Dopo Enea e Didone, la nostra Teresa Siciliano torna a parlarci di coppie. Questa volta tocca alla straziante storia d'amore di Heathcliff e Catherine, protagonisti del romanzo Cime tempestose. Venite a scoprire cosa ne pensa la nostra Teresa!
Heathcliff e Catherine rappresentano
forse la coppia romantica più celebre della letteratura. In realtà Cime tempestose uscì nel 1847, quindi
nella prima età vittoriana, ma per una serie di motivi Emily Brontë, come le
sue sorelle, era cresciuta in un ambiente a carattere religioso (il padre era
pastore) e piuttosto povero, per cui non poteva comprare molti libri e quindi ignorava
le correnti letterarie contemporanee. Per la verità non si capisce come una
ragazza di provincia, senza, pare, esperienze amorose vere e proprie, abbia
potuto scrivere una storia d’amore come questa.

Per esempio l’amore di Heathcliff e
Catherine prescinde quasi totalmente dal sesso, al punto che la scena più
scandalosa consiste in un bacio adulterino (perché entrambi sono sposati con
altre persone) in punto di morte. Altrimenti i due sono cresciuti insieme in
modo selvaggio, senza alcun controllo, ma senza rapporti intimi, nonostante un
legame amoroso fortissimo.
“Il
mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne
sono consapevole, come l'inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff
somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere
ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre
sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia
per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di
separazione: non è possibile.”
Del resto uno dei dettagli che più scandalizzò
i contemporanei fu proprio il desiderio di Catherine di sposare Edgar Linton
per poter aiutare Heathcliff. E in questo senso Bataille, il critico che meglio
ha messo a fuoco la vena sadica della vicenda, interpreta il romanzo come la
ricerca di un amore assoluto e totale che Catherine tradisce.
Personalmente non credo che quello della
protagonista sia un tradimento. O almeno, come capisce perfettamente
Heathcliff, è anche l’aspirazione alla pace, alla quiete, alla cultura e alla
civiltà che Edgar e la famiglia Linton
impersonano.
Stranamente dal sentimento dei due
protagonisti è quasi assente la normale gelosia, o almeno il fortissimo senso
del possesso può accettare di dividere la propria donna con un altro, dal
momento che in qualche modo, anche se in misura inferiore, Catherine ama anche
Linton.
“E
qui, vedi, sta la differenza tra i nostri sentimenti: se lui fosse stato al mio
posto e io al suo, sebbene io lo odii di un odio che mi ha avvelenato tutta la
vita, non avrei mai alzato una mano sopra di lui. Padronissima di non credermi,
se vuoi. Io non lo avrei mai allontanato dalla sua compagna, finché a lei fosse
piaciuto. Al momento stesso in cui Cathy non gli avesse più voluto bene, gli
avrei strappato il cuore e bevuto il sangue: ma fin là, e se non mi credi non
mi conosci, ma fin là sarei morto ad oncia ad oncia prima di torcergli un
capello!”
Io non so se la tesi di Bataille, pur
molto interessante e stimolante, sia poi totalmente aderente alla vicenda e ai
personaggi.
“Da
un lato Wuthering Heights, la terra della tempesta, su nell'arida brughiera,
nuda all'assalto degli elementi, naturale dimora della famiglia Earnshaw,
indomiti figli della tempesta. Dall'altro, protetta dalla frondosa valle
sottostante, Thrushcross Grange, l'appropriata dimora dei figli della calma, i
gentili, passivi, timidi Linton. [...] È la distruzione (a opera di Heathcliff)
e la restaurazione di quest'armonia che, secondo l'analisi del Cecil, forma il
tema del racconto. Che è molto complesso: c'è infatti una seconda generazione
in cui la netta distinzione tra i figli della tempesta e i figli della calma
s'è smussata; essi partecipano d'entrambe le nature.”(Praz).
Poche pagine nella mia giovinezza mi
sono piaciute come quelle che descrivono il sorgere e lo svilupparsi della
storia d’amore di Cathy e Hareton. Naturalmente le cose cominciano male. Del
resto cosa potrebbe accomunare la colta ragazzina elegante e il rozzo
bracciante quasi analfabeta, esito della crudele vendetta di Heathcliff? (Che
pure, in qualche modo, si identifica con lui e in qualche misura gli vuole
perfino un po’ di bene.) Tanto più che Cathy è un tipo fiero e coraggioso e
resiste in un mondo a lei nemico con tutta la forza e all’occorrenza la
violenza, soprattutto psicologica, che può. Ma col tempo, grazie alla presenza
di Nelly, che nel romanzo rappresenta i principi della ragione e della
normalità, arriva a capire i tesori di affetto presenti nel cuore di Hareton e
a svolgere nei suoi confronti quella missione di civilizzazione che la madre
non aveva voluto o saputo svolgere nei confronti di Heathcliff.
“Cercai, e trovai subito, le tre pietre
tombali sul pendio che guarda la brughiera: quella di mezzo, grigia e quasi
sepolta sotto l’erica: quella di Edgar Linton, che l’erba e il musco crescente
ai suoi piedi cominciavano appena a inverdire: quella di Heathcliff, infine,
ancor nuda.
M’indugiai fra di esse, sotto quel
benigno cielo: guardavo le farfalle notturne svolazzanti sull’erica e le
campanule, ascoltavo il soffice vento frusciante tra la verzura, e mi domandavo
stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d’inquieti sonni, per
coloro che dormivano in quella terra tranquilla.”
Questa è la conclusione che l’autrice ha voluto per il suo
grande romanzo, questa è la direzione in cui voleva spingere il lettore. Questa
è l’interpretazione che io preferisco accettare.

Sempre una magnifica lettura!
RispondiEliminaSempre una magnifica lettura!
RispondiEliminaRingrazio Teresa Siciliano per avermi riportata con la sua sensibilità e con la sua profonda conoscenza della letteratura, alla mia adolescenza, quando lessi questa tormentata e bellissima storia d'amore e m'innamorai dei due protagonisti. Spero di leggerti ancora, Teresa. Un caro saluto Paola Picasso
RispondiEliminaCara Teresa, mi hai fatto tornare il desiderio di rileggere un romanzo che, forse, avevo un po' dimenticato. Brava come sempre.
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