sabato 26 marzo 2022

Recensione: "BRIDGERTON - STAGIONE 2"


Dalla creatività di Shondaland e dell’ideatore Chris Van Dusen, la seconda stagione di 
Bridgerton segue Lord Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey), il maggiore dei fratelli e sorelle Bridgerton nonché visconte, nella sua ricerca di una moglie adeguata. Guidato dal suo senso del dovere nel salvaguardare il nome della sua famiglia, la ricerca di Anthony per una debuttante che incontri i suoi standard impossibili sembra destinata a fallire, finché Kate Sharma (Simone Ashley) e la sua sorella più giovane Edwina (Charithra Chandran) non arrivano dall’India. Quando Anthony inizia a corteggiare Edwina, Kate scopre la vera natura delle sue intenzioni – il vero amore non è in cima alle sue priorità – e decide di fare qualunque cosa in suo potere per impedire la loro unione. Ma, facendo questo, le schermaglie verbali tra Kate e Anthony non fanno altro che avvicinarli sempre di più, complicando le cose per entrambi. Dall’altra parte di Grosvenor Square, i Featherington devono dare il benvenuto al nuovo erede nella loro tenuta, mentre Penelope (Nicola Coughlan) continua a muoversi per l’alta società tenendo nascosto il suo segreto più profondo dalle persone che le stanno più vicino.  

 
 

 
Bridgerton – Stagione 2 è finalmente arrivata!
La serie evento prodotta da Shondaland è approdata solo ieri su Netflix, coinvolgendo con numeri sorprendenti non solo le affezionate lettrici di Julia Quinn, ma anche un pubblico più generalista, conquistato dalla formula con cui lo showrunner Chris Van Dusen ha reso moderno il romanzo rosa in costume.
Abiti da favola, canzoni pop del calibro di Material Girl di Madonna eseguite al violino da parrucconi musicisti, fotografia ipersatura che buca lo schermo, Bridgerton 2 non si discosta dalla prima, amatissima stagione, e si riconferma un evento per gli appassionati.
E adesso, accantonata la bellezza del Duca di Hestings, ad accogliere lo stuolo di ammiratrici c’è l’affascinante e virile Anthony Bridgerton.
Splendidamente interpretato da Jonathan Bailey, il visconte si era già distinto nelle prime otto puntate dedicate alla sorella Daphne come un personaggio complesso e sfaccettato, più tormentato del bel Duca.
Ammettiamolo, il bellissimo Regé-Jean Page non ha dovuto far altro che star fermo e in silenzio a farsi guardare, lasciando alla dolce metà, interpretata dall’incantevole e anche qui stupenda Phoebe Dynevor, il compito di condurci nell’universo emotivo di una giovane donna al suo debutto sul mercato matrimoniale.
Una storia più semplice, quella di Daphne e Simon, forse più fiabesca e passionale.
L’adattamento de “Il visconte che mi amava”, invece, appare un dramma più maturo, più realistico e umano. Non temete, meno sesso ma più tormento conquistano ugualmente, soprattutto per merito di un Anthony mai così vivo e vibrante come nella sceneggiatura di Van Dusen.
Fare paragoni con il romanzo è uno sforzo futile: il visconte che incontriamo sullo schermo, rispetto al personaggio di carta, ci è apparso sin dall’episodio 1 della prima stagione un eroe più drammaticamente diviso tra le aspirazioni personali e le responsabilità verso la famiglia. Ma forse, più che diviso, il termine adatto sarebbe schiacciato.
Si guarda Jonathan Bailey sullo schermo e si vive con partecipazione e dolore il suo senso di soffocamento, enfatizzato da primi piani e sfocature che ci coinvolgono in una prospettiva tanto ristretta da asfissiarci.
La vita di Anthony non è cambiata dopo la passione per Sienna Rosso. Lo abbiamo lasciato deluso e disilluso, vittima dell’amore impossibile per una cantante che il ton non avrebbe accettato come sua compagna, e lo ritroviamo frustrato e rancoroso, pronto a prender moglie nei modi e secondo le aspettative di una società che pretende dal suo titolo più di quanto l’uomo sia disposto a concedere.
È un Anthony che si è arreso, quello che ci accoglie all’inizio di questo nuovo viaggio, un Anthony che non ha più speranze né sogni per sé. La famiglia è la sua forza ma anche la sua debolezza, e per essa si immola più di quanto gli sia richiesto. Il suo senso dell’onore e le sue responsabilità lo allontanano, anziché avvicinarlo ai fratelli, lo isolano e lo costringono quasi a un intima forma di cannibalismo.
Anthony si guarda, si giudica mai all’altezza, e allora si logora, si strugge e distrugge.
Un personaggio semplicemente stupendo.
È lui a trainare e tessere la trama emotiva della serie.
A lui si devono i momenti più commoventi, i cambiamenti più profondi, le realizzazioni più emozionanti.
Sono i suoi occhi lucidi, la voce che si spezza quando ancora una volta si costringe a rifiutare e dissimulare a conquistare lo spettatore (senza accennare agli splendidi e intensissimi dialoghi con la madre che vi strapperanno più di qualche lacrima).
Kate Sharma, che pur ispira e detta tali sconvolgimenti nel visconte, fa onestamente un po’ poco per aiutarlo. Donna più adulta e indipendente di Daphne, forse unica giovane che nel fatuo universo ottocentesco appare gravata dalle responsabilità tanto quanto il protagonista, non si scopre abbastanza da creare l’empatia generata dalla controparte maschile (con cui pure instaura una coinvolgente tensione sessuale che sarà il vero leitmotiv della relazione tra i due).
Kate cambia poco e, pare, quasi mai per sua scelta. Ammetto che il suo personaggio mi ha convinta meno, forse anche a causa di una Simone Ashley un po’ statica, nonostante ciò lo annovero come tassello imprescindibile nella nuova configurazione dell’universo femminile della serie Bridgerton. Sì, perché quello che sicuramente caratterizza questa seconda stagione, oltre all’esasperato dissidio tra responsabilità e desideri personali, è sicuramente la ribalta delle donne.
Daphne era incastrata nel ruolo di giovane alla ricerca di marito e votata alla maternità, obiettivo centrale e perseguito con fin troppa ostinazione per metà della prima stagione; le nuove protagoniste in scena, invece, hanno ben altre aspirazioni e ambizioni.
Eloise, sempre più caratterizzata come suffragetta, intraprende percorsi di crescita culturale che rendono più complessa e circostanziata la sua innata vocazione alla ribellione; Penelope appare sempre più sicura del suo ruolo di donna che fa impresa e si sostiene con le proprie (anche se non sempre onorevoli) forze; Edwina Sharma, sorella di Kate che per prima incontra i favori e le mire matrimoniali del visconte, spicca per una personalità amabile, ma anche coraggiosa e indipendente.
E, tra i nuovi personaggi, devo dire che proprio Edwina ha attirato la mia attenzione e si è procurata il mio plauso. Appare nello show come una eterea principessa Disney (Charithra Chandran è una bambolina deliziosa!) per poi rivelarsi, forse, il personaggio più coraggioso e intraprendente in scena. In una sequenza magnifica della sesta puntata (dal minuto 58, andate a pescarlo!), con non poca sofferenza comprende che la vittoria più grande è decidere per conto proprio, impossessandosi e domando da sola il proprio destino.
Una bella stagione, forse meno fiabesca ma più realistica, che fa dell’amore celato, negato e combattuto il perno della narrazione. E se anche perde in alcuni punti un po’ di mordente, stirando un po’ troppo le dinamiche tra Anthony e Kate, non aliena mai del tutto l’interesse dello spettatore, ormai inevitabilmente affezionato alla brigata Bridgerton.
Non resta che attendere la terza stagione, anche se auspico davvero un cambio di ordine rispetto alla serie letteraria: l'Eloise di Claudia Jessie offre spunti troppo ghiotti per essere relegata alla quinta stagione!
 

 

giovedì 17 marzo 2022

Recensione: "DEVIOUS - SENZA TREGUA (Sinners of Saint, #4)" di L. J. Shen

 








Genere:
 Narrativa contemporanea
Pagine: 368
Data di uscita ebook: 15 marzo 2022
Data di uscita cartaceo: 24 marzo 2022
Prezzo cartaceo: € 14.90
Prezzo ebook: 
€ 5.99
Traduzione: Serena Stagi










Un bugiardo.
Un truffatore.
Un ladro... e il mio salvatore.
 
Roman “Bane” Protsenko è una puttana. Sfacciatamente bello e incredibilmente virile, offre i suoi servigi alle ricche donne di Todos Santos. La sua reputazione? Pessima, come ci si aspetterebbe da uno che sta costruendo la propria fortuna grazie al raggiro. Fin da subito gli è stato chiaro qual era il posto che la società aveva ritagliato per lui, figlio bastardo di un’immigrata russa: i margini.
Jesse “Fiocco di neve” Carter è una puttana. O meglio, questo è ciò che dicono di lei i suoi amici, così la società la dipinge. Anche se la sua unica colpa è di essersi fidata di chi avrebbe dovuto amarla. Bella da far male, volitiva e coraggiosa, dopo una terribile violenza si è rintanata nella solitudine. Non si fiderebbe mai di uno come Bane, all’apparenza più pericoloso dei ragazzi di buona famiglia che l’hanno abusata e pestata. Eppure lui ha qualcosa in cui Jesse si riconosce: Bane è un outsider, un paria della società come lei.
Jesse prova così di concedergli una possibilità, ignorando di essere solo una pedina
sulla scacchiera del successo di quell’uomo bellissimo. Quando accetta di tornare a vivere, lei ancora non sa quanto sarà alto il prezzo da pagare per potersi finalmente innamorare. E Bane riuscirà a liberarsi dal suo manto di cinismo e riconoscere quel che gli è capitato tra le mani, oppure si lascerà sciogliere il suo perfetto Fiocco di neve tra le dita?



RECENSIONE 
A CURA DI SIMONA TIBERIO


Non ti serve un principe, principessa. Ti serve una spada.

 
Senza Tregua è un libro che ha lasciato un segno nella mia vita con il suo carico di disordine e dolore. È un romanzo particolarmente crudo e introspettivo, ma anche dinamico e strutturato talmente bene da impedire al lettore di lasciare la lettura a metà. La Shen ha la capacità di dotare le sue storie di  molta enfasi, spingendo sui piccoli particolari e cercando di non lasciare nulla al caso. Ho sempre elogiato le sue grandi doti e, anche in questa occasione, non posso che ribadirle.
Come nelle migliori favole una principessa necessita di un principe che la scelga, la sposi e che la salvi da ogni problematica della vita di corte. Le principesse sono fragili, timorose e, talvolta, troppo schiacciate dai doveri reali. Ma le vere ed uniche principesse sono quelle che dimostrano forza e coraggio in scelte di vita che non le definiscono, ma che le spingo a crescere e a sperare in un futuro migliore. Jesse Carter è una vera principessa, ma comunemente chiamata puttana dagli scemi del villaggio. Una notte di due anni prima le ha cambiato irrimediabilmente la vita, lasciandole cicatrici che sono difficili da rimarginare. È un fiocco di neve dalla pelle candida, dalla bellezza rara e da un tipo di coraggio ancora sepolto nel suo animo. La solitudine è la sua migliore amica, i Kit Kat l’unico sostentamento per continuare ad andare avanti. Incontrare un ragazzo dagli occhi tenebrosi e dalla brutta reputazione potrebbe sembrare agli occhi di tutti come l’ennesimo fallimento di una ragazza la cui unica colpa è stata quella di fidarsi di persone che avrebbero dovuto amarla. E, in effetti, la virilità di Roman “Bane” Protsenko, la vera puttana di Todos Santos, potrebbe minare le fondamenta solide di Jesse.  Lui è incredibilmente bello, intenso e persegue i suoi obiettivi in maniera maniacale. Il raggiro è il suo punto forte, e su di esso ha costruito la sua intera ricchezza, cercando di scalare le vette del successo e definirsi degno “avversario” dei riccastri che abitano in città. Ha un obiettivo e, per raggiungerlo, dovrà sottostare alle volontà di un altro ricco stronzo di Todos Santos. Le condizioni sono due e, portate a termine, gli garantiranno un proficuo compenso. Ma tutto diventa sempre più complicato quando sarà obbligato a far uscire dal guscio la giovane Jesse, troppo intorpidita dalla bruttezza della vita. Gli sguardi incendiano il desiderio tra i due e gli inganni diventano enormi bombe pronte ad esplodere alla prima occasione. Tra i due divampa un fuoco quasi selvaggio, inarrestabile, che potrebbe bruciare le vite di entrambi.
Saranno in grado di far fronte ad ogni conseguenza? E Bane capirà che il fiocco di neve che ha tra le mani potrebbe essere la vera essenza della sua vita cinica e perversa?
 
Si dice che non esistano due fiocchi di neve identici. Ciascun fiocco di neve è bello e affascinante nell’unicità della sua silhouette. Sono simbolo di purezza. Ma ogni fiocco di neve che ha la fortuna di adagiarsi a terra è destinato a sporcarsi. I fiocchi di neve ci insegnano che, se vivi abbastanza a lungo, finirai per insudiciarti.

 
Quanto ha ragione la Shen. Già dalle prime pagine lancia delle frasi pregne di significato che mi hanno fatto riflettere molto. Non avevo mai preso in considerazione l’importanza dell’unicità di ogni fiocco di neve che, in questo caso, diventa sinonimo di una vita, ovvero quella di Jesse. Una protagonista molto unica nel suo genere, descritta in maniera magistrale e caratterizzata altrettanto bene. Ricordiamoci sempre che la Shen è una bravissima scrittrice molto in voga oltreoceano proprio per la sua maestria nel mettere nero su bianco pezzi di vita demolita, per poi ricostruirli pezzo dopo pezzo, cercando di dare risalto a quello che realmente una persona è, non quello che una persona ha. Il sentimento che lega Jesse e Roman ha provocato in me un piccolo terremoto, lasciando un segno, una cicatrice.

Il viaggio è sempre meglio della destinazione.

Questo libro è stato un bel viaggio alla ricerca della verità, infarcito da un linguaggio consono e che arriva dritto al punto. Un plauso alla scrittrice, di cui ho tessuto già troppo le lodi.
 


lunedì 14 marzo 2022

Recensione: "L'AMICO DEL CUORE" di Ella Maise








Genere: New Adult/Sport Romance
Pagine: 352
Data di uscita ebook: 10 marzo 2022
Data di uscita cartaceo: 17 marzo 2022
Prezzo cartaceo: € 14.90
Prezzo ebook: € 4.99
Traduzione: Elisabetta Giamporcaro






 
E se trovassi il tuo migliore amico
nel ragazzo più inaspettato?
 
Quando Dylan Reed, star del college con una promettente carriera nel football professionistico, scopre che la sua fidanzata lo ha tradito con due compagni di squadra, capisce che è giunto il momento di concentrarsi solo sul futuro e trovarsi un posto lontano da distrazioni e da amici traditori. Fortunatamente per lui, l'allenatore gli offre di trasferirsi immediatamente nel suo appartamento libero vicino al campus, pur di non vedere il suo pupillo gettare al vento l’intera stagione.
Anche Zoe Clarke sta cercando di affrontare la vita un passo alla volta, dopo che tutte le sue certezze sono state distrutte da sua madre. poco prima che lei morisse. Per ora è felice di avere l’affitto gratis in uno degli appartamenti del coach e portare a termine con successo gli studi. Quando, a causa di un malinteso, Zoe si trova davanti gli occhi penetranti di Dylan Reed, il suo nuovo coinquilino a sorpresa, il rischio di morire di infarto diventa un’eventualità davvero concreta: Dylan è il ragazzo con cui qualche anno prima Zoe ha condiviso l’incontro più imbarazzante della sua vita, uno di quelli che non si riesce mai del tutto a superare.
Per tre anni, troppo timida e goffa per affrontare Dylan, ha evitato di incrociare il suo sguardo, ha cambiato strada per non trovarselo di fronte ed è fuggita a gambe levate ogni volta che lui compariva in vista.
Ora, è costretta a vivere sotto il suo stesso tetto. E per giunta, lui è intenzionato a diventare il suo nuovo migliore amico (o almeno così sostiene!). Ciò che Dylan e Zoe non si aspettano è che sedare l’attrazione che cresce giorno dopo giorno tra loro non sarà un gioco facile. Con le selezioni della NFL sempre più vicine, una carriera nel football pronta a decollare e delle bugie innocenti che si ingigantiscono fino a diventare bombe pronte a esplodere, l’amicizia tra Zoe e Dylan potrà davvero evolversi in qualcos’altro?
 
 
Una storia romantica spensierata ambientata tra i banchi dell’università sull’amicizia che si trasforma in amore e sul trovare il coraggio di innamorarsi.
 
 
 
 
 
Ella Maise ha sempre amato fuggire dalla vita reale attraverso la lettura di un buon libro. È per questo che ha deciso di iniziare a scriverne di suoi. La scrittura è diventata tutto il suo mondo e non riesce più a immaginarsi a fare altro nella vita se non creare nuovi personaggi e raccontare le loro storie. Il successo internazionale è arrivato grazie ai romanzi Il nostro amore impossibile (Newton Compton) e L’amico del cuore, che hanno scalato le classifiche del Washington Post a poche settimane dall’uscita.
 
 
RECENSIONE A CURA DI 
SIMONA TIBERIO

Quando la vita di punto in bianco ti offriva un ricevitore, cosa avresti dovuto farne di lui? Cercare in tutti i modi di non guardarlo troppo a lungo, magari? Pensai che sarebbe stata una buona regola generale.  
-Zoe Reed

 
Quando la vita di punto in bianco ti offre la lettura di un buon libro, cosa dovresti fare? Immergerti in L’amico del cuore, rimanerne piacevolmente colpita e continuare a pensare alla dolcezza di due giovani protagonisti che cercano di trovare la propria strada pagina dopo pagina.
Questo è il primo libro che leggo di Ella Maise e sono stata conquistata dalla profondità di Zoe e Dylan, dai loro magnifici caratteri.
I due protagonisti si incontrano per la prima volta durante il primo anno di college della giovane Zoe, quando la troppa timidezza la rende fin troppo nervosa e, allo stesso tempo, quasi “intraprendente”. Ma amareggiata dal proprio comportamento, Zoe cercherà da lì in poi di sfuggire a Dylan in ogni modo possibile.
Dylan è rimasto molto colpito dalla giovane ragazza che gli ha chiesto un solo e piccolo bacio per mettere a tacere le sue amiche, e il suo continuo cercarla in ogni ragazza del campus non migliora il suo umore. Ma il mondo continua a girare finché la sua vita va in pezzi, dopo che la sua ragazza decide di tradirlo con due suoi compagni di squadra.
 Il coach, quindi, decide di dargli le chiavi di una delle sue case dove il ragazzo possa ritrovare la pace e concentrarsi sull’unica cosa che conta: la sua carriera.
Ed è lì che i due protagonisti si ritrovano.
Gli occhi penetranti di Dylan, i suoi muscoli scolpiti, la dolcezza di ogni sua frase, nonché la voglia di essere il suo nuovo migliore amico, potrebbero far morire di infarto Zoe. Tra le mura di un piccolo appartamento i due ragazzi cercano in ogni modo di sedare la loro voglia spasmodica di buttarsi l’uno tra le braccia dell’altra soprattutto perché, con le selezioni della NFL alle porte, la loro attrazione potrebbe esplodere in qualsiasi momento.
Zoe e Dylan saranno in grado di uscire indenni dal loro gioco del gatto e della volpe?
La loro dolcissima storia è un toccasana che induce a ripensare a quali siano le cose davvero importanti della vita: l’amore per il prossimo e per la vera famiglia che ti ha cresciuto e reso la persona che sei.
Zoe e Dylan dimostrano, nel corso del racconto, la loro grande forza e tenacia nel credere in quel sentimento che cresce tra loro piano piano, fino a sfociare in qualcosa di talmente profondo da sembrare tangibile. Il libro si snoda in un meccanismo molto semplice dove troviamo i protagonisti, antagonisti e, celato nell’ombra, un “cattivo” che rema contro la storia d’amore di Zoe e Dylan. I malintesi si intrecciano sino a diventare grandi paure e bugie. Solo il vero sentimento uscirà indenne da queste montagne russe che coinvolgeranno il lettore tra moment di tensione e altissime vette di beatitudine!
Un romanzo semplicemente delizioso!