Genere: M/M,
Fantasy
Editore: Triskell
EdizioniPagine: 113
Uscita: 16 Giugno 2017
Traduttore: Francesca De Luca
Sinossi:
Cosa succede quando Jack incontra un uomo affascinante in
cima alla pianta di fagioli?
Voci sull’esistenza di un tesoro hanno spinto cacciatori di fortune ad
arrampicarsi su quella magica pianta di fagioli, fino ad arrivare a un
misterioso castello tra le nuvole. Quelli che sono sopravvissuti hanno
raccontato di un gigante malvagio che protegge oro e gioielli luccicanti con
selvaggia ferocia. Nessun uomo sano di mente oserebbe arrampicarsi, ma Jack non
ha nulla da perdere. Evitato da tutti per i suoi maledetti capelli rossi e
abbandonato dal suo amante crudele, vuole disperatamente trovare una vita di
fuga dalla sua vita.
Rion non è un gigante, ma solo un uomo su cui ricade l’enorme peso di
proteggere l’eredità della sua famiglia. È un uomo solo, ma con un profondo
senso del dovere. Quando incontra Jack, tutto il suo mondo viene stravolto.
Dopo un confronto di fuoco, l’attrazione tra i due è innegabile. Isolati, su
tra le nuvole, Jack e Rion si abbandonano al desiderio, legandosi l’uno
all’altro. Avranno il coraggio di lasciar andare il loro passato e inseguire i
propri sogni?
Molto presto si ritroveranno a dover proteggere il tesoro e le loro stesse vite
da una nuova minaccia. E, questa volta, hanno tutto da perdere.
Questo secondo esperimento
a quattro mani Andrews/Blake mi è piaciuto di più del precedente “La leggerezza
del principe”, sempre edito da Triskell. Questo nuovo racconto si basa su una
favola che tutti conoscono da bambini: Jack e il fagiolo magico. È una
rivisitazione coinvolgente e fresca.
Come nella favola classica
i protagonisti sono il giovane contadino Jack e il misterioso gigante che vive
in un castello sopra le nuvole, raggiungibile solo scalando una pianta di
fagioli che cresce ogni anno sempre nello stesso punto della foresta. Jack è un
ragazzo dolce, buono, gran lavoratore, con bellissimi capelli rossi che
purtroppo deve tenere nascosti sotto un cappello: per gli abitanti del
villaggio sono il marchio di Satana e infatti il povero ragazzo è considerato
un abominio...
Anche la sua famiglia lo disprezza
e per sua fortuna nessuno ha ancora scoperto il suo segreto più oscuro: cosa
direbbero tutti se si scoprisse che lui nutre interesse per il suo stesso
sesso? Probabilmente sarebbe la sua fine, in tutti i sensi.
L'unica speranza di Jack è
scalare il fagiolo e trovare il tesoro che il gigante protegge, per poter così
trasferirsi altrove con la fedele amica, la mucca Inga. Una serie di eventi
sfortunati lo priverà di questo unico affetto e il ragazzo rischierà tutto
nella scalata verso il cielo:
"Da chi sto tornando? Pensò a Inga e deglutì con forza. Da nessuno. Mi aspetta solo un debito che non posso estinguere. Per troppo tempo, era stato alla mercé degli altri. Per troppo tempo, aveva accettato il suo destino senza battere ciglio."
Il protagonista non è
preparato a quello che troverà nel castello: non esiste il gigante, ma solo un
ragazzo bellissimo, Rion, di circa la sua stessa età, che sorveglia il famoso
tesoro da solo, senza compagnia:
"Come aveva fatto a rimanere solo in quel posto? Jack non sapeva cosa fosse peggio: se essere uno Straniero tra la propria gente o essere confinato da solo in un castello in mezzo alle nuvole."
I due ragazzi hanno molto in comune: non solo la solitudine, ma anche
l'attrazione che provano verso lo stesso sesso e inevitabilmente l'uno verso
l'altro.
Rion prova sentimenti per Jack, ma non riesce a fidarsi del tutto: ha
fatto una promessa ai genitori che vuole mantenere, ma è più forte di lui
innamorarsi del dolce ragazzo con la chioma come il fuoco. Pur avendo sofferto
molto, Jack ha ancora un cuore puro:
"...Dovrei vergognarmi, lo so, ma lo desideravo così disperatamente che non mi importava se mi trattava male e, nonostante tutto, lo volevo sempre.»...Tu non pensi mai di vendicarti?» «A volte, sì. Ma…» «Cosa?» «Il desiderio di essere felice e di fuggire via è più forte. Credo che la vendetta non mi porterebbe nessuna vera soddisfazione.»"
A tratti ammetto che avrei dato una botta in testa ad entrambi: il tira e
molla è estenuante e quando pensavo che ormai i due sarebbero andati d'amore e
d'accordo, ecco che l'uno o l'altro dà di matto e riprendono a non parlarsi. Rion
è forse il più immaturo: sembra che non ha finito di crescere, vista la
clausura che si è auto inflitto.
Come tutte le favole che si rispettano il lieto fine è assicurato, i
cattivi periscono e i due vivono per sempre felici e contenti.
Chissà cosa si inventeranno la prossima volta queste due scrittrici: al
momento confermo il giudizio precedente di tre stelle e mezzo. La prossima
volta sapranno conquistarmi del tutto?
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