Genere: M/M,
Contemporaneo, Dark
Editore: Triskell Edizioni
Serie: Anima Nera #2
Pagine: 104
Prezzo: € 3,99 (E-book)
Uscita: 03 Luglio 2018
Traduttore: Ida Giannini
Sinossi:
Il cappio si stringe
attorno al collo del boss della mafia Stefano Marino. Mentre Silvio Spadaro va
all’attacco e colpisce i mafiosi russi che minacciano il potere del boss,
all’interno della sua famiglia criminale si sta compiendo un ammutinamento. Il
viceboss Augusto Viero sfida l’autorità di Stefano. Presto diventa chiaro che
lui non può fidarsi di nessuno, eccetto forse di Silvio.
Ma la presenza stessa
di Silvio potrebbe distruggere tutto ciò che Stefano ha di caro: la sua
posizione nella mafia, il rispetto dei suoi uomini e, ultimo ma non meno
importante, il suo matrimonio. L’arrivo del fratello di Silvio, Franco, di
ritorno dalla Legione straniera francese, è provvidenziale: un abile cecchino è
indubbiamente benvenuto nel mezzo di una guerra brutale, ma per Stefano avere a
che fare con due Spadaro potrebbe essere troppo.
Dopo aver letto il primo volume, mi sono fiondata
sul secondo immediatamente, perché curiosa di sapere cosa accade tra Stefano,
il boss, e Silvio, il killer.
Bene, le cose si sono un po' complicate e fatte
ancora più strane. In questo secondo volume c’è una nuova presenza: si chiama
Franco ed è il fratello di Silvio. Potrei farvi un sunto di quello che potrete
leggere in DARK SOUL II, ma credo sia giusto che ognuno di voi possa scoprire e
aprirsi a ciò che si troverà tra le mani una volta iniziata la lettura. Dovrete
aprire la mente ad argomenti che difficilmente accettiamo, a cui rispondiamo
con disgusto e raccapriccio. Vi posso, quindi, anticipare che non si tratta
solo di mafia, omicidi, sesso gay. Siate pronti ad affrontare situazioni non
consone al nostro comune modo di pensare.
Come ho già detto nella prima recensione, mi sono
lasciata incantare dalla scrittura di Voinov: ha uno stile diretto, rude,
spesso davvero crudo e forte, attento ai particolari.
Stefano scosse la testa, cercando di conciliare il fatto che qualcuno potesse essere così gentile e così contorto. Che cos’era che non conosceva ancora?
E, chiese una vocina, potrò mai sperare di farlo mio? Potrò mai averlo per davvero?
Per valutare questo secondo volume, mi sono
scissa, se mi permettete il termine, e allontanato il mio modo di vedere le
cose, sono andata oltre le mie certezze e ho ammirato la capacità dell’autore
di creare bellezza e tenerezza, anche in situazioni davvero improponibili.
So che sto insinuando in voi la curiosità e vi
avviso che non intendo soddisfarla: molto dell’esperienza di lettura è fatto
dalla voglia spasmodica di conoscere e scoprire da soli ciò che si può intuire
dalla sinossi e da quello che abbiamo incontrato in DARK SOUL I.
Silvio lo guardò, poi si avvicinò così tanto che Stefano sentì il profumo del trucco, e la sua vista si appannò un po’. Gli occhi neri, tuttavia, restavano esattamente uguali. Oscurità vivente.
Il suo bacio lo scosse fino alle dita dei piedi, e la questione se stesse baciando un uomo o una donna all’improvviso diventò confusa. Non sembrava essere importante. Non era che l’illusione fosse perfetta; Silvio era ancora Silvio. Ma che fosse una donna, un demone, un angelo o un sogno osceno, niente di tutto questo importava di fronte a quel desiderio dilaniante.
In ogni storia che ho letto, l’unico punto fermo
che non manca mai, perché sarebbe un abominio, è quel sentimento che in guerra
e in pace unisce due persone, parlo dell’amore che anche in quest’avventura
detiene un posto importante, anche se è un amore macchiato da tante
sconvenienze. Non additami per l’uso improprio dell’ultima parola, ma so che
molti storceranno il naso davanti ad alcune scene ed è qui che sottolineo
quell’andare oltre: solo così scorgerete quel sentimento di cui parlavo sopra, anche
se morboso e malato.
Non so voi, ma per me la cover è un qualcosa di
spettacolare da ammirare. Favolosa.
Ho fatto una ricerca su Voinov, perché sono
davvero affascinata da questo autore, ed
ho trovato due definizioni che vorrei riportare: lo stile di Voinov è stato
definito "dinamico fino al punto di affanno" e "inquietantemente
poetico”. Credo che in questo estratto si trovi ampia spiegazione di queste
affermazioni:
“Dove imparavano le donne a individuare tutti i punti deboli in un’unica conversazione? Ma anche Silvio, in fondo, era bravo a farlo.
Gli uomini ti uccidono, ma le donne prima ti sventrano, gli aveva detto sua madre. Ed era proprio così. Silvio era sicuramente in contatto con la sua parte femminile.”
La mia valutazione continua ad essere per le 4
stelle, rimanendo in attesa di scoprire quale sarà la conclusione di questo
intreccio con l’uscita dell’ultimo volume.
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