Genere: Narrativa contemporanea
Editore: Self Publishing
Pagine: 276
Prezzo: € 0,99 (ebook); € 13,52
Uscita: 20 novembre 2015
Sinossi:
Non vedrò mai questo libro. Verrà dato alle stampe dopo che avrò reso l'anima a Dio. Ormai ci siamo quasi. Non sarò io a raccontarvi la mia storia, ma l'unico grande amore della mia vita. L'ha già scritta e io l'ho già letta. È la tragedia in tre atti di un avvocato emigrato e di un bieco tradimento, che non meritavamo. È la storia di un Caino celato dietro un nome innocente quanto Abele. È una storia di redenzione ed espiazione, di un'autentica ossessione consumata al buio degli anni. Ma non lasciatevi ingannare. Non credete a una parola. Non credete ai vostri occhi. Perché niente è come sembra. Niente.
Ho terminato ieri L'ultimo
Abele: storia di un'ossessione.
Non sono riuscita a mettermi al PC fino a ora e francamente non so
bene cosa ne verrà fuori.
Questo libro è senza genere, pur
raggruppandone alcuni, straordinario nella sua complessa semplicità.
Non so se potrò definire questa una
recensione, la considero più che altro una sfida, la più difficile
fino ad ora. Chi ha già letto di Abele certamente mi capirà, mentre
chi non lo ha nemmeno aperto lo scoprirà presto.
Direi di iniziare dalle cose semplici:
non è un libro per tutti, anche se tutti dovrebbero leggerlo. Mi
spiego meglio. Non è di semplice lettura, né di semplice
comprensione, ma avrete tutte le risposte alla fine, i dubbi chiariti
e il grande regalo di un insegnamento profondo e veritiero.
Chiuso il libro vi ritroverete
meditabondi e per alcuni di voi, le lacrime accompagneranno i
pensieri.
Un'altra cosa geniale è la divisione dei
capitoli. Fidatevi, ha un senso, anche se a vederla così non si
direbbe: sfilze di numeri e poi numeri in lettere (nulla è mai
casuale), che si alternano a dettare il nome del capitolo. La
motivazione spiazza e non poco, ma è fantastica.
Della Penna mi
hai fatto ridere, piangere e sorprendere. La stessa sorpresa che
hanno avuto i Troiani quando si sono resi conto che quel magnifico
cavallo altro non era che un pacchetto regalo di pessimo gusto. Ha
usato le parole come se giocasse a scacchi e, ogni qualvolta pensavo
di poter fargli scacco, mi ha depistato, facendomi perdere nel fluire
passionale di eventi e circostanze che mai avrei pensato avessero
tanto senso.
Non vi descrivo i personaggi, non potrei
mai rovinare la sorpresa e lo sgomento quando capirete che nulla è
come sembra.
Il tema principale del libro è l'amore, anche se
sembra essere il lavoro, quello di un giovane avvocato in carriera.
Vorrei
dirti t’amo, se non temessi di sciuparla questa espressione, se non
volessi tenerla in serbo per quando, sull’altra sponda del tempo,
due ragazzi, animati dalle nostre stesse passioni, ma senza passato,
senza timori né tumori, s'incroceranno per caso, nella vita, a metà
strada tra il cielo e il mare, proprio lì, dove batte l’orizzonte.
Vorrei dirti tante altre cose, ora che quella riga sta per esser
risucchiata via oltreoceano. Ma taccio, e faccio parlare il tuo
adorato Puškin:
Passarono
gli anni Il ribelle impeto delle tempeste
disperse
i sogni di una volta
e
io dimenticai la tua tenera voce
i
tuoi tratti celestiali.
Tragicamente esilaranti alcuni capitoli
sui quali mi sono soffermata maggiormente perché quell'umorismo era
davvero spietato nella sua veridicità.
Una scrittura ricercata e a tratti
ostica, soprattutto nelle parti che riguardano le trattative legali.
Eppure anch'esse hanno il loro ruolo fondamentale, non solo per lo
svolgersi della narrazione, ma perché distolgono l'attenzione del
lettore. Molte volte le cose più ovvie e banali non vengono notate
ed è quello che accade ne L'ultimo
Abele, dove nulla è celato al
lettore, che è inesorabilmente impegnato a scovare l'inequivocabile
indizio per riuscire a intuire il finale, non riconoscendo tutte le
briciole di pane che l'autore ha lasciato appositamente come esca
(ben sapendo che non sarebbero state colte).
Tuttavia, alla fine
il grande quadro viene terminato e in fondo al tuo animo qualcosa
cambia, ti cambia. Capisci che è tutto sbagliato e che un nome non
definisce chi sei. Quando giudichi qualcuno che giudica ti ergi tu
stesso a giudice ed è questo il consiglio che voglio dare. Leggete
questa storia con la mente aperta ed il cuore rilassato. Non vi
deluderà!
Anzi, vi assicuro che non basterà una volta, ci
vorranno almeno due letture. Una per sorprendervi e una per
comprendere più a fondo quel meraviglioso messaggio di vita che
racchiude tra le sue pagine.
Perché alla fine è l'amore il vero
fulcro attorno al quale la narrazione gira, anche senza un palese o
dissimulato romanticismo, anche senza sesso passionale e sfrenato,
perché l'amore è amore, a dispetto di tutto e tutti:
L'amore,
in tutte le sue forme, è davvero una bizzarra esperienza.
L'acquisiamo non tramite i sensi, ma a dispetto dei sensi, talvolta
proprio distorcendoli, i sensi. È che il cervello è solo un alunno
del cuore: e gli occhi, la bocca, le nari, i suoi banchi di scuola.
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