Genere:
Contemporary Romance
Editore:
Newton Compton
Pagine:
284
Prezzo:
€ 3,99
Uscita:
30 maggio 2019
Sinossi:
Sapresti scegliere tra
soldi e amore? Sicuramente hai già una risposta in testa e stai anche pensando
che si tratta di una decisione facile. Per me non lo è affatto. Ho già
menzionato il fatto che qui si sta parlando di una barca di soldi? Ecco. Uscivo
da un periodo stressante e avevo bisogno di starmene per conto mio. Così, ho
preso una decisione impulsiva: sono partita e in aeroporto ho conosciuto
Carter, per caso. È stata una conversazione bollente, ma poi lui se ne è andato
e pensavo che non l'avrei mai più rivisto. Invece... era il pilota del mio
volo. Sapevo che innamorarmi di lui sarebbe stato pericoloso: la sua
reputazione di playboy era nota in tutti gli aeroporti del mondo e anche se ero
certa che mi avrebbe ferita, non l'ho allontanato. Forse una parte di me
desiderava essere la ragazza in grado di fargli mettere la testa a posto. Ero
completamente ammaliata da Carter e non mi sono accorta che più mi faceva
volare e più il rischio di precipitare era alto. Fino a che ho capito di non
poter più tornare indietro.
a cura di ALESSIA MALINCONICO
Non ho mai sofferto tanto
nello scrivere una recensione: questa è un duro colpo alla mia anima di
lettrice e di fan sfegatata della Keeland.
Avevo bramato a lungo la
pubblicazione de “Il mio bastardo preferito”, sicura che il duo Keeland-Ward
non mi avrebbe deluso neanche questa volta: peccato non poter confermare le mie
aspettative.
La trama in sé non era
nulla di nuovo e rivoluzionario, ma già in precedenza le autrici erano riuscite
a giocare su carte viste e riviste in una maniera talmente sublime da
occultarne l’aspetto noto.
Non è il caso di questo
romanzo.
Il lettore è catapultato
nella storia immediatamente, senza un opportuno preambolo a creare il pathos
per il primo incontro tra i due protagonisti.
Mi è risultato arduo anche
lo stesso immedesimarmi con i due personaggi: Kendall, giovane donna che si
trova all’imbocco di un bivio e in preda ai dubbi, e Carter, un “playboy
pilot”, come recita il titolo originale del libro.
Ritroviamo in lui tutte le
caratteristiche dell’uomo libertino che si spaccia per menefreghista e incapace
di amore, e quindi tutte le basi per il classico “bad boy” dalla vena più
sbarazzina e meno ombrosa dell’espressione.
Questa è l’idea originale
delle autrici che si sono, però, dimostrate incapaci di mantenere definito il
personaggio, facendolo capitolare di fronte al seno di Kendall sin dalle prime
battute. E non parlo per metafore.
Vorrei poter dire che
almeno l’aspetto della sensualità e passionalità si sia salvato e abbia
risollevato le sorti del romanzo, ma, ancora una volta, l’enfasi posta
sull’argomento si è conclusa in battute volgari e situazioni inverosimili.
Si è veicolato un
prototipo di maschio che si può permettere di scadere nel volgare sin dal primo
incontro e che nel corso dell’intera storia alza di una tacca alla volta i
parametri del lecito, inconsapevole di trovarvisi ben oltre. Non ho gradito questo messaggio, un messaggio
pericoloso che può facilmente essere considerato legittimo dalle migliaia di
lettrici.
Divertenti gli spunti
musicali di Carter che, con la sua mania di sovrapporre a momenti della propria
vita canzoni dei Beatles, cadenza l’intero libro; altrettanto simpatica è la
ricerca di “segni” che guidano le scelte di Kendall e Carter.
Nel complesso si staglia
nel panorama letterario come uno dei tanti libri che seguono il filone del
sesso come fondamento di un sentimento più profondo e meno prosaico.
Non è sicuramente un libro
indimenticabile, ma, chi riesce a sorvolare sui suddetti punti, a mio parere
altamente negativi, lo potrà anche trovare una buona distrazione dalla
monotonia della vita quotidiana.
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