Come si trascorre il Natale in casa BALOGH?
Teresa Siciliano ci parla di come la regina del romance storico ha parlato di festività e famiglia.
Prendete nota dei titoli!
Mary Balogh incentra molto spesso i
suoi romanzi sul tema della famiglia in tutte le sue specificazioni (anche
quelle negative). Però nell’insieme è chiaro che, secondo lei, non solo l’uomo
non è fatto per stare solo, ma la sua collocazione migliore è proprio nell’ambiente
familiare.
Celebre ad esempio nel Duca di
ghiaccio la passeggiata di gruppo, grandi e piccoli, nel parco e ricorrenti
in più di un romanzo le protagoniste che rotolano su se stesse giù da un
declivio, per la gioia soprattutto dei bambini (sarà un sogno rimosso
dell’autrice, mi sono chiesta spesso, o il ricordo di un’abitudine giovanile?).
Si potrebbero citare molti titoli, ma,
secondo me, il più rappresentativo da questo punto di vista perché abbinato al
Natale è Una promessa d’amore.
La trama utilizza uno degli espedienti
più sfruttati dal rosa: il matrimonio di convenienza che diventa un legame
d’amore. Randolph, che ha ereditato il titolo nobiliare da un parente giocatore
e spendaccione, quindi carico di debiti, è innamorato di Dorothea, la cui mano
non gli viene concessa proprio perché è sull’orlo della prigione. Ma un
ricchissimo commerciante di carbone, Transome, rileva tutti i suoi debiti e gli
offre di cancellarli se accetterà di sposare sua figlia. Ellie, da parte sua,
ama Wilfred, che però, pur dichiarando di ricambiarla, rifiuta di sposarla
perché, a suo dire, non le può garantire la vita che merita. Quindi accetta di unirsi
a Randolph per rendere felice suo padre, che è nella fase terminale di una
grave malattia.
Date le premesse, il matrimonio non
comincia bene, anche perché i due non si conoscono e, separati anche dalle
barriere di classe, fraintendono spesso i comportamenti reciproci.
L’autrice però approfondisce con ogni
cura la psicologia dei protagonisti, caratterizzati da grande senso del dovere
e della moralità. Dopo qualche tentativo, più o meno riuscito, di trovare il
modo per convivere civilmente, la situazione si sbloccherà proprio in occasione
delle feste di Natale, cui parteciperanno quattro nobili amici di lui e tutta
la numerosa, allargata famiglia di lei.
Randolph è stato allevato in assenza di
una vera vita familiare, all’insegna del self control e del decoro, connesso
alla sua posizione sociale. I Transome, invece, sono affettuosi, cordiali e
rumorosi e, dopo un momento di iniziale sconcerto, Randolph scopre che sanno
divertirsi anche con poco e trova la loro compagnia calorosa e sempre più
piacevole.
Seguono le componenti tipiche del
periodo natalizio: tutti, borghesi e nobili, vanno a raccogliere vischio e
fronde per ornare la casa, fanno battaglie a palle di neve e corse in slittino
giù per i declivi innevati, mangiano un sacco di cose
buone, coinvolgono anche i contadini del villaggio, i cui bambini mettono in
piedi la recita d’obbligo in questi casi, mentre i grandi cantano i canti
natalizi e naturalmente (perché la Balogh non si dimentica, come fanno altre
scrittrici, dell’aspetto religioso, per la verità all’epoca del tutto naturale)
vanno in chiesa alla funzione.
Manco a dirlo, in mezzo a tutto questo
bailamme non solo i due protagonisti si innamorano, ma trovano l’amore, al di
là dei confini di classe, altre due coppie.
Come sapete, personalmente io non
stravedo per le feste e la confusione, ma non so perché nella Balogh tutto ciò
mi pare convincente e non vi dico le lacrime di commozione che immancabilmente verso
su queste pagine, tutte le volte che rileggo il romanzo!
Naturalmente non è che tutte le
famiglie siano così neppure nel rosa. Esemplare in proposito Sposa a Natale. La protagonista, Helena,
non è proprio una brava persona e in passato, prigioniera di un matrimonio
infelice, ha commesso la grave colpa di fare delle avances al giovane
figliastro, cosa di cui si è amaramente pentita. Ma per la Balogh spesso,
perfino troppo spesso, non c’è colpa senza possibilità di redenzione. E quindi
come in La proposta, ma in modo molto
più convincente, si arriva ad una riconciliazione generale. Cose che possono
avvenire solo a Natale.
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