mercoledì 22 maggio 2019

Recensione: “THE MISTER” di E.L. James





Genere: Romance 
Editore: Mondadori 
Pagine: 516 
Prezzo:ebook € 9,99 - € 19,00
Uscita: 18 Aprile 2019


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Londra, 2019. La vita è sempre stata facile per Maxim Trevelyan. Molto attraente, ricco, aristocratico, non ha mai dovuto lavorare e ha dormito da solo nel suo letto molto di rado. Ma un giorno, improvvisamente, tutto questo cambia quando una tragedia lo colpisce ed eredita il titolo nobiliare della sua famiglia: un immensa ricchezza e tutta la responsabilità che ne deriva. E questo non è un ruolo per il quale Maxim è preparato e si deve sforzare per affrontarlo. Ma la sfida più grande sarà resistere al desiderio per una giovane donna enigmatica, giunta inaspettatamente a Londra, che porta con sé solo il suo passato, difficile e pericoloso. Sfuggente, bella e con un grande talento musicale, Alessia rappresenta per Maxim un mistero seducente e il suo desiderio per lei aumenta diventando presto una passione che non si spegne, mai provata prima. Ma chi è Alessia Demachi? Può Maxim proteggerla da ciò che la minaccia? E lei come reagirà quando scoprirà che anche lui le sta nascondendo dei segreti?


Che dire di questo nuovo romanzo di E L James? Devo essere onesta, ho iniziato a leggere il libro piena di aspettative, reduce dalla saga di Cinquanta Sfumature, e forse con un occhio un po’ critico, perché, siamo sinceri, una volta pubblicato un successo si affronta sempre l’inevitabile paragone e la domanda esistenziale… sono riuscita a superare me stessa? Qui la risposta, purtroppo, è no. Non fraintendetemi, la trama è promettente, scritto con un ottimo uso del linguaggio, ma sono certa si potesse fare di più. A un certo punto ho fatto fatica a proseguire con la lettura, non tanto per lo stile, che è molto scorrevole, ma per la storia in sé che a volte sembrava un po’ forzata, come se si dilungasse inevitabilmente senza ragione. Non c’è un climax, qualcosa che faccia pensare a un apice del romanzo e dire: ecco finalmente ci siamo. Sono certa che la scrittrice avrebbe potuto fare di più, perché i fan di Ana e Christian sono sicuri di questo.
Quello che manca, credo, è l’individualità del romanzo. Ci sono alcune allusioni alla precedente trilogia, come una ex gelosa; i caratteri dei due protagonisti, lui sicuro di sé, lei eccessivamente timida; il colpo di fulmine istantaneo. Lei, infatti, è molto più simile ad Anastasia di quanto credessi. Max invece è un po’ diverso da Grey, più tranquillo, lavorativamente parlando, sente il peso di una pressione che non voleva, un’eredità che non è sua e che in qualche modo gli va stretta. È un uomo che soffre, che deve elaborare un lutto che gli ha stravolto la vita, ma che è pronto ad affrontare gli imprevisti e a prendere in mano la situazione.
Alessia, d’altro canto, non sono riuscita a comprenderla del tutto. Alcune cose non tornano, più che altro avrei preferito ci fossero maggiori dettagli, soprattutto nella seconda parte del romanzo, che a volte ho trovato spiazzante, con atteggiamenti di più personaggi che avrebbero giovato allo scorrere della narrazione. Mi è dispiaciuto, inoltre, non trovare risposta ad alcuni dubbi che sono sorti durante la lettura, quel mistero che ti fa porre alcune domande che sono destinate a rimanere irrisolte.
Inizialmente dalla trama mi aspettavo una storia diversa, un Max diverso e poi, diciamocelo, il titolo aveva già qualcosa di promettente. Niente dettagli scabrosi, però, perché, se vi aspettate di trovare il clima bollente di Cinquanta Sfumature, avete sbagliato non solo strada, ma proprio direzione. È come trovarsi di fronte la storia di Mr e Mrs Grey in versione vaniglia, con un briciolo di mistero che non guasta mai, inevitabili inseguimenti in cui ogni minuto guadagnato è prezioso e, naturalmente, un tocco di immancabile romanticismo. Tra i due personaggi, però, ho trovato particolarmente interessante Max, sebbene i dettagli musicali di Alessia siano comunque ben apprezzati. Ho, inoltre, provato sentimenti contrastanti verso un personaggio secondario di cui non farò il nome, ma che mi ha tenuto in bilico tra l’odio e la curiosità, al punto che, per solo qualche pagina, mi sono chiesta se non fosse più interessante di quanto in realtà sembrasse.
Un romanzo che, in qualche modo, definirei un “bene, ma non benissimo”. Un potenziale inespresso, che ha donato due protagonisti che, volendo, potevano anche superare i loro fratelli letterari Anastasia e Christian.


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