mercoledì 17 aprile 2019

Recensione: "GLI OMICIDI DELLO ZODIACO" di Shimada Soji.




Genere: Thriller
Editore: Giunti
Pagine: 336
Prezzo: € 4,99 ebook 
Uscita: 30 agosto 2017






Sinossi:


Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma...

A cura di ALESSANDRA IURLARO

“Le persone attraversano l’esistenza commettendo un peccato dopo l’altro” Kiyoshi

Prima di iniziare a parlare di questo insolito romanzo, trovo doveroso spendere alcune parole sul suo autore, il “Dio del mystery” come è stato soprannominato dalla critica internazionale. Shimada Soji è nato nella provincia di Hiroshima nel 1948 e “Gli omicidi dello zodiaco”, uscito in Giappone nel 1980, è stato il suo romanzo d’esordio. Questo thriller rientra nella particolare categoria dei cosiddetti “enigmi della camera chiusa”, la caratteristica di questo genere consiste nel fatto che l’indagine si svolge intorno a un delitto compiuto in circostanze che sembrano impossibili come, per esempio, in una camera chiusa dell’interno. Il fulcro del romanzo, quindi, non è scoprire l’assassino, ma capire come è stato commesso l’omicidio e come il criminale sia riuscito a svanire nel nulla. Il lettore è coinvolto attivamente nella ricerca del responsabile, avendo a disposizione i medesimi indizi sui quali si basano le ricostruzioni dell’investigatore protagonista del racconto. Parlando ora della trama, “Gli omicidi dello zodiaco” vede coinvolti Mitari Kiyoshi, un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e Ishioka Kazumi, il suo giovane assistente, intenti a risolvere degli omicidi inspiegabili avvenuti trent’anni prima. Gli omicidi in questione vedono coinvolto un personaggio fondamentale nella ricostruzione dell’intreccio: Umezawa, uomo enigmatico, appassionato di alchimia e occultismo, che viene trovato morto nel suo studio chiuso a chiave dell’interno. Tra gli appunti dell’uomo, gli inquirenti scoprono un progetto mostruoso: la creazione di Azoth, l’essere femminile perfetto, ottenuto assemblando parti del corpo di donne diverse. A seguito della morte dell’uomo, già inspiegabile di per sé, si pensa che la creazione di Azoth sia un progetto incompiuto, ma così non è perché sei donne vengono successivamente ritrovate morte e prive di determinate parti del corpo. Chi ha portato a compimento il mostruoso progetto di Umezawa? Sulla trama preferisco non dilungarmi ulteriormente, lasciando al lettore il piacere di scoprire da solo i dettagli sempre più sconvolgenti di questo thriller sui generis.

“Quello degli omicidi dello zodiaco non era certo un mistero ordinario e aveva rovinato la vita di tanti. [...] Anch’io mi sarei sacrificato sull’altare di questi delitti irrisolvibili?” Kazumi

La lettura di questo romanzo richiede una buona dose di attenzione e concentrazione, necessaria soprattutto a memorizzare i moltissimi nomi giapponesi presenti, cosa non semplice, ma una volta entrati nel vivo della narrazione, fattibile. Il libro è scritto in maniera semplice e accattivante, ti incolla alle sue pagine sin dai primi capitoli, senza annoiare mai, facendoti ammaliare, oltre che dall’intreccio narrativo, anche da una cultura tanto diversa dalla nostra. Il testo si presenta come un susseguirsi di congetture e deduzioni, una più stravagante dell’altra, ma una volta trovato il bandolo della matassa, tutto acquisterà una sua logica, anche quegli aspetti che in un primo momento sembravano incredibili. Personalmente ho apprezzato moltissimo questo romanzo e ne consiglio la lettura non solo agli appassionati del genere ma a tutti coloro che vogliano mettersi alla prova con questo insolito enigma, in quanto sarà lo stesso autore, con un messaggio inserito a circa metà del racconto, a sfidarci a risolvere il mistero, augurandoci anche buona fortuna.

“Manca ancora qualcosa… Il caso era tanto grottesco da sembrare incomprensibile, ma ho il sospetto che in realtà non sia affatto complicato. Quando scopriremo l’anello mancante, comprenderemo tutta la storia. [...] E io, sono un detective che non si arrende!”


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