Genere: Urban Fantasy
Editore: Self Publishing
Pagine: 435
Prezzo: € 3.90 e-book - € 13.90 cartaceo
Uscita: 1 ottobre 2015
La serie " Alakim" è così composta:
2. Alakim. Le regole del gioco
Sinossi:
Lontano. Solo. Libero di accantonare quel poco di umanità rimasta, Alakim terrorizza le notti parigine dando sfogo alla parte più oscura di sé. È in queste condizioni che s’imbatte in un un uomo dalle grandi risorse ed empia inventiva, il cui potere cela azioni criminali. Alakim resta perciò a Parigi, lungi dall’idea di far ritorno e ignaro di chi, per amore o per vendetta, si è già messo sulle sue tracce. Per trovarlo, Nicole e Muriel hanno infatti deciso di intraprendere un viaggio che li costringe a mettersi in gioco nel più esplicito dei modi.
Scelte difficili e persone senza scrupoli ostacoleranno il loro cammino, ma ciò che conta è trovare Alakim per essere uniti ancora una volta nel tentare l’impossibile, scommettendo ancora tutto in nome di un’amicizia.
Lotteranno, cederanno alla carne e scenderanno a compromessi con la propria coscienza, per comprendere che, in fin dei conti, il “gioco” non è soltanto quello che si palesa come tale, ma è la vita stessa, nella quale ogni vittoria non è altro che l’inizio di una nuova avventura.
E chi tira le fila, non sempre ottiene esattamente ciò che vuole.
Appena  terminato  di  leggere  il  secondo  romanzo  della  serie  su  Alakim  ho  pensato:  ne voglio ancora! 
Voglio  ancora  i  personaggi  che  mi  hanno  conquistata:  Muriel,  Alakim,  Nicole,  Samshat, Betanie, Yoliah e Jerome. 
Il  romanzo  è più  corale  rispetto  al  precedente:  oltre  a  mostrare  il  punto  di  vista  dei personaggi  importanti,  presenta  tre  protagonisti,  cioè  Alakim,  Muriel  e  Nicole.  All’inizio Alakim è divorato dal suo lato demoniaco, ma quando torna in sé, grazie all’aiuto di Nicole e   Muriel,   ecco   l’Alakim   che   ammiro! Un  cinico   bastardo  che   fa   parte   dei “buoni”, carismatico,  tormentato  e  sensibile,  dalla  natura  complessa  (angelo,  demone,  uomo). È stato  emozionante  assistere  in  alcune  scene,  come  nell’incontro  con  Yoliah, alle  sue  qualità migliori. Finalmente ho avuto la possibilità di conoscere meglio Muriel, di cui sono sempre più affascinata: è saldo, saggio e sensuale, tanto che considera l’eros  vitale.  Vi  invito  a  scoprire  come  Muriel  interpreta  la  dissolutezza... e l’attitudine  al misticismo.  Condivide  con  Alakim proprio “la  dissolutezza” e “la  luce”,  oltre  al  vincolo  di amicizia. Continua l'evoluzione di Nicole: la ragazza è un mix riuscito di innocenza e forte tempra, descritto “come una piccola onda  in  attesa  del  vento  del  nord  che  la  levi  per  farla correre  alta  e  infrangersi  con potenza”. “Il  vento  del  nord” potrebbe  essere  anche  la  coppia  Alakim-Muriel,  che  spinge Nicole al limite (in ogni senso...) perché possa scoprire se stessa. Insomma, un terzetto ben fuso,  che  costruisce  un  rapporto  appropriato  intenso  e  carnale  (preparatevi!),  eppure delicato nel rispetto dell’affetto che condividono e del legame tra Alakim e Nicole.  
Sono  di impatto  anche  gli  altri  personaggi  principali.  Ben  congegnato “il  cattivo”:  questa volta  ha  le  sembianze  del  notaio  Lazare,  uno  squilibrato  scaltro  all’apparenza  affabile. Conoscere  meglio  Betanie,  la  ragazza  di  Samshat,  mi  ha  piacevolmente  sorpreso.  Ho apprezzato il potente Yoliah, padre di Samshat, che spero possa avere un ruolo importante nel seguito.  Mi  ha divertito il  folle  pervertito  Jerome. Ho trovato interessante la figura di Thalia. Ben  caratterizzati  anche i partecipanti  al  Gioco “diabolico”  promosso  da  Lazare.  Si  scopre  il  passato  dei  Nephilim, Muriel  e  Samshat:  un  destino  intriso  di  amarezza,  che  mi  ha commossa  e  permette  di comprendere meglio il loro carattere. 
Voglio ancora una trama articolata e innovativa, dai contenuti cupi e sensuali (tra violenza, brame,  segreti,  sesso,  ma  anche  sentimenti),  con  un  tocco “biblico  e  divino”  originale e intrigante. Abituata  a  questo  tipo  di  atmosfera  con  il  primo  libro,  la  storia  mi  ha  subito coinvolto. Anzi, la vicenda mi è parsa più forte e introspettiva. In particolare, sono rimasta sconcertata  (in  senso  positivo)  dal  Gioco  di  Ruolo,  simile,  secondo  me,  a  un  thriller spietato. Inoltre mi sono chiesta (di nuovo) come l’autrice ha studiato la Bibbia, visto che il testo è intriso di riferimenti biblici. 
Da quanto ho scritto, si intuisce che la sessualità ha un ruolo rilevante, ma non preponderante perché è ben amalgamata con i fatti. Vi consiglio di abbandonare ogni moralismo e di leggere con "la mente aperta".
Da quanto ho scritto, si intuisce che la sessualità ha un ruolo rilevante, ma non preponderante perché è ben amalgamata con i fatti. Vi consiglio di abbandonare ogni moralismo e di leggere con "la mente aperta".
Il  finale  lascia  svuotati  emotivamente, come  nel  romanzo  precedente, ma  questa  volta prevalgono la speranza e la commozione. Ne voglio ancora! 
Il linguaggio rispecchia questo tipo di narrazione: crudo, spontaneo, senza censure, si adatta al contesto e ai personaggi. Unico appunto: ho  avuto  l’impressione  che  lo  stile  fosse  meglio  impostato  negli  altri  romanzi dell’autrice che ho letto, inoltre a volte  le frasi sono troppo lunghe. Incertezze minime rispetto al resto e al coinvolgimento emotivo, tanto che ho deciso di assegnare ben 5 stelle! 
Anna Chillon conferma la sua forza nel panorama letterario urban fantasy! Resto in trepidante attesa del capitolo finale, che spero non mi deluderà.
 






 
 
 
 
 
 
 
 
 
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