Genere: Erotico
Editore: Newton Compoton
Pagine: 384
Prezzo: € 3,99 ebook
Uscita: 7 Dicembre 2016
Sinossi:
Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo quindici anni quando decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. È grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore forse imperfetto, ma forte come il vento.
Ci
sono libri che ti rubano dall’anima, fin dal primo sguardo e devo
ammettere che per me con questo libro è stato davvero così.
“L’imperfetta” è la storia di Catena, una donna che ha
subìto nel corso della sua esistenza violenze di ogni genere, ma che
ha portato nel cuore l’amore del padre defunto, l’unica vera
forza da cui partire per avere l’energia necessaria a rialzarsi
ogni volta.
“ Nel
momento in cui chiuse gli occhi, io sua figlia Catena, dissi “
padre” per l’ultima volta, perché la parola moriva con lui.
Prima, quando mio padre viveva, tutto iniziava, accadeva e finiva.
Dopo è stato solo un precipizio, un tempo spaccato come il fuoco
d’artificio nella notte, in mille pezzi e poi più niente”.
La
madre di Catena è una figura oscura e spaventosa, che ha sempre
provato un odio (ingiustificato) nei confronti della figlia. Nessuno
sa se una volta avesse provato amore per suo padre, ma se anche così
fosse stato, di quell’amore non restava più niente.
“ Sei
uguale a lui, ed io non voglio nemmeno guardarti”.
La
vicenda di Catena è inserita in un periodo storico particolare,
antico: siamo nella Sicilia del XIX secolo e le descrizioni
utilizzate dall’autrice sono talmente ben particolareggiate che
pare di viverci, di percepirne i colori e gli odori. Catena è un
personaggio magico, dotato di un fascino particolare. Dovrà lottare,
soffrire molto prima di potersi riscattare.
Accanto
a lei, come una presenza costante, ci sarà sempre il ricordo del
padre, la certezza che la sua anima avrebbe potuto proteggerla
ovunque. Un altro aspetto a mio giudizio meraviglioso è stato
l’amore per i libri (le parole scritte) trasmesso di padre in
figlia, che resterà un’altra certezza persistente nella vita della
giovane, tra tanto dolore e violenza.
Un
libro davvero intenso, scritto in modo magistrale, che narra una
storia d’altri tempi, seppur così attuale (se vogliamo considerare
l’aspetto inerente alla violenza sulle donne). Ho letto che
l’autrice attraverso questo romanzo e, di conseguenza, tramite il
personaggio “scomodo” di Catena, vuole trasmettere ai lettori la
necessità di andare avanti sempre, anche in condizioni
inimmaginabili, anche negli errori, nelle brutture, nella solitudine
più feroce. Che dire? Obiettivo pienamente raggiunto.
Se
siete alla ricerca di una lettura diversa e raffinata non
lasciatevelo sfuggire!
“Nessuno
può rubare la libertà a chi la custodisce dentro di sé”.
Ciao Giorgia!
RispondiEliminaIo ho iniziato a leggerlo a settembre e onestamente a metà ho abbandonato il libro.
Senza dubbio ben scritto ma che tristezza!!
Ero talmente angosciata (e già mi avevano detto che sarebbe pure finito male), che alla fine ho dovuto abbandonarlo e riconsegnarlo in biblioteca. :(