Copertina versione digitale | E’
il primo di una serie di quattro racconti ambientati in un futuro post
atomico. Come ho scritto nella premessa di “Blado 457”, se l’argomento è
stato utilizzato dagli scrittori di fantascienza fino alla nausea, non è
detto che non si possa ancora scrivere qualcosa di valido in proposito,
e soprattutto, qualcosa di inconsueto. Quando la maestra disse: «Tema: parlami della gita», Dante scrisse "La Divina Commedia" e Kerouac "On the Road" (lungi dal voler paragonare questa storia ai titoli citati). I miei personaggi non sono mai i classici “eroi”. Sono persone talvolta insicure, che agiscono d’istinto invece che seguendo la logica e il dovere, che hanno dubbi, ripensamenti, e sentimenti contrastanti. In Blado 457, lui aveva una missione da portare a termine e rischia di rovinare tutto per un’azione compiuta d’impulso; lei preferirebbe morire piuttosto che vivere in un futuro che si presenta sotto forma di quello che ha sempre rifiutato. Il tutto è condito da colpi di scena, combattimenti, mostri, invasioni, in un ritmo veloce e coinvolgente. E poi basta, leggetevelo. Se vi racconto tutto io, che senso ha? |
Genere: Fantascienza/Fantasy
Pagine: 268
Prezzo cartaceo versione Youcanprint: € 14,00
Prezzo digitale: € 6,99
L'autrice:
Erika Corvo è un “Fai da Te” umano.
Tutto quello che so fare, l’ho imparato da sola. Sono nata a Milano nel 1958. Sono così vecchia che quando hanno girato Jurassic Park, Spielberg voleva me al posto del T-Rex. Non mi hanno presa perché sono così tonda che avrei occupato tutto lo schermo. Rexy era più snello, stazzava solo tre tonnellate.
Avevo 17 anni quando ho inciso un LP con la Baby Records, dopo aver vinto un concorso per voci nuove tra più di duemila partecipanti, nella sezione cantautori.
Ho iniziato a scrivere per dimenticare i mille problemi del vivere quotidiano e ho creato innumerevoli mondi di fantascienza e fantasy. I miei hobby? Medicina, psicologia, storia, erboristeria, lingue straniere. Sicuramente sono una donna strana: costruisco mobili, aggiusto elettrodomestici, eseguo piccoli lavori di muratura e idraulica, sbianco casa, lavo a mano la biancheria (non ho la lavatrice) preparo medicinali a base di erbe, e mentre faccio tutto questo scrivo romanzi.
In mezzo secolo di vita ho collezionato una serie di sfighe impressionante, ma non ne ho mai fatto un dramma. Anzi, ho sempre cercato di sdrammatizzare tutto, di riderci sopra, di trovare sempre il modo di tornare in pista, e di rialzarmi da ogni caduta. Se non affronti le avversità con una buona dose di spirito, potrai anche essere viva fuori, ma sarai morta dentro.
RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE:
La fine
del mondo non esiste, la razza umana continuerà a vivere e ricrearsi così come
la natura. È per questo che, duecentoquindici anni dopo una guerra atomica,
definita “La Grande Distruzione”, il mondo non è un deserto disabitato ma una
foresta piena di insidie, di mutanti e di umani con malformazioni fisiche.
Abitanti
di questo nuovo mondo sono gli “Esterni”, ovvero coloro che vivono alla luce
del sole e si adattano alla vita del
Post-Bomba, e i “Rest”, abbreviazione di Re-establishers, ovvero coloro i
quali, vivendo sotto terra, voglio ricreare un modello di società simile a
quella precedente la Grande Distruzione.
Per far
ciò, tengono attiva la vecchia centrale nucleare, rischiando di creare un altro
disastro atomico.
Tutto
ciò non è la trama di un film, anche se un adattamento cinematografico sarebbe
un bellissimo risvolto per questo bellissimo romanzo uscito dalla penna di
Erika Corvo, scrittrice italiana di libri di fantascienza.
Il
romanzo prende il nome dal protagonista: Blado 457.
Chi è
Blado 457? Blado è un Rest ribelle che vuole tornare indietro nel tempo per
cercare un modo di distruggere la centrale nucleare e salvaguardare così
l’unico mondo che conosce.
In un
mondo nel quale non ci sono donne fertili a sufficienza, Blado si innamora di
una scienziata del Pre-Bomba, Susan Wong
e la porta con sé.
Qui ha
inizio la vera storia. Una storia piena di insidie, di mostri, di litigi e di
colpi di scena. Ovviamente, anche d’amore: il vero ed unico motore di tutta la
storia.
Sono
dunque Susan e Blado i personaggi principali.
Come
appena detto Blado è un ribelle, ma non solo. È un giovane uomo con un
carattere forte, deciso, che non ha paura di nulla. Oltre che di un bel fisico,
è dotato di una mente brillante e di un forte spirito di sacrificio. Un uomo di
cui ci si fida istintivamente per la sicurezza che emana, oltre a quello di cui
ci si può innamorare sin dal primo istante.
Susan è
assolutamente diversa da Blado. Anch’essa molto bella, dimostra di avere un bel
carattere duro.
Forse
le manca lo spirito d’adattamento e il coraggio, ma si dimostra molto
intelligente ed arguta.
La
bravura della Corvo, nella creazione della sua protagonista femminile, sta nel
fatto di renderla esattamente come ci aspetteremmo. Susan ha le sue paturnie di
donna, i suoi dubbi, espressi tramite una sorta di flusso di coscienza ogni
volta che si sente la necessità di capire i meccanismi che scattano nella sua
testa.
Blado e
Susan sono personaggi completi, a tutto tondo, resi reali dai loro sentimenti e
dalle loro emozioni.
Altri
sono i personaggi che appaiono nella storia, tra questi Drex. Militare Rest molto
interessante che ci si augura di rivedere nei prossimi libri di questa
tetralogia, di cui “Blado 457, Oltre la
barriera del tempo” è solo il primo libro.
Il
mondo creato da Erika Corvo affascina e intimorisce il lettore esattamente come
succede a Susan.
Le
descrizioni sono abbastanza dettagliate da far immaginare il luogo in cui i due
giovani si trovano, ma non troppo da stancare il lettore con inutili minuzie.
Lo
stile è semplice e accattivante, non esattamente lineare a causa dei flussi di
coscienza che catapultano i lettori direttamente nella testa dei personaggi, ma
facile da leggere.
“Blado
457”, grazie all’insieme di elementi che lo compongono, non è solo un libro di
fantascienza: è un romanzo d’avventura, una storia d’amore, un prodotto completo
e ricco di colpi di scena che lasciano davvero stupiti. Un libro adatto a
tutti, anche a chi non ama molto il genere.
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