sabato 16 giugno 2018

Recensione: "LA PRIGIONE DELLA MONACA SENZA VOLTO" di Marcello Simoni.





Genere: Thriller
Editore: Newton Compton
Pagine: 388
Prezzo: € 8,99
Uscita: 5 febbraio 2019









Sinossi:


Anno del Signore 1625. A Roma governa Urbano VIII, Milano è sotto il dominio spagnolo. Girolamo Svampa, sempre più deciso a chiudere i conti con il suo nemico mortale, Gabriele da Saluzzo, viene coinvolto nell'indagine più pericolosa della sua vita. Il rapimento di una benedettina, figlia del fedele bravo Cagnolo Alfieri, lo porta nella città ambrosiana, dove si imbatte in due enigmi. Il primo riguarda il cadavere pietrificato di una religiosa. Il secondo una monaca murata in una cripta per aver commesso crimini innominabili: suor Virginia de Leyva, la celebre Monaca di Monza. Quest'ultima sembra informata su particolari che potrebbero svelare il mistero della pietrificazione, e inizia a esercitare sull'inquisitore un pericoloso ascendente. Vittima dopo vittima, incalzato dal cardinale Federigo Borromeo − e aiutato da Cagnolo, dall'enciclopedico padre Capiferro, ma soprattutto dalla bella e audace Margherita Basile − lo Svampa scoprirà che il segreto della trasmutazione in pietra risale alle avventure occorse a un pellegrino in Egitto. E ritroverà sulla sua strada un rivale abilissimo che potrebbe risultare impossibile da sconfiggere.

Marcello Simoni non delude mai: posso assicurarvi che “La prigione della monaca senza volto” è un capolavoro di scrittura e ingegno creativo. In questo volume continuano le avventure — o meglio disavventure — di Girolamo Svampa e Capiferro.
Gli eventi narrati spaziano dall’Italia del 1625 all’Egitto del 1616, dove un ragazzino apre una cassa misteriosa. In seguito alla fuga di Gabriele da Saluzzo, lo Svampa è determinato a fargliela pagare per i crimini commessi contro suo padre, ma la Santa Inquisizione non intende procedere. Nel suo ufficioso inseguimento verso Milano, Fra’ Girolamo si imbatte in un crimine efferato che vede coinvolta la figlia di Cagnolo, il bravo dello Svampa: la ragazza è stata rapita nella stanza del convento dove vive.
Inizia così l’indagine senza fine dello Svampa con la ricerca di prove tangibili e utilizzabili nel Santo Tribunale. Fra’ Girolamo è ostacolato dal Viaggiatore, altro protagonista del precedente volume, che gioca un ruolo fondamentale nella narrazione, ma la vera protagonista della storia è la monaca senza volto, come suggerisce il titolo. La donna è una figura emblematica che aiuterà lo Svampa nella sua indagine grazie alla sua capacità di leggergli dentro.
Tuttavia, gli ostacoli sono molti, primo fra tutti il ritrovamento di una monaca tramutata in pietra.
La narrazione è pervasa da un senso di vendetta e incredulità riguardate gli avvenimenti che l’autore riesce a raccontare magistralmente. L’intreccio narrativo conquista il lettore; stile e contesto storico lo catapultano a Milano insieme ai protagonisti della storia. L’uso di termini arcaici e aulici rende la storia più accattivante e permette al lettore di vivere il Seicento inquisitore.
Consigliatissimo!

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