Genere: Contemporary Romance, Ironico
Editore: Always Publishing
Serie: Che barba l'Amore!, #3
Pagine: 414
Prezzo: 5,99 (E-book) - 13,90 (cartaceo)
Uscita: 21 Novembre 2019
L’unico e solo desiderio di Jennifer Sylvester è smettere di essere la
Regina della Torta alla Banana del Tennessee. Da sempre la beniamina di Green
Valley, figlia modello, ragazza modello nonché eccellente pasticciera e
reginetta di bellezza, Jennifer sta crollando sotto il peso delle ambizioni di
sua madre, i dettami moralisti del padre e la fama sui social della caricatura
in cui la sua famiglia l’ha trasformata.
In una parola: Jennifer è ufficialmente disperata.
Cletus è il più
strambo e incredibilmente intelligente dei galanti sei fratelli Winston.
Ma ciò che molti non sanno, a Green Valley, è che dietro la facciata di
ragazzo innocuo dai modi peculiari c’è una mente subdola, oscura e calcolatrice
capace di ordire piani di vendetta e operazioni di spionaggio. In una parola:
Cletus Winston è un vero genio del male.
E situazioni
disperate richiedono misure estreme.
Jennifer sa che
l’unico modo per sfuggire ai piani dei suoi genitori è ottenere l’aiuto di
Cletus, ed è pronta a procurarselo con ogni mezzo, persino il ricatto. E,
incredibilmente, l’irreprensibile reginetta di Green Valley metterà sotto
scacco il cervellone onnisciente della città.
Tra complotti e intrighi, il brillante Cletus potrebbe aver trovato in Jennifer una mente affilata fatta apposta per lui?
Finalista per il premio Miglior Romance
ai Goodreads Choice Awards
Nella top 10 dei romanzi rosa
di Amazon
Nella Top 10 dei migliori Romance di sempre
per la rivista All About Romance
Innamorarsi di questa coppia è stato inevitabile,
dimenticarsi di questa coppia è impossibile.
Corinne Michaels
Quando Penny Reid non era ancora impegnata a mettere su carta le sue “storie d’amore brillanti”, lavorava come ricercatrice in un’azienda biotecnica.
Inoltre, è una mamma a tempo pieno, una figlia, un’appassionata di ricamo, del punto croce, del cucito, del fai da te di ogni tipo e… ninja immaginaria. Penny Reid è autrice di molte serie di successo, i suoi romanzi hanno scalato le classifiche di USA Today, Wall Street Journal e Amazon General, sono arrivati più volte tra i finalisti per il premio “Miglior Romance” su Goodreads e sono stati già tradotti in nove paesi. Dell’autrice Always Publishing ha già pubblicato Obbligo o verità e Basta un sorriso.
Inutile
girarci intorno: Questione di chimica è il romanzo più bello della
Wiston brother series. O meglio, è il romanzo perfetto. Perfetto perché coerentemente
centrato nel suo genere e nell’ambientazione di riferimento, perché sviluppato
intorno a due personaggi più che ottimamente caratterizzati. Perfetto perché
soddisfa e supera le aspettative altissime coltivate dai lettori nei precedenti
volumi circa Cletus. Eh già, Penny Reid con il suo pupillo non fa errori: pur
dimostrando la sua simpatia e il suo affetto verso questo atipico eroe, gli
rende giustizia anche negli errori, spogliandolo della patina di intoccabilità in
cui le lettrici l’hanno avvolto per merito del suo travolgente, controverso e
particolare sense of humor.
Cletus
Winston è di più. Lo sa la Reid e lo intuiamo noi. Non è solo battute pungenti,
fine sarcasmo e logica stringente: Cletus è faciloneria e bizzarria a difesa
di un intelletto finissimo, di un mondo interiore assai più ambiguo di quanto
ci si aspetti, di una sfera emotiva fortemente influenzata da eventi atroci che
ha razionalizzato e metabolizzato in una maniera propria, senza che nessuno
glielo insegnasse, fino a diventare l’uomo non banale, e per qualche aspetto fanciullesco,
che è oggi.
Un
rompicapo, ecco cos’è il nostro beniamino, un enigma avvolto in un involucro apparentemente
troppo semplice perché ci si convinca che dietro la facciata non si nasconda
altro.
È caldo
in un modo scostante e circospetto, affettuoso e attento nella maniera tipica
di chi non riconosce in se stesso alcun merito, se non quello di una
intelligenza che lo isola da un contesto gretto e ignorante, quello di una
cittadina del Tennessee troppo chiusa nelle ristrette e ipocrite convenzioni
sociali e convinzioni morali per aprirsi a qualcosa che esce fuori dagli
schemi della placidità e di una falsa cortesia.
Cletus è l’epitome
di ciò che i suoi concittadini considerano sbagliato, il frutto marcio di una
terra, agli occhi degli altri, che l’ha generato quasi per dispetto, per
vendetta. E, quando si tratta di rivalsa, il nostro dolce omone dalla
barba incolta, gli occhi circospetti e la doppia e variopinta linea di ciglia bicolori
è un maestro.
Un misto
tra un demone e un angelo vendicatore, o almeno questo deve aver pensato la dolce
Jennifer, la donna che con i suoi abiti gialli, la timidezza incipiente e le
prospettive ristrette incarna il “sud” tanto quanto Cletus lo diserta.
Il giorno
e la notte, completamente diversi, ugualmente emarginati, alienati da una società
che non accetta l’unicità e non riconosce la superiorità di animo e di
intelletto.
Belli,
bellissimi. Due personaggi complementari, in piena evoluzione, carichi di
quella semplicità e di quella onestà a cui forse solo la Reid, tra le più
seguite autrici contemporanee, riesce a dar voce con tanta efficacia,
convincendoci che l’inesperienza non è ignoranza, che la modestia non è mortificazione
e che, a volte, gli obiettivi più ambiziosi non sono gli alti traguardi ma la
serenità quotidiana.
Cletus e
Jennifer sono due miracoli di ragazzi, le cui vite si intrecciano in modo
particolare, quasi per caso, anche se si avverte un senso di predestinazione,
quella sensazione che pervade le vene e fa tremare il cuore quando si ravvisa nelle
loro interazioni non una semplice dinamica di coppia ma il riconoscimento di
due anime gemelle.
Penny Reid
è ironica, attenta e scoppiettante, lo sapete bene, ma riesce a intessere le
pagine di un sottile senso di struggimento che ha poco a che fare con la trama
e più con l’identificazione in sentimenti ed emozioni. Non nascondo di essermi commossa
per la genuinità dei protagonisti, di essermi sentita umiliata dalla quieta dignità
di Jennifer, altera e al tempo stesso fragile come una regina anche quando spezzata
e vittima di angherie e ingiustizie; di aver asciugato una lacrima per il
bambino che è stato Cletus, per le motivazioni altruistiche che muovono le sue
azioni a dispetto delle convinzioni per cui si vede come un mostro. Ma non è un
mostro, no, è solo, come i suoi fratelli, il prodotto di un’unione sbagliata,
figlio di un uomo che non avrebbe meritato la gioia di poter generare vita. E
non lo sa, forse non se ne persuaderà mai, che proprio questo lo rende un fiore
bellissimo, nato sì dal letame, dal più schifoso e squallido sterco plebeo, ma
mirabile e profumato di purezza, innocenza e primavera, la primavera di una
vita illuminata da un sole caldissimo, quello dell’affetto fraterno ma
soprattutto dell’amore di una donna candida e onesta, sincera e disinteressata,
amorevole anche se non ha conosciuto dolcezza e tenerezza, commoventemente leale
e buona. Jennifer Sylvester, la giovane e magnifica ragazza che per Cletus
onora Dio a ogni respiro, quella dinanzi alla quale proprio lui, il più
controllato degli uomini, spalanca gli occhi con senso di stupore mormorando a
fior di labbra un “my Jennifer” che è possesso e adorazione, riverenza e venerazione.
E sì, perché Jenny, la regina delle torte alla banana, è, per dirla con parole
del re della salsiccia, “extraordinary”.
Potrebbe
bastare, ma lasciate che vi dica di più: Penny Reid è meravigliosa, Questione
di chimica è un romanzo incredibile, un libro che scaverà un buco nel
vostro cuore e si accoccolerà in quella calda alcova per ricordavi, nei momenti
più brutti, cosa sia l’amore, l’altruismo, la carità e il calore della
famiglia.
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