una rapina e una gara clandestina di moto.
Sullo sfondo di una Calabria violenta e primitiva, il torbido incontro di due vite lontanissime, che sensi di colpa e conflitti irrisolti spingeranno sempre più a fondo, in bilico tra passioni distruttive e speranze di cambiamento.



Sono rimasta conquistata da questo romanzo breve di genere erotico. Mi hanno colpito la resa psicologica dei personaggi e l’intensità della storia, sostenuti da uno stile incisivo.
L’ambientazione è una Calabria violenta e primitiva (cito la sinossi) che mostra un territorio “selvaggio”. Uso “selvaggio” perché la vicenda presenta in modo verosimile le difficoltà e il degrado sociale della periferia calabrese. Inoltre, “selvaggio” è il termine più appropriato per descrivere la bellezza naturalistica del luogo che fa da sfondo agli incontri sessuali tra i protagonisti, forse a testimonianza della passione e della speranza di serenità per entrambi.
Emerge l’intensità dei sentimenti e delle emozioni. Lui è un ventenne bullo, ancora studente alle superiori, che si invaghisce di lei e la tenta. Lei, più grande, è una sua insegnante sposata al preside. Non è una banale storia di tradimento o di un desiderio femminile represso che solo un giovane scapestrato può ridestare. È innanzitutto una storia di riscatto morale e sociale. Entrambi celano volontà disattese e inconsce, frustrazioni, realtà difficili che aspirano alla rinascita. Il loro rapporto deve affrontare i pregiudizi, la mentalità sfrontata di lui, le incomprensioni, le tentazioni, le cattive compagnie di lui, il rancore del marito di lei. Emerge infine il potenziale di entrambi. Il finale è quanto mai appropriato.
Come educatrice, ho ammirato il ritratto del protagonista maschile. Può un teppistello, ritenuto senza speranza, essere sensibile e intelligente e avere la possibilità di riscatto? Ebbene, sì. Questo testo, anche se inventato, lo dimostra. Lei è la donna di cui ha bisogno, perché sa scorgere nel profondo e si fa rispettare. L’insolenza di lui e i battibecchi tra loro scandiscono gli incontri. Allo stesso modo, lei ha bisogno del ragazzo: le emozioni che lui le offre e il modo in cui la comprende (pur con metodi “poco ortodossi”), rappresentano ciò che lei non ha mai ottenuto con il marito. Quest’ultimo è insopportabile, ma rappresenta una certa categoria di uomini ancora presente.
Mi sono piaciute le scene di sesso perché sono funzionali e non sono prevalenti.
Lo stile è ottimo: si adegua ai registri linguistici dei personaggi, è sintetico nell’esporre le situazioni e le sensazioni, permettendo quindi al lettore di immedesimarsi.
La professoressa di matematica è un breve erotico impegnato: è una storia d’amore passionale, tormentata e di rivalsa personale, in cui entrambi hanno bisogno di salvarsi e di essere salvati. Inoltre è atipico sul fronte dei personaggi, perché è la donna la più adulta.




Nessun commento:

Posta un commento