Recensione: “UOMINI DEL RE” di Elizabeth Kingston




Genere: Storico
Editore: Quixote Edizioni
Serie: Welsh Baldes #1
Pagine: 358
Prezzo: € 4,99 (E-book)
Uscita: 29 Giugno 2018
Traduttore: Sara Linda Benatti



          






Sinossi:   

La fama di Ranulf Ombrier per la sua abilità con la spada è pari solo alla sua notorietà come assassino prediletto di re Edward I. Le sue azioni gli hanno fatto guadagnare terre, un titolo e una pessima reputazione. Ma inizia a temere per la sua anima e segue la sua coscienza fino alle terre selvagge del Galles.
Gwenllian di Ruardean, da fanciulla, è stata maritata per procura, solo per ritrovarsi vedova prima ancora di incontrare il suo sposo. Ha evitato di fare la vita di una dama, studiando invece le arti della guerra, del combattimento e della guarigione, arte quest’ultima che usa per curare le ferite di Ranulf. Salvare la vita del suo nemico, però, ha delle conseguenze e, ben presto, Gwenllian e Ranulf si ritrovano coinvolti in pericolosi intrighi, scoprendo anche un sorprendente e intenso desiderio reciproco.
Ma nemmeno l'amore conquistato a fatica può prosperare, quando la lealtà è divisa e venti di ribellione spazzano la terra.




Uno sguardo come quello che le aveva dato allora, come se lei avesse la risposta a ogni domanda che lui avrebbe potuto porre. Ma lei non aveva avuto risposte allora, e ora la sua unica risposta era questa. La propria arma nelle sue mani, e lei con lui.
Era da tantissimo tempo che non leggevo uno storico così appassionante e coinvolgente!
In genere gli storici sono un terno al lotto per i lettori omnivori; la loro trama può risentire troppo dell'ambientazione, correndo così il rischio di diventare pesante, con continue nozioni storiche buttate un po' a caso per elevare la trama. Oppure si possono trovare libri che dovrebbero avere una sottotrama storica, ma che in pratica sono solo un'accozzaglia di sfortune e amplessi al limite del ridicolo e con protagoniste spesso senza cervello.
Questo romanzo, invece, è una spanna sopra!
L'ambientazione è molto accurata, ma senza scendere nel tedioso del racconto storico, e la protagonista femminile è tosta, fiera, tutta d'un pezzo: una guerriera!
Gwenllian è nata in un tempo in cui le donne non avevano molta voce in capitolo, in una famiglia nobile, il cui costume era quello di costringere le figlie a matrimoni di interesse per cementare alleanze. Un tempo in cui le donne non erano padrone del loro destino, ma semplici burattini in mano al capo famiglia. Era forse più facile trovare “l'amore” per due popolani piuttosto che tra due nobili.
Ma Gwenllian è diversa, come diversa è la sua indomita madre, una leonessa pronta a proteggere il suo feudo con le unghie e coi denti, arrivando a trasformare la figlia in una leggenda vivente:
“Non era mai abbastanza che lei fosse di nobile nascita o più ricca, che avesse un titolo più elevato o che li avesse battuti tutti quanti. In un altro gruppo di soldati, sarebbe stato sufficiente che l'uomo con il titolo nobiliare venisse nominato capo. Ma lei non era un uomo.”
Due donne molto diverse tra loro ma anche molto simili.
Due figure femminili più adatte ai nostri tempi che a quelli in cui sono vissute.
Gwenllian mi è piaciuta subito: per me è difficile trovare un personaggio femminile accattivante in un libro. Da anni mi sono appassionata a un genere completamente diverso da questo proprio perché i personaggi femminili sono sempre troppo delicati per i miei gusti!
Eppur, mi sono identificata subito in lei: il suo aspetto è anonimo, i suoi capelli non sono nulla di speciale; il suo fisico è androgino, senza curve; le sue mani sono piene di calli derivati dalla sua abilità a maneggiare una spada e la roncola, con cui raccoglie erbe medicinali da trasformare in pozioni curative. Una guerriera e una guaritrice. Forse anche un angelo della misericordia, o della vendetta, così come appare dal primo momento all'altro protagonista della storia, il famigerato assassino del Re, Morency:
“Grandi occhi grigi, lunghe ciglia scure. Una bocca come un frutto maturo. Era il suo sguardo più che i suoi lineamenti a dichiarare chi lei fosse: calma nella tempesta, pazienza nel bel mezzo del fuoco, una forza spietata volta a colpirlo ma trattenuta da una quieta volontà. Una donna. La sua signora, il suo angelo...Se era un angelo non era la liberazione quello che offriva, ma la dura e inflessibile verità di ciò che lui era. Non era una realtà nuova per lui, né qualcosa che avesse nascosto a se stesso. Ma non smaniava all'idea di guardare troppo a lungo la verità sulla sua vita... Si abbandonò alla febbre e chiuse fuori quella cosa a cui si era legato, tentando di non domandarsi quale angelo fosse: salvezza, vendetta, resa dei conti, o tutte quante insieme.”
Una coppia peggio assortita di questa non poteva esistere, oppure sì? Chi potrebbe mai tenere testa al sicario prediletto del Re? Un uomo misterioso e duro, implacabile con la spada, un guerriero che non si dà mai per vinto, ma che ora misteriosamente sta fuggendo al richiamo del suo sovrano:
“Erano così pronti a odiarlo, quasi fossero stati solo in attesa che pronunciasse parole scortesi per dare loro una scusa per schernirlo. Sempre e per sempre, lui era il malvagio...Il famigerato combattente, l'assassino prediletto del re, facile all’arroganza e facile alla risata. Sapeva come essere quell'uomo. Non sapeva come essere il signore di quel luogo, tranne che guardando all'esempio di Aymer, e questo non intendeva farlo.”
Il forte e fiero Morency sembra essere senza difese davanti a questa fanciulla che ha poco della madonna dei tempi, ma più la tempra di uno dei suoi soldati.
Morency ha molto da espiare e sembra che il destino si sia divertito parecchio mettendogli al fianco proprio Gwenllian.
Per qualcuno forse la trama sarà qualcosa di già visto, ma io l'ho trovata un perfetto mix di avventura, duelli e macchinazioni politiche che sono sicura terranno incollati anche gli altri lettori.
La componente sensuale è solo accennata, cosa che ho gradito molto perché non è quello il perno della storia, ma lo scontro di due grandi volontà, quella di Gwenllian e quella di Morency, costretti entrambi a obbedire alle “regole” del loro Re è qualcosa a cui dovete assolutamente assistere!




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