Genere: M/M, Contemporaneo
Editore: Dreamspinner
Press
Pagine: 125
Serie: Coda; seguito di Fragole per dessert
Uscita: 14 Giugno
2016
Traduttore: KillerQueen
Sinossi:
Le famiglie dovrebbero allargarsi, non
restringersi. Jon Ketcher lo pensava ancora prima di convolare a nozze con il
compagno, il milionario Cole Fenton. Ora che sperano di adottare, Jon e Cole
cercano una futura mamma che lasci a loro un figlio da amare, ma l’attesa
interminabile li sta snervando.
Jon è vicino a suo padre, George, ma prima
di Cole, non aveva nessun altro. Ora George sta spingendo Cole a riconciliarsi
con la madre lontana. Quando i tre passano il Natale con lei a Monaco, i risultati
sono disastrosi. Jon e Cole riescono a restare ottimisti, ma non c’è speranza
senza paura, e non possono fare a meno di chiedersi se per loro il sogno di
diventare genitori sia semplicemente destinato a non avverarsi.
La serie "Coda" è al momento così composta:
1
– Promesse
2
– Dalla A
alla Z
3 –
La lettera
Z – seguito di Dalla A alla Z
4 –
Fragole
per dessert
5 –
Parigi dalla A alla Z – seguito di La lettera Z
6 –
PAURA, SPERANZA E BUDINO DI PANE – seguito di Fragole per dessert
Devo cominciare facendovi
una confessione terribile: Cole non mi è mai stato tanto simpatico, e nemmeno
con Jon era stato amore a prima vista.
Avevo amato molto le altre
due coppie precedenti di questa bellissima serie, ma loro due non li avevo
digeriti.
Con Jon ho fatto poi pace
una volta perdonatogli di aver lasciato Zach, ma Cole lo trovavo semplicemente
TROPPO in tutto!
Colpa mia, ovviamente: non
ero stata capace di capirlo.
Ora, con questo libro,
sono riuscita finalmente ad entrare in empatia con lui, quindi questa ulteriore
novella ci è stata proprio bene, la classica ciliegina sulla torta!
Il libro è diviso in tre
parti, due narrate in prima persona da Jon — la prima e la terza — mentre
la seconda ci viene narrata da un personaggio secondario, ma fondamentale per
la vicenda: George, il padre di Jon.
Grazie alla saggezza di
George, i tasselli che riguardavano la triste infanzia di Cole sono venuti alla
luce; sembra assurdo doverlo ribadire, ma i soldi non fanno sempre la felicità,
aiutano a vivere meglio, non c'è dubbio, ma non possono sostituire l'affetto,
specialmente quello di una madre.
George è in grado di
guardare oltre le apparenze, riesce a vedere oltre la maschera di Cole, ma
anche oltre quella della madre, di cui facciamo finalmente la conoscenza.
Madre e figlio sono più
simili di quello che pensano entrambi; stesse pose, atteggiamenti pur essendo
stai separati molti anni, ed è grazie a George che lei ha la possibilità di
rientrare nella vita del figlio in questo momento decisivo. Molta strada ci
sarà ancora da fare, ma l'importante è cominciare, no?
Anche George ha fatto pace
col passato, tratta Cole come se fosse figlio suo, anche se resterà per sempre
una crostatina, per lui!
Vedendo i loro due punti
di vista sulla vicenda sono riuscita finalmente a comprendere Cole; forse, se
fosse stato lui a narrare la storia, non mi sarebbe arrivata come ha fatto.
Non temete però: Cole
riappare con tutte le sue contraddizioni in un paio di mail che invia al suo
migliore amico Jared, l'unica persona a parte Jon ovviamente, con cui la sua
maschera cade ed in questo passaggio finalmente ho cominciato ad amarlo.
“Stavo camminando da solo sui bastioni quando ho visto una bambina. Credo avesse due o tre anni. Stava raccogliendo delle castagne con quello che penso fosse suo nonno.L’uomo le colpiva con il bastone per aprirle, quindi le indicava e diceva: “Ecco! Prendila, prendila!” E lei correva e la prendeva per metterla nel sacchetto, poi urlava: “Ancora! Ancora!” Era così pittoresco, come la scena di un film. Era perfetto, e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era che quello avrebbe dovuto essere George. George merita un nipote, e non sono ancora riuscito a dargliene uno.Devo cambiare discorso o ricomincerò a piangere.”
Jon si dimostra
un compagno splendido, farebbe di tutto per proteggere Cole da qualsiasi
sofferenza, da chiunque potesse ferirlo e dalle delusioni che sembrano
perseguitarlo.
Mi ha fatto
anche molta tenerezza, non sa ancora in che “guaio” si è cacciato e non è preparato
a cosa il futuro gli riserva.
“Non l’avevo mai visto così felice. Non l’avevo mai visto così a suo agio, come se tutta la sua vita non fosse stata nient’altro che il prologo a quel momento. Come se ogni cosa che avesse mai detto o fatto l’avesse portato lì...Un terrore cieco mi fece girare la testa e mi fece sentire una stretta al petto.No. Non era una stretta.Era vuoto.Era come se qualcuno fosse entrato nel mio corpo e avesse tolto il cuore, per poi metterlo tra le braccia di Cole sotto forma di una bambina urlante con il volto rosso...Non c’era modo di tornare indietro, però. Non c’era modo di riavere il mio cuore. Non c’era modo di prenderlo e renderlo piccolo e inconsapevole come prima. Non avrei potuto rimetterlo al sicuro nel mio petto...Non riuscivo a rispondere. Avevo bisogno di tenerla in braccio. Lo sapevo. Ma questo implicava un livello di impegno per cui non ero ancora pronto. Sarebbe stato il passo finale verso la perdita di me stesso e del mio cuore.”
Un degno
finale molto romantico per Cole e Jon, ma non smielato anche per un cuore di
pietra come il mio che non sopporta i finali troppo zuccherosi.
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