lunedì 9 maggio 2016

Recensione: "CROSSROADS" di Lily Carpenetti.





Genere: Romance contemporaneo / MM
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 162
Prezzo: € 3,99 (ebook)
Uscita: 13 maggio 2016












Sinossi:

Entrando in quell’ufficio conferenze, l'avvocato Arthur McKinney non avrebbe mai immaginato di dover fronteggiare la parte più dolorosa e intensa del proprio passato.

Simon Cross si presenta a lui, più bello che mai, come un uomo vincente, affermato, ben diverso dallo scavezzacollo che da ragazzini gli aveva sconvolto la vita.

Quell'incontro riempie di dubbi Arthur; dubbi che non può permettersi, se vuole ottenere l'incarico a cui ambisce.
Potrà essere il preludio a un ritorno di fiamma? E, cosa più importante, la loro esperienza da adolescenti ha contato veramente qualcosa per Simon o è stato solo un incidente di percorso, ormai dimenticato? 

L’autore:

Mi chiamo Lucia, ma sono conosciuta dai più come Lily, che non è solo un nome d’arte, ma l’appellativo che usano i miei amici più cari dai tempi del liceo.
Ho 42 anni e mi devo destreggiare tra lavoro, figli e impegni della vita, un po’ come tutti, ma oltre alle normali attività, io amo scrivere e questa è una passione che mi accompagna costantemente, anche se non sempre riesco a dar sfogo alla mia vena creativa, come vorrei.
Ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’M/M, e dell’editoria in generale, con Lite Editions, circa cinque anni fa. Leggendo i racconti di Maya Sokol e Livin Derevel, pubblicati nelle loro collane, mi sono detta: “Queste sono le storie che ho sempre amato immaginare e che voglio scrivere!” Così, ho cominciato e non mi sono più fermata.
In questi anni, ho spaziato tra vari generi, ma l’amore tra uomini è quello che mi appassiona di più, anche se ha iniziato a darmi soddisfazione solo di recente, con l’affermarsi più stabilmente di questo filone, anche nel nostro paese.




“Crossroads” in inglese significa incrocio, crocevia ma anche punto cruciale e proprio a un punto cruciale sembra essere arrivata la carriera di uno dei protagonisti di questa storia: il giovane avvocato Arthur Mckinney.
Il destino è sempre imprevedibile e sembra aver preso di mira il povero Arthur. Egli è appena fuggito da un futuro pianificato a tavolino: doveva essere l'erede di un prestigioso studio legale, ma ha preferito rinunciare a una carriera facile per dimostrare il suo valore e per poter chiudere con il suo passato. Si è trasferito lontano dall'ambiente in cui è cresciuto, soprattutto dal suo mentore con cui ha un rapporto di amore/odio, ma sembra che il passato non abbia ancora chiuso i conti con il ragazzo.
Vi è mai capitato di ritrovare sulla vostra strada un amico che avete perso di vista da anni o, più semplicemente, un conoscente che sono anni che non vedete e che mai vi sareste aspettati di rincontrare?
Questo è quello che sta per capitargli. Arthur è spacciato, sta per incontrare dopo anni di lontananza forzata, il suo primo grande amore: Simon.
Il romanzo, pur essendo scritto in terza persona, ci regala una visione della vicenda più dal punto di vista di Arthur che di Simon: è lui quello che si strugge al momento dell'incontro con Simon, è lui che fantastica sulla possibilità di riavvicinarsi, anche solo come amici e recuperare il rapporto che avevano da ragazzini.
D’altro canto, Simon sembra addirittura non ricordarsi del povero Arthur; è del tutto indifferente al ragazzo, sembra che abbia a cuore solo la carriera, gli affari e il futuro economico della ditta. Simon mi è risultato quasi antipatico di primo acchito, così freddo e distante, con quel suo aspetto algido: pallidi occhi azzurri e capelli biondissimi. Arthur invece, con i suoi profondi occhi verdi e capelli castano ramati mi ha trasmesso subito calore. Il suo passato non è stato facile ed essersi affidato ciecamente e ingenuamente al padre di Simon è stato un errore comprensibile: era solo un ragazzino bisognoso di affetto e attenzioni che non poteva ricevere dal proprio padre.
Gran parte del romanzo è ambientato nel passato dei personaggi: il loro primo incontro da ragazzini, soli e introversi tutti e due a modo loro; gli interessi che li hanno avvicinati, il chiudersi nel silenzio di Simon e soprattutto i motivi che hanno causato il loro allontanamento.
Quando la maschera di Simon finalmente è caduta, sono riuscita a comprendere le sue scelte ed entrare in sintonia con lui.
Una specie di lungo flashback che mi ha permesso di comprendere meglio entrambi i personaggi e nel quale spiccano due figure femminili molto belle: Renata e Annie, le madri dei ragazzi.
Due donne di umile estrazione, entrambe nate da famiglie di origine italiana, amiche sin da bambine; due sorelle mancate che per scelte d'amore si sono allontanate fisicamente l'una dall'altra, ma che sono sempre state vicine spiritualmente.
Mentre in molti romanzi m/m che ho letto in passato, le figure femminili non sempre fanno una bella figura, in questo romanzo accade il contrario e anche loro diventano protagoniste al pari dei figli, rubandogli quasi la scena.
Mi sono fatta l'idea che il titolo del romanzo si riferisca proprio a questo incrocio di storie, compito dell'autrice sarà smentire questa mia teoria o confermarla.
La narrazione è nel complesso piacevole, scorrevole, romantica al punto giusto e anche passionale, ma per quanto riguarda il mio gusto personale sulle scene carnali, avrei preferito che i due usassero qualche tipo di precauzione durante i loro rapporti.

Non credo che l'utilizzo di contraccettivi smorzi la passione di una coppia, ribadisco il mio è un puro punto di vista personale.






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