Dal 18
febbraio 2016 nelle sale italiane The Danish Girl. Un film diretto da Tom
Hooper ispirato al romanzo La Danese scritto nel 2000 da
David Ebershoff, giunto in Italia solo adesso grazie alla casa editrice Giunti.
Sinossi:
Nella Copenhagen degli Anni Venti l'artista Gerda Wegener chiede a suo marito, Einar Wegener, di posare per lei al posto di una modella donna. La popolarità del ritratto convince Gerda a realizzare altri quadri con il marito vestito da donna. Successivamente Einar diventerà la prima persona a sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, e Gerda sosterrà la sua decisione nonostante si renda conto che Lili non è più la persona che ha sposato.
Nella Copenhagen degli Anni Venti l'artista Gerda Wegener chiede a suo marito, Einar Wegener, di posare per lei al posto di una modella donna. La popolarità del ritratto convince Gerda a realizzare altri quadri con il marito vestito da donna. Successivamente Einar diventerà la prima persona a sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, e Gerda sosterrà la sua decisione nonostante si renda conto che Lili non è più la persona che ha sposato.
PERSONAGGI:
Alicia Vikander: Gerda Wegener
|
Eddie Redmayne: Einar Wegener
|
Ispirato
ad una storia vera, il film parla di Lili Elbe, primo
transgender della storia. È certamente una tematica importante da affrontare,
la curiosità sta nel constatare come la rappresentazione psicologica è stata resa dai protagonisti. Da vedere dopo aver letto il libro! ;)
Per concludere vi lasciamo alla recensione del libro da cui è tratto il film a cura della nostra Catherine BC!
Questo romanzo è un inno
all’amore e alla ricerca della propria anima al di là di rigide imposizioni
sociali e perfino naturali. È la storia di Greta e Einar, una coppia di pittori
di Copehaghen dal passato molto diverso che in un anonimo pomeriggio danno vita
a un gioco che li segnerà profondamente. Posando per la moglie, Einar si
avvicina alla sua anima femminile, che è sempre stata parte preponderante della
sua personalità . Da qui inizia il loro cammino, ricco di luoghi e nomi, di
figure secondarie importanti e di dolore, verso un epilogo inconsueto e
sicuramente precursore dei tempi. I due coniugi condividono un segreto:
l’esistenza di Lili Elbe, che altri non è che l’alter ego di Einar stesso.
Questa da presenza sporadica diventa un personaggio principale, una personalitÃ
preponderante nella dolorosa dualità interiore vissuta da Einar, che, dopo aver
sentito l’opinione di vari medici, prende una decisione coraggiosa e definitiva.
Il romanzo lascia un sapore agrodolce,
riempie la mente di scorci di libertà , di respiri leggeri e paesaggi aperti,
per poi portare via via il lettore in un lento e claustrofobico conflitto
interiore: quello vissuto dal protagonista Einar/Lili. Un dualismo che è una
sorta di pilastro portante dell’universo come ogni altra contrapposizione
manichea, un esercizio di introspezione portato a volte all’eccesso e quasi mai
lineare. L’autrice, per far comprendere la complessità dei sentimenti di Einar,
introduce le sue riflessioni e quelle di Greta in modo confuso e frammentario.
Lo stesso dicasi anche per l’uso delle sequenze narrative, con un passato
volutamente inserito nel tessuto vivo del presente dei protagonisti, quasi a rappresentare
una sorta di continuo scoppiare di sinapsi nervose. Le descrizioni, poi,
minuziose quasi fossero dipinti ad olio particolareggiati, si alternano a cambi
di contesto di tipo teatrale. Manca molto spesso la fluidità tra una scena e
l’altra, il collegamento con l’ultima sequenza letta, facendone tratti di
difficile interpretazione. I dialoghi in alcuni punti sono scarni e criptici.
Le paure dei protagonisti, il loro carattere un po’ chiuso e riservato, la
mancanza d’intimità , limita il dialogo in sé.
Rimangono i sentimenti, quelli veri,
quelli capaci di andare oltre ogni sorta di apparenza e puntare alla persona
che si ama. Niente è dato una volta per sempre in un rapporto, mentre tutto è
in divenire, in costante evoluzione. Così l’amore: non è scoperto e tenuto tale
come fosse sotto una campana di vetro, ma fatto crescere, messo alla prova,
investito e monetizzato, anche in un modo del tutto inatteso, come nella storia
di Einar e Greta. Tutto il romanzo è un inno al coraggio e alla fiducia, un
appello a credere in se stessi anche a costo di grandi battaglie. Anche il film
dev’essere spettacolare. Voglio vederlo assolutamente!
Ho adorato il film e ieri ho comprato il libro. Non vedo l'ora di iniziare a leggerlo!!
RispondiElimina