Genere: M/M - Storico
Editore: Triskell
Collana: Rainbow
Pagine: 37
Pagine: 37
Prezzo: € 1,99
Uscita: 15 Giugno 2016
Sinossi:
Germania,
1945.
Il Terzo Reich è in ginocchio mentre le forze alleate bombardano Berlino per spezzare le ultime resistenze. Eppure, su un campo d'aviazione vicino a Berlino, la battaglia è tutt'altro che finita per un giovane meccanico, Felix, che lavora per una squadriglia di piloti da caccia. Si sente particolarmente legato all’asso del volo, Baldur Vogt, un uomo che ammira e segretamente ama.
Ma non c'è spazio per l'amore alla fine del mondo, per non parlare nella Germania nazista.
Quando Baldur
rischia la morte in cielo, Felix lo tira fuori dal suo aereo, e il pilota fa
una mossa ancora più rischiosa: prende un congedo di qualche giorno e porta
Felix con sé.
Purtroppo però non c'è modo di sfuggire alla guerra e, quando tornano al campo, Baldur si getta di nuovo nella mischia nei cieli sopra Berlino. Mentre gli Alleati si avvicinano al campo di aviazione dove Felix aspetta il suo amante, Baldur deve affrontare il fatto di non essere più l'unico a trovarsi in pericolo.
Purtroppo però non c'è modo di sfuggire alla guerra e, quando tornano al campo, Baldur si getta di nuovo nella mischia nei cieli sopra Berlino. Mentre gli Alleati si avvicinano al campo di aviazione dove Felix aspetta il suo amante, Baldur deve affrontare il fatto di non essere più l'unico a trovarsi in pericolo.
Questo gioiello di poche pagine
mi ha stupita, conquistata e spinta a riflettere.
Non mi ero mai soffermata
a pensare cosa potesse passare per la testa dei soldati tedeschi durante la
Seconda Guerra Mondiale. Non ero nata, a quel tempo: mio padre era un neonato,
mia madre non era ancora nata, ma i miei nonni — loro — c'erano, hanno vissuto
quei giorni terribili e ora che non ci sono più, desidererei tanto sentire
dalla loro voce i fatti di quell'epoca.
Tutto quello che conosco
sulla Seconda Guerra Mondiale l'ho imparato dai libri di scuola o sentito in TV
attraverso documentari o ricostruzioni storiche, e quasi sempre dalla voce di
chi aveva vinto il conflitto.
Sono un'amante della
storia, ma prediligo quella antica: tuttavia, questo libro mi ha aperto un
mondo che non è poi tanto lontano dalla nostra epoca, le cui cicatrici non sono
ancora guarite anche se sono passati più di settant'anni.
La guerra non dovrebbe
avere nulla di poetico; molti autori del passato hanno scritto poesie amare,
vere e strazianti riguardanti conflitti e soldati, nate dalla diretta
esperienza al fronte.
La stessa poesia l'ho
ritrovata in questo libro con il suo stile particolare, i periodi brevi, le
descrizioni che vanno dritte al punto senza inutili giri di parole, il tutto
narrato in prima persona dal giovane meccanico Felix. L'autore mi ha
letteralmente catapultata dentro un hangar
insieme a piloti e meccanici, e dalla parte “sbagliata” della barricata: quella
tedesca.
Felix e Vogt sono i
protagonisti della storia.
Felix è un giovane
meccanico che ha fallito l'addestramento da pilota e che ora si prende cura
degli “uccelli d'acciaio” che si levano in volo per proteggere i cieli della
Germania dal nemico, per proteggere Berlino sulla via della caduta, per
proteggere i civili.
Felix ha una profonda
ammirazione per Herr Leutnant Vogt.
“... aquile d’acciaio che ondeggiano sopra l’erba rasata. Non ho tempo di contarli. Di solito conto gli spazi vuoti. Le assenze. Ma non nella sua squadra. Non esiste nessun altro quandoatterra lui. Tutto smette di esistere quando si leva in volo, come se portasse lassù con sé ogni cosa, in luoghi che non potrò più vedere. In quel non spazio, quella vastità aperta, vuota, che diventa significativa solo quando i suoi commilitoni sono lì con lui, e ovviamente lo è anche il nemico. I combattenti che proteggono i bombardieri......Per me lui sa camminare sull’acqua e danzare sulle nuvole. So che non può davvero farlo, ma ciò che può e non può fare sbiadisce quando lo guardo. C’è qualcosa che mi attira verso di lui, a prescindere da tutto. E spero che non lo noti così come spero che anche lui si senta attratto. Ma cosa sono io se paragonato al pilota che gli fa da ala, che protegge e da cui viene protetto, che sa cosa significa alzarsi in volo, compagno che gli è stato vicino in Russia? Io cambio l’olioe ricarico le armi.”
Felix non riesce a
capacitarsi delle attenzioni che Vogt gli riserva; lui è un umile e inferiore
meccanico, non ha niente di più da offrirgli tranne che cercare di aggiustare
al meglio il suo aereo per essere certo che tornerà a terra sano e salvo, da
lui e da i suoi commilitoni.
Meccanici e piloti,
inferiori e superiori, legati strettamente gli uni agli altri e che non
dovrebbero mescolarsi, tutti soli e pronti a morire non per un ideale malato nato
dalla mente di un folle che si fa chiamare Führer — che non condividono neppure —ma
semplicemente per proteggere e vegliare i civili: le bombe quando cadono non
fanno differenza.
“Capisco cosa intende dire. Che noi apparteniamo alle ali, essenziali come il ferro e l’acciaio senza i quali un pilota è solo un soldato che guarda con malinconia verso il paradiso...Ha buone intenzioni. È generoso. In uno strano modo ha voluto dirmi che siamo compagni e, forse, possibilmente, alla pari...Mi tocco la guancia con la punta delle dita, traccio la pelle, tocco l’angolo della bocca. Forse ce l’ho con lui per ciò che non sono riuscito a diventare. Sono un’aquila che è morta nell’uovo mentre mio fratello è cresciuto forte e orgoglioso.”
Entrambi i personaggi
hanno in comune una profonda malinconia e tristezza, sono entrambi soli e,
mentre Vogt sa perfettamente cosa lo spinga verso Felix, per Felix il
sentimento che lo spinge a cercare Vogt sempre con lo sguardo non ha ancora un
nome, ma sa benissimo che potrebbe essere molto pericoloso.
“Il bacio è dolce, gentile, fuori luogo. Lui solleva le sopracciglia e mi mette una mano sul collo, con l’altra stringe la mia, e io ricambio. Non è più una caduta ora, è un’ascesa, senza fiato e miracolosa, senza peso. Un cielo azzurro e aperto come nei migliori momenti del mio addestramento. Non riesco a credere che lo stiamo facendo. Mi tiene la mano, il suo tocco sul mio collo. E sembra riluttante a lasciarmi andare.”
Un racconto davvero
toccante, che mi ha messo di fronte a un nuovo punto di vista, quello di due
soldati e uomini che prima di leggere questo libro avrei chiamato solo
“nemici”.
Poche pagine che mi sono
entrate dentro e un autore veramente eccezionale che continuerò a seguire.
Pur non essendo un
classico romance, il finale è comunque lieto, ma avrei voluto sapere molto di
più sul destino di Felix e Vogt. Forse è anche giusto così.
Voto finale: quattro
stelle e mezzo, una fiammella per la passione.
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