lunedì 17 giugno 2019

Recensione: "LA VERSIONE DELLA CAMERIERA" di Daniel Woodrell.





Genere: Narrativa contemporanea
Editore: NNE
Pagine: 189
Prezzo: € 8,99
Uscita: 21 marzo 2019










Sinossi:



Il dodicenne Alek trascorre l'estate a West Table, Missouri, con sua nonna Alma. Vecchia, eccentrica e orgogliosa, la donna ha lavorato per cinquant'anni come cameriera per le famiglie ricche della città, allevando tre figli e sopportando un marito sempre assente. Alma conosce molte storie, ma quella che più la ossessiona è l'esplosione della sala da ballo che nel 1929 causò la morte di quarantadue persone, tra cui l'amatissima sorella Ruby. Nessuno ha mai scoperto com'è andata, né è mai stato trovato il responsabile: Alma è certa di sapere la verità, e la racconta ad Alek, per rendere giustizia alle vittime e donare pace a se stessa. Nel primo episodio della Serie di West Table, Daniel Woodrell illumina con nitide, veloci pennellate di colore una varietà di personaggi. Alma, Alek, Ruby, i Glencross e gli sfortunati ballerini sono voci di un romanzo corale, serrato come un noir, che parla di condivisione e di comunità, di un passato che si avvolge al presente, ora come una condanna, ora come un riscatto, in cui tutti si ritrovano colpevoli e innocenti.

a cura de LA SABAUDA

Nel 1929 una violenta esplosione all’Arbor Dance Hall nella cittadina di West Table, angolo dei monti Ozark - Missouri -, causa la morte di quarantadue persone tra cui Ruby, sorella di Alma e nonna di Alek, narratore del romanzo.
A distanza di anni, nessuno capisce come sia andata né chi siano i veri responsabili dell’incidente.
Sino alla fine del romanzo non esiste una sola verità; vittime e carnefici, colpevoli e innocenti, ricchi e poveri sono connessi più di quanto si pensi.
È la storia di Alma, lunga quanto i capelli non tagliati dalla morte di Ruby. È una storia di miseria, cibo avanzato dai figli ricchi di West Table e portato ai tre ragazzi che l’aspettano a casa. È la storia di Ruby e del suo amore clandestino per Arthur, bancario sposato nonché datore di lavoro della sorella. È la storia di John Paul, padre di Alek, rimasto solo dopo il ricovero di Alma in manicomio per il troppo dolore e adottato dalla famiglia del Russo. È la storia di James, suo fratello, scappato lontano e diventato l’Asiatico a Guam, in Giappone. È la storia dei ballerini morti nell’esplosione, le cui anime continuano ad aleggiare attraverso la città.
La trama è concentrata e densa, intervallata da cammei, capitoli più brevi in cui Daniel Woodrell ci mostra le vite spezzate dei ballerini morti. Lo stile è conciso: nessuna parola, nessun segno di punteggiatura è lasciato al caso.
È una lettura impegnativa, ma molto piacevole grazie alla musicalità del ritmo narrativo che in più punti mi ha ricordato le ballate country con tratti di salmodia intonata, parte più noir del testo. Consiglio vivamente di leggerlo, primo della Serie West Table, per le emozioni che incatenano alle pagine.
Un plauso va a Guido Colza per la traduzione e all’editore NN che continua a pubblicare gran bei libri.


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