giovedì 13 settembre 2018

Recensione: "I TRE GIORNI DI ATAVANNO" di Fernanda Romani.





Genere: Storico fantasy M/M
Editore: Self Publishing
Pagine: 149
Prezzo: € 1,99 (e-book)
Uscita: 29 aprile 2018









Sinossi:

Nilio, guerriero Aldair, è tornato a casa.
I suoi dieci anni di servizio a Endora sono finiti, eppure il suo cuore è pesante. Lo aspettano i suoi genitori e una vita onorata, ma incompleta: Vikandro, l'uomo che Nilio ama da quando erano entrambi ragazzi, non potrà essergli vicino.
Nella società bisessuale degli Aldair l'amore fra due uomini non turba nessuno, ma il padre di Vikandro, un nobile fanatico, contrario a qualsiasi cambiamento, non ha mai accettato la relazione del figlio con chi proviene da una famiglia di mercanti e lo ha punito offrendolo al tempio di Atavanno, il Dio Senza Cuore. Ormai è un guerriero sacro, costretto a portare sempre una maschera con l'effigie della divinità e a ripudiare qualsiasi sentimento.
Ma, durante i tre giorni dedicati a celebrare Atavanno, Nilio e Vikandro si troveranno l'uno di fronte all'altro e il loro sentimento esploderà di nuovo, portando un barlume di speranza.
Dovranno superare il dolore e il rancore, affrontare il sangue e la morte sempre in agguato e sconfiggere gli intrighi degli uomini, più che la collera di un dio.


Mi è dispiaciuto che questa novella fosse breve. Presenta comunque una storia che appassiona. Si tratta di uno spin-off della saga fantasy “Endora”: in un universo simil-medioevale, le donne comandano mentre gli uomini sono sottomessi. Alcuni maschi sono costretti a prostituirsi per anni, pur mantenendo un portamento da guerriero. Questi maschi appartengono al popolo degli Aldair, che (finalmente!) viene esplorato nel racconto.

Ho letto la serie di riferimento e i maschi Aldair mi avevano colpito per la loro fierezza e la bisessualità. Ero quindi curiosa di conoscere gli Aldair. Non ne sono rimasta delusa: “I tre giorni di Atavanno” esplora meglio le tradizioni, il modo di vivere liberamente la bisessualità e la determinazione di questo popolo. Premetto che la novella può essere letta anche senza aver conosciuto la saga principale “Endora”, ma consiglio di rimediare alla mancanza.
L’autrice ha ideato un espediente ingegnoso per permettere agli Aldair di sposare chi vogliono: il matrimonio azzurro si fonda su una coppia etero, che farà i figli, a cui si associano i rispettivi amanti dello stesso sesso, che contribuiscono alla famiglia. Anche se è uno stratagemma inventato, rappresenta una lezione di civiltà per la società attuale che stenta ancora ad accettare la bisessualità e l’omosessualità.
In particolare, viene esplorato il rapporto tormentato tra Nilio, uno dei personaggi secondari che ho apprezzato della serie “Endora”, e Vikandro, il suo amore (quasi) perduto. A loro si lega la sorte di Amira, amica di infanzia di Nilio e Vikandro e promessa sposa di Nilio, e la sua compagna Yati. Ho adorato la relazione tra tutti e quattro: autentica e complice, a tratti cameratesca. Avviso che il racconto è un M/M, proprio perché si centra sulla coppia Nilio-Vikandro, che deve sfidare l’autorità e il fanatismo del padre di Vikandro. La passione tra i due giovani è tangibile e viene delineata in modo appropriato per uomini fieri come loro. Posso assicurare che la loro storia vi farà trepidare! Le scene sensuali sono degne dei maschi Aldair, anche se non sono prevalenti nella narrazione. La loro descrizione è esplicita rispetto alla saga “Endora”, ma mantiene una dimensione allusiva che mi è piaciuta perché si accorda con il contesto e con lo stile adottato.
La trama è ben concepita e, oltre ai sentimenti, prospetta qualche colpo di scena notevole. Anche la caratterizzazione dei personaggi minori è buona. Lo stile è quello a cui ha abituato la serie e noto con piacere che migliora un poco alla volta: fluido, diretto, colloquiale ma che rispetta il contesto, dall’impatto visivo.
“I tre giorni di Atavanno” è una piacevole lettura che analizza l’universo fantasy di “Endora”, in particolare il popolo degli Aldair che adoro, in un’ottica particolare, quella M/M. Il mix tra questi componenti è riuscito e l’ho gradito!






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