Cosa c'è di più bello per un lettore di una antologia natalizia? Teresa Siciliano oggi ci parla di "BACIAMI SOTTO L'ALBERO" di Roberta Ciuffi. Un consiglio? Non lasciatevi scappare questo lavoro!
Baciami
sotto l’albero di
Roberta Ciuffi uscì in cartaceo nel dicembre 2010 (e in ebook nel 2013): un
tomo di 328 pagine, quindi più lungo dei Classic normali, in omaggio all’originalità
della struttura. Si tratta, infatti, di un’antologia di cinque racconti più un
epilogo. E ciò perché i singoli pezzi sono tutti interconnessi e i vari
personaggi compaiono più o meno sempre, ma ricevono particolare attenzione nel
racconto a loro dedicato.
L’azione è ambientata in un piccolo
centro, Bagni: dal momento che io sono romana (come la Ciuffi, per la verità), per
forza di cose penso a Bagni di Tivoli, ma l’autrice, pur senza essere troppo
specifica, afferma che siamo in Toscana nel 1875.
È un’epoca in cui la realizzazione di
una donna avviene ancora praticamente solo nel matrimonio. Significativo in tal
senso l’esordio, affidato ad un importante personaggio secondario, che
riecheggia Jane Austen: “Uno scapolo dotato di mezzi propri e in buone
condizioni fisiche ha l’obbligo morale di ammogliarsi. Dovrebbe esistere una
legge al riguardo.” E ricordiamoci che difatti mezzo secolo dopo da noi
arriverà la tassa sul celibato.
La famiglia è il punto di riferimento,
il cerchio magico in cui tutti sono inscritti, anche gli uomini, che possono
avvalersi dei vantaggi maschili e avere un sacco di donne, ma avvertono anche
loro il peso della solitudine affettiva.
Non che tutte le famiglie siano
meravigliose: quella dei Colucci, per esempio, ha tratti di normalità con una
madre autoritaria, preoccupata solo di sistemare le
figlie, un po’ stagionatelle, e loro due che si sentono prigioniere nel ruolo
di ragazze mai diventate adulte (perché fino al Sessantotto ciò si conquistava
solo col matrimonio), soprattutto Dorotea, l’unica che davvero porta fino in fondo
la sua ribellione, nell’episodio del circo, quello per me più spiazzante, dal
momento che quel tipo di ambiente e di libertà anarchica non incontra i miei
gusti (ma la Ciuffi la pensa del tutto diversamente).
Può succedere che si riesca a rimettere
in piedi un matrimonio fallito, o che si accetti la responsabilità di figli
altrui (uno o cinque non fa differenza). Soprattutto tutti hanno la possibilità
di dare una svolta totale alla propria vita: che si tratti di tirarsi fuori
dall’alcoolismo, oppure da una vita di prostituzione, sia pure dorata, oppure
di mettere su una piccola impresa, unendo i risparmi di coppia in un legame che
è in parte di reciproco vantaggio, in parte di affetto. Oppure all’opposto si
può rinunciare, per il suo bene, ad un figlio concepito fuori dal matrimonio,
oppure accettare che il tempo è passato ed è troppo tardi per inseguire la
propria giovinezza e ricominciare, ma ci
si può accontentare di quanto si ha (che non è poco).
Non manca il conflitto di classe. In
un’epoca in cui quasi non è più percepibile la differenza fra nobiltà e
borghesia, molto forte è invece l’abisso che separa chi serve da chi è servito.
Lo si vede nel rapporto fra Marina e la sua cameriera e soprattutto Jolanda, la
sua ex nutrice, oppure in quello fra la sguattera Flora, cresciuta in un
brefotrofio, e il conte Giano con la sua concezione delle serve come corpi a
disposizione dei padroni e perfino dei loro amici. “Non in casa mia” sancisce
però Giacomo, uno dei personaggi moralmente più alti del libro.
E quando non si possono avere figli,
anziché scivolare nell’isteria e nella dissolutezza, si accolgono bambini
altrui rimasti soli o che hanno bisogno di una madre e di un padre insieme. E
se non si sono raggiunti gli obiettivi più ambiziosi, si può accettare un amore
socialmente più modesto.
Grande l’abilità della scrittrice
nell’interconnettere tante storie diverse e nell’usare il dialogo per fornire
informazioni a chi legge. Eccellente, come sempre nella Ciuffi, la qualità
della scrittura.
Insomma una bella lettura natalizia, ma
non solo.
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Grazie, Matesi! Questo romanzo risorge a ogni Natale, almeno nel mio cuore...
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con Matesi, e credo non ci sia altro da aggiungere. Bravissima Ciuffi.
RispondiEliminaÈ il grande vantaggio degli ebook rispetto al cartaceo e soprattutto all'edicola.
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