giovedì 7 maggio 2020

Recensione: “L’UNICA CERTEZZA CHE HO” di Debra Anastasia







Genere: Romanzo Rosa
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 261
Prezzo: 4,99 (E-book)
Uscita: 15 novembre 2019












Sinossi:

Sono stato definito un pazzo, un violento, una bestia. E così ho lasciato che i loro insulti si trasformassero in una corazza da indossare. Essere temuto, dopotutto, può essere comodo quando la vita ti volta le spalle. Le cose non sono mai state facili per me. Tutto quello che ho, l'ho dovuto conquistare a fatica, un pezzo per volta. E ho dovuto imparare a mie spese che è meglio non fidarsi di nessuno, perché il prezzo da pagare per una debolezza può essere altissimo. Ci sono solo due persone che hanno avuto il privilegio di guardare oltre l'animale e vedere il mio vero io. Uno è Nix, mio fratello. L'altra... è l'unica certezza che ho.

L’autrice:
Debra Anastasia adora inventare nuovi personaggi da descrivere nei suoi romanzi. Ha una laurea in Scienze Politiche ed è autrice di numerosi libri new adult e romance di successo. Vive nel Maryland con suo marito e due fantastici figli.


Allora, non so se l’autrice ad un certo punto di questa storia si sia persa o sono io ad aver avuto troppe aspettative riguardo al romanzo, ma a fine lettura ho pronunciato un enorme BHO!, soprattutto per la seconda parte del racconto che, credetemi, sembrava tutt’altra narrazione.
L’unica certezza che ho di Debra Anastasia, doveva farci conoscere la storia di Animal, amico fraterno di Nix, e T, una sorta di mercenaria cazzuta ed incazzata con il mondo intero che è meglio tenersi amica per la vita. Due personaggi, loro, abbastanza controversi e già conosciuti in quel meraviglioso primo volume della serie che risponde al nome di Mi Ami davvero.  
Dopo il primo capitolo, che riprende un po’ da dove era terminato il primo volume, c’è un salto temporale all’adolescenza e alla storia dei due protagonisti. E fin qui tutto fila liscio come l’olio. Il racconto è ben delineato, gli eventi coinvolgono e le personalità di Animal e T appassionano chi legge. Ma non appena si ritorna alla narrazione odierna con I POV alternati, il caos ha inizio. Sembra che di quei due ragazzini che tanto hanno coinvolto inizialmente non ci sia più nulla e che i protagonisti siano diversi, soprattutto Animal.
La tipologia di romanzo dovrebbe essere il Dark, quindi ci si aspetta un atmosfera tale che porti il lettore non dico ad avere paura ma a provare il brivido. Nulla di tutto questo è presente nella storia. Animal dovrebbe essere un criminale e come tale comportarsi. Tutto ciò che ne viene fuori è una sorta di caricatura di se stesso. È estremamente incoerente: dice una cosa ma ne fa praticamente l’opposto. Nella prima parte del racconto si evince, da parte di lui, un attaccamento affettivo a T non indifferente che preannuncia una storia di quelle pazzesche.
Sto ancora cercando di capire dove mi sono persa e a che punto lui abbia cambiato idea su tutto per poi tornare indietro sui suoi passi. Giuro che ad un certo punto stavo per mollare la lettura e darmi al punto croce. Gli eventi sono una specie di accozzaglia messa lì alla rinfusa. Non c’è nemmeno una sorta di storia ben definita, perché di punto in bianco spuntano gli antagonisti, di punto in bianco avviene il colpo di scena e di punto in bianco tutto viene risolto per un finale alla Beautiful con qualche sfumatura degna del peggior film porno di bassa categoria. Delusione immensa, credetemi.
La mia fiducia nell’autrice è crollata come birilli durante una partita a bowling. Ed è un vero peccato perché c’erano tutti gli ingredienti perfetti, almeno nella prima parte, per sviluppare un bel racconto, una bella storia degna di essere definite tale.








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