E
dopo aver recensito HTGAWM e Scandal, questa settimana tocca al
famosissimo Grey’s Anatomy. Ormai
sono 12 anni da quando Meredith è entrata a far parte della mia vita e ogni
anno aspetto con impaziente trepidazione i nuovi episodi e ricordo con
nostalgia le stagioni passate.
Shonda
è riuscita a creare un mondo che girasse intorno a lei, la unica e sola vera
protagonista di Grey’s, Ellen Pompeo.
Ad
essere onesto, per i primi anni ho detestato il suo personaggio: odioso,
piatto, senza spessore. Vittima. Succube. Poi non sono più riuscito a stancarmi
di lei. Con il tempo sono entrati in scena molti personaggi e altrettanti hanno
lasciato la serie.
Cristina
Yang, interpretata dalla talentuosa Sandra Oh, è sicuramente quella che ricordo
con più malinconia.
Fin
dalla seconda stagione siamo stati abituati a episodi catastrofe: la bomba in
ospedale, l’incidente del Ferryboat in cui Meredith rischia l’annegamento nella
terza, la sparatoria nella sesta, l’incidente in auto di Callie e Ariziona
nella settima, il terribile incidente aereo nell’ottava, la tempesta alla fine
della nona e lo straziante e doloroso incidente stradale nell’undicesima. La
dodicesima stagione non è stata da meno: nel nono episodio un uomo aggredisce violentemente
Mer provocandole numerosi danni al corpo. Questo episodio, diretto da Denzel
Washington, vincitore di ben due premi Oscar, riesce a creare nel
telespettatore ansia, angoscia, speranza e stupore in nemmeno 40 minuti.
Nonostante
il #maiunagioia al quale siamo/sono
abituato guardando questa serie, non riesco ad annoiarmi e a smettere di
guardarla.
La
morte di Derek ha segnato la vita della nostra protagonista. Lei crede
fermamente che al mondo esista una solo anima gemella, un solo amore da
post-it.
Durante
l’episodio speciale di due ore, She's
Leaving Home, dell’undicesima stagione, Meredith reagisce al lutto in un
modo completamente suo. Sparisce per un anno. Ma per dimenticare l’amore della
tua vita, nonostante tutto quello che è successo, non bastano 365 giorni. E con
prepotenza, come fiume in piena, tutte le emozioni represse o non del tutto
vissute sgorgano quando lei pensa di essere pronta a vivere la sua vita di
donna e non più di vedova.
In
questa stagione tutti i personaggi hanno modo di spiccare regalandoci episodi
“centrici” dove sono protagonisti. Molto toccante è quello di April e Jackson, Unbreak My Heart, dove si ripercorre
tutta la loro storia d’amore andando a ritroso nel tempo, dall’instante in cui
si trovano a firmare le carte del divorzio, fino al primo giorno di tirocinio
al Mercy West dove indossano la divisa arancione.
“Even
if something seems like it can’t be fixed, doesn’t mean it’s broken.”
Alla
fine di quel commuovente episodio, scopriamo che April è incinta. Sarà la volta
buona?
Amelia
e Owen continuano la loro relazione tra alti e bassi. Alcuni segreti del
passato del chirurgo d’urgenza verranno in parte rivelati, creando dissapori
tra Meredith e la sorella acquisita. Lui non riesce a parlare di una trascorso
della sua vita con la sua ragazza ma con Mer sì.
Siamo
abituati a vivere le relazioni di Grey’s Anatomy come un giro sulle montagne
russe, questa non è da meno.
Tutto
bene quello che finisce bene, no? Beh la fine è ancora lontana dato che la
serie riscuote ancora molto successo ed è stata rinnovata, ma cosa succederà ai
due neo sposini?
L’ultimo
episodio mi ha fatto piangere dopo nemmeno due minuti, il rapporto complicato
di Amelia con sua madre, l’assenza del fratello deceduto, la non presenza di
nessun familiare nel giorno più importante della sua vita è un duro colpo per
la donna che ne ha passate davvero tante. Ho avuto modo di conoscerla, odiarla,
apprezzarla, rispettarla e stimarla nella serie spin-off Private Practice, e il dolore che ha sperimentato lei sulla sua
pelle non lo augurerei a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico. Ma tornando al
giorno del suo matrimonio, Meredith riesce a farsi perdonare per qualsiasi
cazzata commessa nel corso dell’anno: è vicina a sua sorella, è la sua persona
per un giorno e la sua famiglia per sempre. Brava Grey.
Esce
di scena Calliope "Callie" Iphigenia Torres, interpretata dalla
talentuosa e affascinante Sara Ramírez, che dopo 10 anni di presenza fissa
lascia la serie. Una fine dolceamara, non programmata ma in qualche modo non
del tutto deludente. Dopo la battaglia sulla custodia esclusiva della figlia
Sofia con Arizona (che come personaggio penso sia il più odioso insieme al marito
di Miranda Bailey, il capo) che risulta essere straziante, logorante e attuale,
tutto si risolve nel giro di poche scene nell’ultimo episodio.
“If
you’re wondering how the Solomon story ends, spoiler alert, the true mom would
rather give her baby up than have it ripped in two. But, what happens when
there are two true mothers? That’s a no win situation. That is an
entirely different story.”
Personaggio
che sto apprezzando molto è Maggie Pierce, sorellastra di Meredith, che
nonostante non sia del tutto valorizzata, sta diventando parte integrante dello
show.
Passando
a Jo e Alex… potrei iniziare a scrivere un post lungo pagine e pagine su quanto
il suo personaggio sia diventato inadatto e abbastanza irritante. La storyline
scontata, con un argomento da non sottovalutare, ma purtroppo male impostata.
Alex è cresciuto nel corso di queste dodici stagioni, abbiamo assistito a una
maturazione sorprendente. Il legame con Meredith si è rafforzato, e insieme li
vedrei davvero bene, ma non penso possa mai succedere. Perché? Mer ha iniziato
a provare interesse per il nuovo dottore arrivato al Grey Sloan Memorial
Hospital, odiato da Owen, ma poi con il tempo rivalutato.
Sarà
arrivato il momento di un nuovo amore? Per saperlo dobbiamo aspettare questo
autunno per la stagione 13.
Andrea.
Adoravo Grey's Anatomy, ma dopo la partenza di Christina e la morte di Derek, non riesco più a seguirlo. A confronto con le prime stagioni che, tra i vari drammi sapevano far ridere, le ultime sono troppo serie e monotone.
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