Genere: M/M, Contemporaneo
Pagine: 237
Uscita: 08 Agosto 2017
Traduttore: N.A.M.
Sinossi:
Vagabondo
fin dall’adolescenza, Jimmy Dorsett non ha né casa né speranze. Possiede solo
un borsone, delle storie e un vecchio catorcio. In una fredda notte nel
deserto, dà un passaggio a un autostoppista che gli lascia un’altra cosa: la
lettera scritta da un uomo che sta per morire al figlio che non vede da anni.
Nel
tentativo di consegnare la lettera, Jimmy arriva a Rattlesnake, una cittadina
ai piedi delle Sierras californiane. Al centro del paese c’è il Rattlesnake
Inn, dove il bel barista è Shane Little, un ex cowboy. Tra loro scoppia la
scintilla, e quando la macchina di Jimmy esala l’ultimo respiro, Shane gli
trova un lavoro come tuttofare alla locanda.
Nella
comunità di Rattlesnake e tra le braccia di Shane, Jimmy trova una pace a lui
sconosciuta ma che non può durare. La strada continua a chiamarlo, e di sicuro
Shane – un uomo forte e orgoglioso, con un passato doloroso e un presente
difficile – merita di più di un vagabondo bugiardo che non riesce a stare fermo
a lungo nello stesso posto.
A mio modesto parere questo è un altro di quei romanzi assolutamente dal leggere.
Un libro che va oltre il suo essere un romance. I protagonisti sono due uomini, Jimmy e Shane, che hanno vissuto momenti molto bui nella loro vita, episodi che hanno lasciato delle profonde cicatrici.
A differenza di Jimmy, quelle di Shane sono vistose e ricoprono tutto il corpo; sono il lascito di un pauroso incidente d'auto che ha segnato per sempre il suo futuro, che lo ha sottratto al lavoro che tanto amava, ma soprattutto gli ha tolto l'uomo di cui era innamorato. Tutto quello che Jimmy vede in lui è un inno alla vita:
“Qualcosa mutò negli occhi di Shane nel comprendere che Jimmy stava dicendo la verità. “È vero, non ti importa delle cicatrici.” “Mi importa, perché sono importanti per te, perché immagino abbiano influito nel fare di te l’uomo che sei oggi. Ma di sicuro non ti sminuiscono ai miei occhi. Né mi fanno desiderarti di meno.” Era, forse, la più profonda dichiarazione dei propri sentimenti che avesse mai fatto. Non aveva mai provato nulla del genere in vita sua.”
Le cicatrici di Jimmy invece sono ben nascoste. Le porta nel cuore, nell'impedirsi di credere in un futuro migliore e si riassumono bene nel mantra che si ostina a ripetere da tutta la vita:
“Maledizione! Non farti speranze. Non desiderare nulla. I desideri portano solo alla distruzione...
I desideri erano come un veleno, pensò Jimmy. Quando uno li esprime sono tutti luminosi e splendono, dolci come caramelle. Ma poi restano lì a languire, e finiscono col marcire. Diventano tossici. Era per quel motivo che non esprimeva mai nessun desiderio.”
Jimmy è un vagabondo senza istruzione, che si accontenta di fare anche il più umile dei lavori pur di sopravvivere. Ha avuto un infanzia dura e solitaria, anche se ultimo di ultimo di una nidiata di quattro fratelli, tutti di padri diversi, che mai l'hanno accettato. Genitori inesistenti e violenti, non c'è da stupirsi, quindi, che il ragazzo si sia reso indipendente alla svelta, se poi si aggiunge il fatto che sia gay, il quadro risulta essere completo:
“...Le persone come noi, e ce ne sono tante, non le vede nessuno. Facciamo dei lavori insignificanti per un po’ e poche settimane dopo passiamo oltre. Viviamo in motel schifosi e appartamenti ancora peggiori, sotto i ponti o in edifici disabitati. E quando moriamo non manchiamo a nessuno. Non c’è nessuno che rivendica le nostre ceneri.”
Da quando Jimmy ha raccattato un vagabondo sulla sua auto, non riesce a togliersi dalla testa il pensiero che se morisse, nessuno lo verrebbe a cercare... A quarantatré anni, non ha nulla, persino la macchina lo ha abbandonato, l'unico oggetto che possedesse. Nel vecchio autostoppista non può fare a meno di rivedere se stesso. Il destino però sembra essersi finalmente accorto del suo buon cuore, del fatto che Jimmy meriti un po' di felicità, forse per questo lo sta mettendo sulla strada della pittoresca cittadina di Rattlesnake.
C'è tanta sofferenza in questo libro, ma anche tanta speranza e c'è anche Rattlesnake, piccolo gioiello cittadino, che diventa il terzo protagonista, con i suoi abitanti vecchio stampo, dove tutti si conoscono e si aiutano a vicenda; ci sono persino un cimitero risalente al vecchio west e un trio di vecchietti che osserva tutto, vede tutto e spettegola su tutto!
Non riesco a scegliere un preferito tra questi due uomini, sono entrambi eccezionali, li ho amati dalla prima all'ultima pagina. Si sono rialzati tutte le volte dagli ostacoli che il destino sembra essersi divertito a fargli incontrare, solo per vederli inciampare e cadere a faccia in giù nella polvere.
Jimmy potrebbe essere benissimo uno di quei fantasmi che si aggirano nelle periferie delle nostre città, che si arrabatta per arrivare a fine giornata; non è il classico belloccio tipico dei romance, è un uomo reale nel senso più ampio del termine.
Anche Shane non è il tipico co-protagonista che ci si aspetta: Prima dell'incidente doveva essere stato molto affascinante, ma è comunque un bell'uomo per chiunque riesca a vedere al di là delle sue cicatrici, del suo incedere zoppicante e si perda nei suoi bellissimi occhi blu.
L'elemento di disturbo che aleggia per tutto il romanzo è quella “piccola” bugia che ha messo Jimmy sulle tracce di Shane e che rischia, veramente, di far naufragare la loro storia, di spezzare la fiducia che Shane aveva riposto in Jimmy, ma non sempre le situazioni peggiorano, c'è sempre una speranza che, a volte, si concretizza. Sarà questo il caso?
“Sei un enigma, Jimmy Dorsett, e il mio cervello è troppo confuso per risolverti. Immagino che dovrò prenderti come ti ho trovato.” Non lo disse con disappunto, o rassegnazione, ma come un semplice dato di fatto.”
Tutto è bene quel che finisce bene e a Rattlesnake può sicuramente accadere!
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