Dall'antologia "Sine tempore" un racconto misterioso, un'ucronia raffinata e intelligente.
Genere:
Ucronia
Editore: La mela avvelenata
Uscita: 9 luglio 2013
Editore: La mela avvelenata
Uscita: 9 luglio 2013
Sinossi: “…
farmi intender da Vostra Excellentia, aprendo a quella li secreti miei (…) farò
carri coperti, securi et inoffensibili (…) farò bombarde, mortari et
passavolanti…”.
E se Leonardo da Vinci avesse davvero realizzato per il Moro ciò che diceva nella sua lettera, cosa sarebbe successo?
E se Leonardo da Vinci avesse davvero realizzato per il Moro ciò che diceva nella sua lettera, cosa sarebbe successo?
Autore: Simone Messeri nasce a Firenze nel
1966, dove vive da sempre assieme alla moglie e ai due figli. Laureato in
“Architettura” con una tesi a tema astronautico si diletta a progettare astronavi
e a scrivere racconti di fantascienza, genere per il quale ha sempre provato
ammirazione.
Tra
le opere letterarie oltre al romanzo “The Flying”, attualmente pubblicato in
formato e-book nella collana Imperium curata da Diego Bortolozzo, ricordiamo in
particolare i racconti “Specchio di sofferenza”, “Crack!” e “Tentazione”
selezionati per le antologie edite da Delos Books. Altri racconti sono presenti
su “Into the Galaxy” volume 1 e 2 e su “Creatori di universi”, antologie
pubblicate da Lulu.com;
Appassionato
di Concept Art ammira artisti come Probert, Eaves e Robertson. Predilige il
disegno tradizionale ma con un occhio alle tecniche digitali.
Ha
esposto il “Progetto Flying” a Lucca Comics 2006, Fantasylandia 2007 e ai
Galaxy Days 2010.
All’attivo
ha il volume “Spaceships” che raggruppa concept e bluprints di astronavi di sua
concezione e il recente volume “Ideas”, altra raccolta di studi su progetti
futuribili, entrambi editi da Lulu.com.
Per Sogno Edizioni ha
illustrato l’opera “Alice nella pancia delle meraviglie” e la Graphic Novel
“Andromeda” ispirate entrambe ai racconti dell’autore Diego Bortolozzo.
Quest’ultima è stata presentata in occasione della Cartoomics 2012 a Milano.
RECENSIONE
A CURA DI ANGELA D'ANGELO:
Il genio di
Leonardo da Vinci da sempre affascina
l’immaginario comune. Il suo talento artistico è indubbio, la sua storia
personale un mistero, la sua vita ricca di spunti per dare il via alle più
complesse e fantasiose speculazioni.
Simone Messeri,
nel suo racconto ucronico “Li secreti mei”, appartenente all’antologia “Sine
Tempore”, riprende questo grande e ambiguo personaggio e lega le sue intuizioni
alla storia e al futuro de Ducato di Milano.
L’artista,
infatti, non è il semplice pittore uscito dalla botteguccia del Verrocchio:
Leonardo è un genio, uno scienziato e un ingegnere preparatissimo.
Uomo dedito
allo studio, che fa dell’esperienza il suo culto, il fiorentino riuscirà a
costruire delle macchine da guerra spaventose e potenti che nascondono al loro
interno un segreto che farà la fortuna
di Milano.
La storia,
narrata da una spia del re di Francia Luigi XII, è un susseguirsi di scoperte e
riflessioni sulla bontà delle innovazioni tecnologiche e sulla moralità delle
azioni di uomo dalla mente complessa e bellicosa.
Il ritratto
dell’epoca fornito dall’autore è verosimile e affascinante, il percorso di
investigazione di Auguste De Lignit, il protagonista, ben scandito
tra curiosità , paura e suspense.
Simone Messeri ci conduce nella sua condivisibile visione di ciò che è
giusto e sbagliato, lasciando tuttavia il compito al lettore di estrapolare una
morale.
Nonostante il suo pensiero passa attraverso i personaggi,
infatti, Messeri si nasconde e riesce a non far pesare la sua presenza in
nessuna riga.
Attraverso il suo protagonista, ci mostra la stima per
l’intelletto del fiorentino, la comprensione delle capacità della scienza e la
paura per il potere che da essa deriva.
L’ambiguità di sentimenti ed emozioni passa in modo chiaro e
convincente, in un ottimo equilibrio di sentimenti positivi e negativi.
Il lettore e il protagonista, nel ruolo di spettatori,
assistono al nuovo futuro dell’Europa in una attonita attesa e sincera
curiosità .
Un bel racconto, scritto in modo chiaro, con un lessico
semplice e incisivo.
L’ambientazione accennata favorisce l’immaginazione e non la
castra in un percorso angusto e arido.
L’autore mostra una buona capacità di sintesi e ha il pregio
di utilizzare poco spazio, talvolta una frase, per far passare i messaggi più
importanti con grande immediatezza, per poi prendere fiato in un ampia prosa
affidata al racconto.
“Li secreti mei” è un prodotto democratico, che delega al
lettore la possibilità di immaginare un nuovo corso storico e di trarre
conclusioni personali.
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