martedì 21 agosto 2018

Recensione: "L'INCANTESIMO DELLA SPADA" di Amy Harmon.




Genere: Fantasy romance
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 2,99 (E-book) 
Uscita: 5 luglio 2018









Sinossi:

In un regno in cui gli incantesimi sono banditi, l’unica magia rimasta è l’amore
«Deglutisci, figlia. Ingoia le parole, bloccale nel profondo della tua anima. Nascondile, chiudi la bocca sul tuo potere. Non maledire, non curare. Non parlerai, ma imparerai. Silenzio, figlia. Rimani viva».
Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell’ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell’avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l’unica magia rimasta potrebbe essere l’amore. Ma chi potrebbe mai amare… Un uccellino?


Cari Insaziabili, di solito mi piace fare una piccola introduzione a ogni mia recensione, ma oggi voglio solo farmi guidare da queste parole: c’era una volta…
In un regno in cui coloro i quali hanno abilità uniche – guartori, mutanti, indovini e tessitori – vengono ripudiati, emarginati e condannati da re Zoltev, Lark, la piccola allodola (questo significa il suo nome), è una bambina che deve assolutamente mantenere segreto il suo dono, pena la sua stessa sopravvivenza: le sue parole, infatti, possono rendere animati oggetti, farli volare, ballare e muovere a suo piacimento.
Di nobili origini, è figlia di Corvyn e di Meshara. Sua madre è un’indovina capace di prevedere il futuro la quale, per mano dello stesso re, perde la vita proprio a causa di questo suo dono, non prima, però, di aver pronunciato la sua ultima profezia.

“Ingoiale, figlia mia. Trattienile, le parole adagiate sulle tue labbra. Chiudile a chiave in fondo alla tua anima, nascondile finché non avranno il tempo di sbocciare. Sigilla la tua bocca e il tuo potere, non maledire e non curare, finché non giungerà l’ora. Non parlare e non raccontare, il paradiso o l’inferno non invocare. Imparerai e prospererai. Silenzio, figlia mia. Silenzio, e in vita resterai.”

È così che, prima di morire, Meshara rende muta la figlia: il potere delle parole è immenso e lei dovrà imparare a coltivarlo nel silenzio poiché questo è l’unico modo per salvare la propria vita e quella del padre. Se la piccola Lark muore, muore anche Corvyn.
A causa di questa maledizione che unisce padre e figlia, Lark cresce evitata e disprezzata da Corvyn che, oltre ad impedirle di imparare a leggere e scrivere, la rinchiude, proprio per paura che possa accaderle qualcosa.
Insomma, quella di Lark altro non è che una vita all’interno di una vera gabbia dorata, dove le è proibito emettere suoni e pronunciare alcuna parola, ma consentito solo limitarsi a sentirle, con la compagnia dell’unica, sincera, amicizia del troll Boojohni.
Occhi, capelli, pelle. I suoi colori sono timidi e schivi, come il suo carattere. Pallida. Insipida. Un fantasma grigio ed insignificante. Questo è ciò che pensa di sé stessa.
Poi, un giorno, un bellissimo uomo dalla carnagione abbronzata, gli occhi così scuri da sembrare neri ed i capelli tutti bianchi, giunge nella terra di Lord Corvyn chiedendogli uomini a supporto durante la guerra contro i Volgar, malvagie creature dal corpo ibrido uomo-uccello, che minacciano l’intero regno.
Quest’uomo è Tiras, figlio del re Zoltev, e nuovo regnante.
Non fidandosi completamente di Lord Corvyn e della sua lealtà al trono, il re prende con sé la figlia Lark, portandola nel suo castello e rinchiudendola in una torre, e così, la nostra preziosa allodola, passa dalla gabbia del padre alla gabbia di Tiras.
Egli, però, non è fatto della stessa pasta di Zoltev. Lui è buono, generoso, giusto e coraggioso e, soprattutto, leale al suo popolo: “senza il desiderio, c’è solo il dovere. Ma a volte il nostro desiderio più grande è fare il nostro dovere.”
Si, ok, la porta via sul suo cavallo rendendola nuovamente prigioniera, ma poi le dona ciò che più brama da tutta una vita: le insegna a leggere e scrivere, donandole tutte le parole che le sono state strappate via, tutte quelle che rivuole indietro.

“Iniziai subito ad abbuffarmi di parole: le codificavo, le svelavo perdendo la cognizione del tempo. Volevo parlare, anche solo attraverso la parola scritta, ed ero insaziabile.Non ero la studentessa tipica. Ero vorace. Determinata.”

Ma il re non è solo il suo maestro, è anche colui che cerca il suo aiuto, confidandole il suo segreto più intimo e pericoloso, entrando in perfetta collisione mentale con lei.
Lei che è stata da sola così a lungo con migliaia di parole che non poteva esprimere. Lui, un uomo bello ed irritante, figlio di un re omicida, che riesce a sentirla, come se parlasse. Adesso è una donna, e non più un uccello in gabbia. Un essere umano, e non più una presenza silenziosa nell’ombra. Lui la sente.
Silenzio, figlia mia. Silenzio, e in vita resterai. Queste le ultime parole della madre, ma Lark non ha nascosto fino in fondo le parole, non è rimasta in silenzio. E adesso? Cosa le accadrà?
Attenzione, rischio spoiler! Bene Insaziabili, mi fermo qui, a voi il piacere di conoscere le sorti di Lark e Tiras, pagina dopo pagina.
I due protagonisti sono meravigliosi, ben caratterizzati ed una vera forza quando ci vengono raccontati uno a fianco dell’altra. Si sostengono, si aiutano, si completano. Si amano.
Un amore sofferto, del quale Lark ha paura.
Può un re volere al suo fianco una donna insignificante, piccola, spaventata, né brillante né audace, dagli occhi grigi, poco formosa e muta?  Forse ciò che lo avvicina è unicamente il bisogno che ha di lei per il bene del suo regno?
Nessuno prima di allora ha avuto bisogno di lei. Nessuno prima di allora le ha dato ordini, brandendola come una spada. Nessuno prima di allora ha mai reclamato il suo cuore...

“Tu non dovevi amarmi, Lark. Non avevo previsto che mi avresti amato.E nemmeno io dovevo amarti. Ma ti amo. Ed è terribile.”

Questa è una dolce storia d’amore che vi farà sognare ad occhi aperti, una di quelle che tutte noi abbiamo desiderato vivere almeno una volta nella vita. Il principe, il cavallo, il castello… Se poi tutto è ambientato nella meravigliosa cornice che solo un fantasy ci può regalare, con l’infinita battaglia tra bene e male e la presenza di elementi, che a mio avviso, sono quasi fiabeschi, almeno per me, è il TOP.
Colpi di scena, verità e segreti svelati, la componente sessuale volutamente non marcata, intrighi, complotti, creature fantastiche e molto altro.
In più anche un ottimo e valido spunto di riflessione: le parole e il loro potere.
Dobbiamo sempre ricordare che le parole possono curare ed alleviare, ma anche ferire e distruggere, risultando persino terribili quando le verità sono scomode.
La parola è davvero un dono, facciamone tesoro.
Sapete, credo che anche la Harmon abbia un dono: eccellere in ogni sua opera, seppur con stili, storie ed ambientazioni diversi, riuscendo sempre a catturare l’attenzione del lettore, incatenandolo alla storia.
Più che incatenata, con il suo stile fluido e impeccabile, così preciso, dettagliato e ricercato, mi sono trovata, letteralmente, incantata.
Volete la ricetta perfetta? Preparate una dose di fantasy, unite la penna della Harmon, aggiungete qualche parolina magica e… et voilà! Il cocktail è pronto: Amy Harmon. Un nome. Una garanzia.

            


Recensione: "UNA CANZONE PER TE" di Emily Pigozzi.





Genere: Romance
Editore: Harper Collins Italia
Collana: eLit
Pagine: 159
Prezzo: € 3,99 (E-book)
Uscita: 29 Giugno 2018







Sinossi:

Le note morbide della chitarra riempiono la sera tutto intorno a noi. I colori del tramonto, il profumo dell'erba fresca, la brezza leggera... è tutto così dolce, pieno di vita e di promesse di felicità. Sto ferma e lo assaporo, pensando che non c'è altro posto dove vorrei essere...

Sono passati sei anni e la vita di Iris è stata completamente stravolta. Prima la morte del padre e poi quella del nonno l'hanno resa adulta di colpo, costringendola a mettere da parte i sogni e a lavorare sodo per non perdere la tenuta di famiglia in Toscana. Le manca tutto della sua spensierata adolescenza, le manca soprattutto Enea, che se n'è andato per inseguire la sua carriera di musicista senza guardarsi indietro, lasciandole solo ricordi e una canzone.
Poi all'improvviso rieccolo Enea, il ragazzo della sua adolescenza, ma anche l'uomo affascinante e di successo che è diventato. E ha una nuova canzone per lei.


Provate a immaginare se il vostro amico o vicino di casa fosse il vostro primo ragazzo, il solo che vi ha rubato il cuore, quello con cui condividere tutto: dalla prima esperienza intima, alle scorribande più disparate.
Quel dolce amore con sottofondi musicali da lui creati, accordati e cantati.
Tutto è bello e colmo di speranza.
Lui si chiama Enea ed è la dolce metà di Iris, una ragazza bella e responsabile, sognatrice e caparbia.
Enea suona la chitarra, dalla quale non si separa mai, e compone delle splendide canzoni d’amore.
Iris è l’esatta metà della sua anima, nonché musa ispiratrice dei suoi pezzi migliori.
I due ragazzi hanno molti sogni nel cassetto e uno sguardo entusiasta verso il futuro. Iris ha anche paura di perdere Enea, perché sa che lui ha tutte le carte in regola per diventare famoso.
Se solo non esistessero quei talent show. Se solo…
La vita segue il suo corso, niente e nessuno possono fermare gli eventi.
Enea diventa una star, Iris rimane imprigionata in una esistenza che non voleva, ma che è l’unica che le sia rimasta.
I due bambini si allontanano mentre diventano adulti.
Il vostro amico/fidanzato se ne va.
Mentre l’uno scala le vette più alte del successo e tinge d’oro ogni istante, l’altra crolla sotto il peso inevitabile delle difficoltà e delle responsabilità.
Finché un giorno, quando tutto precipita, quando per entrambi sembra giunto il momento di dire “basta”, il destino li mette sulla stessa strada. Più che il destino, sarà la vita dissoluta e vuota di Enea a convincerlo a tornare alle origini, lì dove tutto è nato e dove ogni giorno aveva il sapore della vera felicità.
Sono, tuttavia, trascorsi molti anni e con essi anche loro due sono cambiati. Il dolore da una parte e l’illusione dall’altra hanno portato Iris a erigere muri intorno al suo cuore ed Enea a dubitare di chi è diventato.
Erano due ragazzini quando si sono innamorati, erano due giovani avventati e pieni di voglia di vivere. Ora sono due giovani adulti che sembrano aver bruciato ogni tappa, sprecato ogni sogno e abbandonato la voglia di essere felici.
Come faranno due anime ormai così distanti a ritrovare il vecchio sapore della passione e della dolcezza? Come far funzionare una storia che sembra impossibile sotto svariati punti di vista?
Basteranno l’amore perduto e il desiderio di amarsi ancora vincere su tutto il resto?
Una canzone per te è davvero un bel romanzo, che conduce il lettore attraverso un viaggio interiore alla ricerca del vero senso della vita, del vero valore dell’amore.
Sullo sfondo di queste emozionanti vicende, respirerete l’aria di una Toscana assolata e meravigliosa.
Uno scenario romantico che accompagnerà i due protagonisti a ritrovare quel legame da tempo perduto. La felicità sempre sognata.





            

lunedì 13 agosto 2018

Recensione: “VESPERTINE” di Leta Blake & Indra Vaughn




Genere: M/M, Contemporaneo
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 394
Prezzo: € 6,99 (E-book),
Uscita: 27 Luglio 2018
Traduttore: Barbara Belleri


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Sinossi:

Possono un prete e una rockstar rispondere alla chiamata dell'amore?
Diciassette anni fa, l’amicizia tra Jasper Hendricks e Nicholas Blumfeld si è trasformata in una relazione d'amore segreta. Hanno trascorso mesi idilliaci finché la chiamata di Jasper al sacerdozio è diventata impossibile da ignorare. Sconvolto, Nicky ha seguito la sua strada verso la celebrità nel mondo del rock, ma non ha mai smesso di guardarsi indietro. 
Oggi Jasper è un prete dichiaratamente gay e lavora duramente per aiutare i giovani vulnerabili della comunità LGBTQ. È determinato a portare cambiamenti nella Chiesa e nel mondo. Rispettato, ammirato e a proprio agio con la sua identità, Jasper ha a lungo ignorato la solitudine. 
Nicky, noto come Nico Blue, chitarrista e cantautore della band Vespertine, ha conquistato i cuori di milioni di ammiratori. Lui e la band hanno girato il mondo, incendiando i fan con la loro musica. Stordito dalle droghe e alimentato dalla rabbia, Nicky si sente completamente solo. Quando i componenti della band sono costretti a disintossicarsi, torna a casa, dove tutto è iniziato. 
Le carriere di Jasper e Nicky hanno dominato le loro vite sin da quando si sono separati da adolescenti. Quando si rivedono, devono scegliere tra i fantasmi persistenti del passato o la promessa di un nuovo futuro.




Due adolescenti uniti da un amore intenso, segreto e unico diventati, poi, una rock star famosa, imprudente e scapestrata, e un prete cattolico. Questa è la storia di Nicky, membro del gruppo Vespertine, e Jasper, conosciuto come Padre Hendricks dalla comunità e come Jazz da Nicky. Non voglio fare alcuno spoiler perché in questo libro tutto è collegato, tutto ha un suo significato, quindi resterò sul vago.
Quando Jasper ha la chiamata dal Signore, Nicky ne rimane profondamente deluso e sconvolto, così tanto da prendere decisioni avventate, trasferirsi a Los Angeles e dar vita a Nico Blue, iniziando così a vivere la sua vita tra concerti, droghe, sesso e depressione.
Quando lui e gli altri componenti della band vengono obbligati a disintossicarsi, Nicky torna a casa, lì dove tutto è iniziato, lì dove i ricordi, meravigliosi, lo affliggono.
È inevitabile per Nicky andare in cerca di padre Hendricks, il suo vecchio e unico amore, l’uomo che, dopo così tanti anni, non è ancora riuscito a dimenticare. È inevitabile per lui buttar fuori tutto il suo dolore, causato dall’unica persona di cui si sia mai realmente fidato, che abbia mai amato e che gli ha spezzato il cuore e l’anima, condizionando la sua vita, e la sua musica.
“Attraverso il divisorio, vide Jazz abbassare la testa. ‹‹Non c’è limite alla grazia di Dio, Nicky.››
La voce gli fece male per un piccolo sorriso amaro. ‹‹Jazz.››Una risata fioca, tanto debole che Nicky pensò di essersela solo immaginata, passò tra loro. ‹‹Devi perdonarmi.››‹‹Per aver ammesso chi sono? Oh, cazzo, direi che non mi pare poi così importante, visto il nostro passato.››‹‹Mi dispiace constatare che sei ancora così arrabbiato.››‹‹Ti dispiace che io sia arrabbiato? Cosa cazzo vuol dire? Cosa ne dici di essere dispiaciuto per quello che hai fatto anziché per come mi sento io?››”
Allo stesso tempo, Jasper, gay dichiarato, rispettato sia dalla comunità parrocchiale che da quella LGBTQ, non può fare altro che rammaricarsi. Tutto il dolore e la solitudine provata da Nicky si possono leggere chiaramente sul suo viso, nei suoi occhi e nella sua musica e ciò lo addolora profondamente. Nicky ha sofferto e soffre ancora e Jasper non può fare altro che stargli vicino e fargli capire che non è solo, non più.
"Nicky appoggiò il palmo della mano sulla grata, e piano, come se appartenesse a qualcun altro, anche la mano di Jasper si sollevò. «Io credo in te» sussurrò. Non si stavano toccando, eppure era come se i loro palmi fossero incollati l’uno all’altro. «Io penso che tu possa fare tutto ciò che vuoi.»«Lo pensi?»«Sì e Nicky?»«Sì?»«Non sei solo.»"
Jasper è felice della sua vita e del suo lavoro. Ama ciò che fa, ama essere d’aiuto alle persone e, soprattutto, a quei ragazzi abbandonati dalle proprie famiglie solo per il loro orientamento sessuale o la propria identità. Nonostante ciò, la solitudine provata nel corso degli anni e finora ignorata grazie al suo amore per la Chiesa e il Signore, si fa presto più acuta quando si riavvicina a Nicky e i vecchi sentimenti, mai realmente abbandonati, tornano a galla. Aiutarlo a riprendere in mano la sua vita, a restare pulito e tornare il Nicky che conosceva un tempo, diventa la sua nuova missione. Ma Nicky non è più il ragazzino che brillava un tempo, ora ha dell’oscurità dentro di sé che gli logora l’anima. Inoltre, Nicky, proprio come da adolescente, è tremendamente bello, sexy e irresistibile. È ancora energico, carismatico e provocatore. È ancora legato a lui, in un modo che credeva impossibile. Resistere ai suoi impulsi diventa sempre più difficile e neanche la preghiera gli è d’aiuto. È un prete, provare attrazione e desiderare sessualmente una persona è tra i peccati più gravi e, anche se Nicky cerca di fare in modo che il suo amico non ceda ai suoi impulsi, non è di certo facile.
Devo ammettere che il personaggio di Jasper, complesso com’è, mi ha ricordato il motivo per il quale mi sono allontanata dalla Chiesa. Nonostante in alcune occasioni mi abbia irritato, la sua storia, il suo fare l’impossibile per non cedere e il continuo chiedere perdono al Signore, mi ha rattristata.
Con Nicky, invece, ho sofferto molto. La sua vita è stata in salita fin da bambino e nel momento in cui finalmente aveva trovato la felicità, quella vera, grazie a un amore puro e genuino, ecco che tutto il mondo gli crolla addosso. Mi ha fatto star male il modo in cui l’amore per Jazz ha condizionato la sua vita fin da quando lui lo ha lasciato e mi ha fatto star male come il suo dolore trasparisse in ogni suo gesto, parola e nota musicale. Nicky si dimostra un uomo sensibile, buono e premuroso. Tornare a casa dai suoi genitori e riprendere l’amicizia con Jazz gli fa prendere atto che anche lui, come Jazz, ha commesso degli errori.
Entrambi i personaggi sono complessi e profondi, descritti in maniera minuziosa, cosa che ho apprezzato tantissimo. Dallo stile e dalle parole delle autrici si riesce a percepire il dolore, la tensione, l’angoscia e l’amore di Nicky e Jasper, che, di nuovo, si trova a combattere tra l’amore per Dio e quello per Nicky. Vespertine è una storia forte, coinvolgente e che fa riflettere. Una cosa a cui io credo profondamente è che l’amore può essere più potente di qualsiasi cosa, più potente dell’odio, degli errori commessi in passato, dei sensi di colpi e delle barriere che si trova d’avanti, e questo libro ne è la prova.




Recensione: “PIÙ CHE POSSIBILE” di Lane Hayes




Genere: M/M, Contemporaneo
Editore: Dreamspinner Press
Serie: Più che… (può essere letto come autoconclusivo)
Pagine: 188
Prezzo: $ 6,99 (E-book)
Uscita: 31 Luglio 2018
Traduttore: Ugo Telese


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Sinossi:   

Jay Reynolds ha preso una cotta per Peter Morgan, il suo capo progetto, ma è improbabile che nasca una storia d’amore in ufficio, dato che l’uomo è etero. Anzi, Jay teme che Peter sia omofobo, perciò la sua infatuazione è presto rimpiazzata dal disprezzo. Una notte, però, Jay è costretto a rivedere tutte le sue supposizioni. Quello che succede riaccende la sua attrazione per Peter e, incredibile ma vero, anche il suo capo è interessato a lui.

Per Jay quella relazione senza impegno diventa insostenibile quando si rende conto che sta iniziando a innamorarsi dell’uomo. Un passato tormentato impedisce tuttavia a Peter di legarsi a qualcuno. Jay dovrà decidere se potrà accontentarsi di un’amicizia o dovrà spronare Peter a cogliere tutto ciò che lui ha da offrirgli.


La serie “PIÙ CHE…” è così composta:

1 – Più che bene

2 – Più che possibile

Più che possibile, secondo volume della serie Più che… di Lane Hayes, ha come protagonisti Jay e Peter, che abbiamo già conosciuto nel primo volume della serie.
Inizio subito col dire che mi è piaciuto molto come l’autrice ha impostato la narrazione della storia, tra presente e passato, con Jay che nel prologo, allegro e intrigante, ci informa dell’imminente matrimonio e che ci racconterà di come lui e il suo futuro marito si sono conosciuti.
Devo dire che la lettura mi è parsa un po’ lenta e futile e ho fatto fatica a scorrere le pagine fino a quasi metà libro, quando, finalmente, la storia ha iniziato ad essere più vivace e interessante.
Jay è un lobbista, un tipo allegro, socievole, romantico e spesso logorroico; Peter, invece, è dedito completamente al lavoro, altezzoso, arrogante e tremendamente sexy. I due lavorano nella stessa compagnia e Jay ha una cotta segreta per quell’uomo arrogante, scostante, etero e, probabilmente, omofobo. La loro storia inizia quando Peter è il supervisore di un progetto a cui lavora anche Jay, il quale, se prima aveva una cotta per Peter, adesso fa addirittura fatica a stare nella stessa stanza con lui!
“Non giudicare mai la copertina dal libro”, dice Jay nel prologo. Questo detto è, in pratica, il significato della storia di questi due uomini. Perché Peter non è omofobo né borioso e sprezzante. Peter è un uomo complesso e, anche se  impariamo a conoscerlo solo attraverso gli occhi di Jay, non è difficile capire quanto la sua vita non sia stata sempre in discesa e che la sua personalità distaccata sia solo una facciata.
Nei primi capitoli Jay e Peter si girano intorno; tra una cena involontaria e diverse domande dettata dalla curiosità di Jay che lo aiuteranno a conoscere il vero Peter, entrambi cedono alla reciproca attrazione e alla passione, dando poi vita a un rapporto di “amicizia con benefici”, un rapporto che giorno dopo giorno si approfondisce sempre di più, diventando presto qualcosa che va oltre il sesso. Entrambi ne sono consapevoli, ma se Jay vuole qualcosa in più del semplice sesso, Peter è, invece, il classico uomo che di relazioni non vuole saperne nulla, anche se è palesemente legato al suo “scopa-amico”. Allora, perché non riesce a dare a Jay ciò che in realtà entrambi vogliono? Dal canto suo, Jay è il tipo di persona che salta subito alle conclusioni e preferisce fare supposizioni piuttosto che parlare con la persona interessata. Sono questi i loro più grandi ostacoli, e dovranno trovare il coraggio di affrontarli.
Nonostante la parte che mi ha un po’ annoiata, ho trovato la storia di Jay e Peter molto piacevole, forse con qualche cliché di troppo, ma ugualmente bella da leggere, grazie ai protagonisti caratterialmente opposti ma complici in modo dolce e divertente, e ai loro amici, subito pronti ad aiutarli a comprendere i loro sentimenti e ad accettarli. È una storia leggera e frizzante grazie anche allo stile scorrevole e semplice dell’autrice, che ci racconta, passo dopo passo, il percorso di crescita della coppia, facendoci emozionare e sognare. Non mancano i momenti divertenti e romantici, così come quelli più roventi. Insomma, in questo libro sembra non mancare nulla e, se volete leggere qualcosa di non particolarmente complesso né lungo, ve lo consiglio!










venerdì 10 agosto 2018

Recensione: "COME MIELE E NEVE" di Sito T. Winter.





Genere: Romance, Western
Editore: Self Publishing
Pagine: 577
Prezzo: € 0,99 (E-book), € 
Uscita: 13 Luglio 2018




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Sinossi:
«Perché batte il cuore?»

È questa la domanda che Lucia “Lou” Zarda, trent’anni, si è posta per tutta la vita.
Ferita e delusa dopo la fine della storia decennale con Andrea Marini, Lou vive nel suo mondo fatto di colori e tele e di lunghe passeggiate solitarie fino alla spiaggetta che guarda al parco di Seurasaari di Helsinki, divisa tra il lavoro al Museo d’arte contemporanea e il bozzolo sicuro della sua piccola casa.

L’incontro inaspettato con il musicista che vive a pochi passi da lei, l’affascinante e misterioso Vilhelmi Niemi e i suoi verdi occhi di giada getterà mille dubbi su Lou, investendola con un turbinio di nuove emozioni, incertezze e speranze.
La voglia di lasciarsi andare si scontra con l’antica paura di non essere abbastanza.
Scappare o restare rischiando di essere ferita di nuovo?
Lasciarsi amare o rifugiarsi nella solitudine rassicurante?

Un susseguirsi di eventi inaspettati spingerà Lou a compiere una scelta che potrebbe cambiarle per sempre la vita.
Anni dopo, il destino porterà nuovamente Lou ad Helsinki, nella terra che l’ha adottata e nella quale si sente a casa, la fredda e magica Finlandia con le sue aurore boreali e il sole di mezzanotte, dov’ è sempre stato il suo cuore.
Il ricordo di Vilhelmi, di colui che ha amato profondamente, non l’ha mai lasciata, tormentandola anche nei sogni.
Forse le loro strade si incroceranno ancora una volta e Lou troverà la risposta alla sua domanda. 

Cari Insaziabili, oggi vi voglio parlare di una lettura alla quale mi sono approcciata in un momento recente molto particolare, delicato e doloroso per me.
Quando la tua mente non collabora, anche la lettura risulta impossibile. Scorri le righe e ti trovi, più volte, a dover tornare indietro perché ti rendi conto che non hai seguito ciò che hai letto, comprendendo poco o niente.
Allora, qualche volta, quel libro lo chiudi e attendi che questo “blocco” passi. Beh, non è andata così con la duologia di Siro T. Winter.
Una vocina nella mia testa continuava a martellare, sempre più forte: “Non smettere, continua. Non lasciare andare Vilhelmi e Lucia. Loro possono darti una mano”.
Questo è ciò che è accaduto. Leggere del loro amore è stato come ricevere una dolce carezza per la mia anima in tormento, come immergermi in una favola da assaporare con calma, con pazienza, con il cuore in mano.
Perché batte il cuore?
Questa è la domanda che la nostra protagonista, Lucia Zarda, Lou, si pone da tutta una vita.
Italiana, capelli rossi e ricci, occhi colore del miele, è una ragazza comune, con i problemi delle ragazze comuni, ma con molta, troppa paura.
Per anni ha tollerato tradimenti, si è fidata della persona sbagliata, si è affidata all’amore sbagliato!
Per seguire il suo ex si trasferisce in Finlandia, precisamente ad Helsinki. Dopo l’ennesimo tradimento di Andrea, e la conseguente rottura, decide di rimanere in quella terra che tanto l’affascina, dividendo l’appartamento la stravagante Nur e dedicandosi al suo lavoro in una rinomata galleria d’arte.
Non predilige la vita mondana, trascorrendo la maggior tempo a casa, in compagnia dei suoi libri e del suo amato caffè italiano, fino a quando, una sera, trova tra la neve una piccola gattina nera. Ma, alzando lo sguardo, nota una figura, un uomo giunto in soccorso della sventurata micia: il misterioso vicino di casa, l’abitante della soffitta della casa di fronte.

“Troppo tardi si accorse che era un essere umano e nel momento in cuilei sgommò nella neve, lui alzò il viso pallido e spigoloso verso di lei.Un battito di cuore. Due. Cuore che rotola nel petto.”

Ed eccolo: Vilhelmi Niemi. Idolo per migliaia di ragazze, è il cantante dei Lisiferin Harput, band famosa a livello internazionale. Alto, magro, bello, con occhi color giada, all’apparenza freddo come la neve.
È subito magia, attrazione, appartenenza.
Nessun sesso selvaggio, nessuna scena eccessivamente spinta e nessuna suspense adrenalinica, ma piuttosto una storia d’amore, di quelle che fanno sorridere, sospirare e sperare, quelle da far battere il cuore come quando ero ragazzina.
Lei è solare e crede nella favola, lui è un principe dark ed è capace di vivere l’amore intensamente, con sofferenza e tormento. Si completano, come il sole e la luna.
Ma, nonostante le promesse di non tradire mai la sua fiducia, Lou non si fida completamente: come può un uomo come lui interessarsi ad una donna come lei? Circondato sempre da bellissime modelle, cosa ci trova in una piccola ed insignificante italiana media?

“Ti amo perché mi hai preso con te, nello stesso modo in cui hai accolto Katty…Quella notte hai raccolto due randagi tra la neve… e ci hai aperto le porte del tuo cuore.Sei così dolce da far male. Ti amo, mia Prinsessa...”

Siro descrive in maniera eccellente ciò che Lou prova. I suoi sentimenti sono come sassolini che si agitano in fondo al cuore: ogni onda li muove, li scompone, li rimescola, li fa scontrare creandole dolore, per poi tornare sul fondo, pesando sulla sua anima. La paura fottuta di legarsi nuovamente a qualcuno la spinge a prendere un aereo per l’Italia, proprio mentre Vilhelmi è lontano da Helsinki per un concerto, assente per poterla fermare. Si allontana da tutto e da tutti, perdendo così una partita importante contro l’amore e, soprattutto, contro se stessa.
Una volta in Italia Lou riuscirà a dimenticare? Potrà costruire un nuovo e alternativo futuro senza il finlandese dagli occhi di giada?
L’autrice con Fade into you ci regala il suo finale con un’alternanza di pov decisamente e fortemente voluti: conoscere meglio il pensiero, le emozioni di Niemi, entrare in punta di piedi nel suo mondo, era fondamentale per me.
Dopo 5 anni, “miele e neve” si troveranno di nuovo uno di fronte all’altra. Stesso posto, stessa neve, stessa gatta.

“Non ti tocca, non ti abbraccia, non ti bacia. Non ce n’è bisogno: la senti come se lo stesse facendo. Ne sei completamente sommerso. Con le mani tremanti torni ad imbracciare la chitarra e suoni per lei la prima cosa che ti viene in mente. Tu. Lei. Ora.In questo momento. In questo angolo dell’universo dove ogni cosa è perfetta.”

Scopriamo una nuova Lou, una donna diversa. La vita lontana da Niemi l’ha cambiata, l’ha fortificata.
Ho vissuto la sua rinascita, l’evoluzione emotiva e caratteriale, ho visto nascere e crescere il suo coraggio e la sua determinazione, troppo a lungo sopite.
Per quanto avrei voluto, in diverse occasioni, scuotere questa ragazza sino a prenderla a sberle, ho percepito chiaramente il suo dramma. Ho vissuto con lei quel dolore che tutti, prima o poi, sentiamo, quello capace di formare i nodi più stretti attorno al nostro cuore.
Però, ad ogni problema esiste la sua soluzione, ad ogni chiave la sua serratura e ad ogni nodo la giusta mano per scioglierlo. Vilhelm è quella mano.

“Ogni volta era come la prima volta. Ogni tocco delle sue mani, delle sue labbra. Ogni volta che la sfiorava con gli occhi. Le fece scivolare le mani dal collo e poi sulle braccia nude, facendole venire la pelle d’oca. Era come tornare a casa. E la sua casa era Vilhelm.”

Mi sono innamorata di entrambi, con le loro fragilità e i loro punti di forza, ma non solo. Hanno conquistato un posticino speciale nel mio cuore anche i personaggi secondari come Simone, il migliore amico di Lou, e Beppe, il suo compagno, Nur la coinquilina, il sig. Korhonen, Matleena, Karl e persino la piccola Lily. Tutti mi hanno fatto riflettere sul valore dell’amicizia, mi hanno spronata a credere maggiormente nei miei sogni e insegnato che la fiducia più importante che non devo perdere è quella in me stessa.
Ultimo, ma non meno importante, un elogio a Siro T. Winter per la sua scrittura: in quasi 800 pagine di dilogia non ho incontrato alcun errore grammaticale, tutta la trama si sviluppa con un italiano perfetto!
Sebbene la trama sia lunga e corposa non annoia: scorre, è fluida, a tratti ricercata, mai volgare o spinta. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e le descrizioni relative ad Helsinki e l’inserimento di alcune parole in lingua finlandese le ho apprezzate moltissimo.
Credo sia palese che ve ne consiglio la lettura.
Mettetevi comodi, aggrappatevi alla balaustra, che il concerto delle emozioni sta per cominciare!