Genere: Romance
Editore: Self publishing
Pagine:
Prezzo: € 0,99 per i primi tre gg, € 2,99
Uscita: 5 marzo 2019
Sinossi:
Astrid e Michele hanno 17
anni quando si ritrovano per la prima volta da soli, chiusi in una stanza
d’albergo, durante una gita scolastica. Due anime opposte: lei povera, lui
ricco; lei scontrosa, lui più naturale; lei solitaria, lui più socievole; lei gioca
a tennis per arrabbiarsi solo con se stessa, lui gioca a pallavolo per essere
il leader del gruppo. Quello che succede lascia in loro un ricordo indelebile.
Vogliono incontrarsi ancora,
ma la realtà che c’è fuori da quella stanza glielo impedisce. Accadrà solo
quattro anni dopo. In un’altra città. Sempre nello stesso giorno: il 29
febbraio, nell’anno in cui si svolgono altre Olimpiadi. Un caso? Forse. Ma
qualcosa li separerà ancora. E così andranno avanti per gli anni a venire, tra
promesse, menzogne, desideri e voglia di un’altra vita.
Quando si capisce di essere
innamorati? Quando invece è solo passione che cala col tempo? Quando è una
combinazione di amore e passione? Quando è il tempo che dà una risposta a
queste domande? Per stare insieme Astrid e Michele dovranno trovare il modo di
essere se stessi.
Sull'autrice:
Emmanuelle
Dyson è lo pseudonimo di Manuel Sgarella dedicato ai romanzi romance. Già
autore in passato di “Il tempo che ci serve” e “I tuoi occhi sono qui” (firmati
come M.S.), con il romance “Playing with me” è nata la firma Emmanuelle Dyson.
Ecco quindi il nuovo romance “Il nostro giorno imperfetto”, con il quale le due
anime Manuel/Emmanuelle si uniscono in un'unica storia.
Si torna
dopo più di due anni dall’ultimo romance. Nel 2016 pubblicai “Playing with me”
creando lo pseudonimo Emmanuelle Dyson, poi per molti mesi mi sono dedicato
alla realizzazione di un altro sogno: fare un film. Alla fine ce l’ho fatta, ma
scrivere mi è mancato. Adesso eccomi con “Il nostro giorno imperfetto”, sapendo
benissimo che in tanti, magari, non si ricordano più di M.S. o Dyson. È come
ricominciare quasi da zero, con tanta umiltà, sperando che questa nuova storia
piaccia ed emozioni. Una storia che nasce da una semplice considerazione:
quante volte, soprattutto in amore, lasciamo passare il tempo per paura di
prendere una decisione?
SOCIAL
Emmanulle Dyson
Facebook profilo: https://www.facebook.com/emmanuelledyson
Instagram: @emmanuelle_dyson
Manuel Sgarella (M.S.)
Faceboook profilo: https://www.facebook.com/manuel.sgarella.1
Facebook Pagina: https://www.facebook.com/ilibridimanuel/
Instagram:
@m.s._ebook
Era da un po' di tempo che
non leggevo un romance di Manuel Sgarella, alias Emmanuelle Dyson. Il suo stile
asciutto e intenso; le sue storie tormentate e cariche di sentimento.
Ne Il nostro giorno imperfetto conosciamo due personaggi tanto agli
antipodi quanto similari.
Michele è un ragazzo prima
e un uomo poi, ricco, bello e di successo.
Astrid è una ragazza
emarginata, povera e con gravi problemi familiari.
Non che la famiglia di
Michele si possa definire l'esempio perfetto: due genitori che tengono più
all'apparenza che al figlio.
L'unica differenza tra lui
e Astrid è la reazione che hanno a una situazione complicata.
L'uno asseconda e si
ribella nel modo sbagliato e senza trarne alcun beneficio, l'altra si chiude in
sé stessa, asseconda le paure e si ribella sottomettendosi a un ipotetico destino
che è racchiuso nella sua mente.
Quando Michele commette il
primo fatale errore è giovane e non ha ancora ben chiaro ciò che vuole, pensa
di avere tempo, pensa di poter recuperare e, come tutti i giovani, non si rende
conto che ciò che è stato non potrà mai essere altro.
È la situazione che si
creerà dopo a determinare il loro giorno
imperfetto, un evento che è nato in quel passato puro e privo di
condizionamento.
L'unica libertà che si
concedono.
Ventiquattro ore.
Anni di prigionia.
Ventiquattro ore di
felicità.
Sempre lo stesso giorno,
ogni quattro anni.
Perderanno loro stessi tra
le pieghe di scelte non scelte, di sbagli voluti e di volontà soffocate.
Quante volte, soprattutto in amore, lasciamo passare il tempo per paura di prendere una decisione?
Quello che non
considerano, soprattutto Astrid, è che ciò che non si vuole lasciar libero, che
non si vuole fare emergere per il timore di morire dentro, finirà per divorare
l'identità, la felicità e la vita stessa.
Si muore in modo lento e
doloroso, ma soprattutto consapevole.
Ed accadrà a entrambi i
protagonisti.
Un cammino lungo e
solitario, prolungati periodi di solitudine e perdita, nonché di dolorosa
aspettativa per quel breve istante di respiro.
Una stanza, la loro,
quella che non sempre sarà provvista di pareti e che non sempre si affaccerà
sullo stesso cielo.
Un accordo, l'ennesimo
errore.
Dove arriveranno, seguendo
quell'insana direzione, negando a se stessi ciò che vogliono e ciò che sono?
«A volte mi sento come una di quelle bolle di sapone giganti. Insieme a te sono dentro quella bolla, il mondo è là fuori, distorto da una parete trasparente che deforma tutte lelinee dritte tracciate dall’uomo. Ed è bellissimo, perché esistiamo solo noi, il resto è come se fosse un sogno. Capisci cosa intendo? Il sogno non siamo noi, ma sono quei quattro anni che ci separano».
Sarà vostra la scoperta. E
non solo del loro destino, ma anche del vostro, poiché sarà impossibile, a
lettura terminata, non soffermarsi a riflettere. Non farsi assalire da un
dubbio.
Stiamo percorrendo la
strada giusta oppure stiamo assecondando una volontà non nostra? Siamo
coraggiosi o lasciamo le redini alla paura, che ci blocca?
Ed è questo che mi ha
colpito di più de Il nostro giorno
imperfetto. Il senso di smarrimento che ti coglie a fine lettura, quando,
eliminata la rabbia che il comportamento dei due protagonisti accende, ti resta
solo la consapevolezza che il tempo sprecato non può essere recuperato. I
sentimenti non seguono le regole della mente, ma il battito del cuore. E quando
quel battito diventa l'unico ritmo sul quale i tuoi piedi si muovono, non ti
resta che assecondarlo.
Lo stile dell'autore è tra
i miei preferiti, il tratteggio dei personaggi è sempre delicato e mai
imprigionato in schemi troppo rigidi. La parte narrativa predomina su quella diretta,
dei dialoghi, e dà così modo al lettore di comprendere le motivazioni che hanno
spinto i due protagonisti verso un'autodistruzione che, a tratti, m'ha
scatenato una rabbia incontrollata.
Le donne di Sgarella hanno
sempre dei tratti dominanti rispetto agli uomini, che appaiono sottomessi e
deboli, anche se, a conti fatti, l'equilibrio si stabilisce un tassello alla
volta.
Ho detestato il
comportamento di Astrid, soprattutto nei confronti di Michele. Ho trovato le
sue decisioni piene di egoismo, sebbene ne abbia compreso le ragioni. Tuttavia,
l'arrendevolezza di Michele non ha certo contribuito a rendere la sua Astrid
più coraggiosa e sicura di sé.
I loro gesti, le loro non
scelte, le decisioni prese sulla base di impulsi e pregiudizi li hanno allontanati
e confusi. Fino a quando tutto il castello di parole non dette e di momenti non
condivisi è crollato ai loro piedi. E di nuovo di fronte a un’unica scelta.
Quella di sempre, quella da sempre rinviata.
Tuttavia, una lampadina si
è accesa a fine lettura, tra la valanga di rancore silenzioso che covavo, si è
accesa una luce di speranza che mi ha portato a capire.
Sgarella, con questo
romanzo, ha voluto portare il lettore riflettere.
Sono le emozioni. Quel formicolio alla pancia che senti ogni volta che ti guarda, che si avvicina, che ti sfiora. È quel brivido nell’attesa di poterlo incontrare, di poter stare con lui da sola. È quella sensazione che lascia il tempo fuori da qualsiasi muro, da qualsiasi barriera, creando un tempo che assume un’altra dimensione. Un tempo che non ha giorni, mesi o anni. È un tempo che conta solo i battiti dei momenti che si trascorrono insieme.
Non c'è tempo da sprecare,
non ci sono scelte più giuste di quelle che facciamo per noi stessi e per la
nostra serenità. Quando siamo felici, anche chi ci ama lo sarà e la vita
respirerà con noi il piacere di essere vissuta.
Quindi, preparatevi a
questo viaggio. Liberate la mente e alleggerite il cuore, al resto ci penserà
la splendida penna di Sgarella.
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