Traduttore: Claudia Milani
Genere: Romanzo M/M
Pagine: 152
Prezzo ebook: € 3,71
Uscita: 12 Marzo 2014
Sinossi:
Un serial
killer ha preso di mira i gay di Los Angeles e l’ispettore di polizia
Cassidy Ryan deve scovare il mostro prima che vengano ritrovati altri
cadaveri mutilati. Le indagini lo portano a scoprire che tutte le
vittime sono collegate a un famigerato club online chiamato DOMZ.com. Il
proprietario del sito, Zackary Teak, è incredibilmente attraente ma
anche esasperante e poco collaborativo. Dopo aver trascorso anni alla
buoncostume a investigare sui crimini legati alla pornografia, Cassidy
sente di odiarlo a pelle.
Zack Teak oltre a essere un uomo ricco è anche un rinomato Dom, con una
lunga lista di sub che non vedono l’ora di leccargli gli stivali. Nel
momento stesso in cui posa gli occhi sul bel poliziotto, un ex marine
dei reparti speciali, è determinato ad aiutarlo a esplorare la propria
natura sottomessa, ma questi non vuole proprio saperne.
E mano a mano che il biondo ispettore stringe il cerchio attorno al
killer, soccombe anche all’attrazione per Teak e scopre che non è poi
così male cedere il controllo e lasciarsi guidare dall’affascinate Dom.
Unisciti ai due uomini nella loro caccia all’assassino, mentre cercano
di non diventarne a loro volta vittime.
RECENSIONE A CURA DI GoblinL:
Non avevo mai letto un romance M/M, e forse dopo
questo non ne leggerò altri.
E non perché fosse brutto, o sgradevole, o altro, intendiamoci. Tutto il
contrario. È che la mia curiosità è stata del tutto soddisfatta, e i successivi
mi apparirebbero come copie sbiadite del libro in questione.
Patricia Logan osa molto e non si preoccupa di
edulcorare le scene di sesso tra i due protagonisti, o di rendercele più romantiche.
Ci sono due uomini, bestioni di quasi due metri che non hanno niente del gay
effeminato. Uno dei due è nato per dominare, e lo sa, e uno è nato per
sottomettersi, e non lo sa ancora.
È divertente calarsi con loro nei rispettivi
ruoli, ed esplorare questo tipo alternativo di sessualità. Alternativo sia per
i generi coinvolti, sia per i risvolti psicologici che ogni ruolo porta con sé.
L’autrice è abbastanza abile da creare due
personaggi credibili in entrambi i sensi.
L'incontro tra i due promette subito scintille:
Zack, il Dom, si comporta come un grosso gatto che ha appena adocchiato un
topino succoso. Ha intenzione di divorarlo, questo è chiaro, ma prima vuole
giocarci per un bel po'. Ryan, nello stesso tempo, non sembra essere della
stessa idea.
Cit. “L’uomo non sorrise, ma fece un passo
avanti e gli porse la mano destra.
Zack la strinse e gli rimase davanti a pochi centimetri
di distanza, una tecnica che molti Dom usavano per giudicare la tempra di un
uomo durante il primo incontro. Il poliziotto non indietreggiò ma rimase fermo
al suo posto, in silenzio, gli occhi nei suoi. Wow! Questo sì che sarà divertente da piegare, pensò Zack.”
Impossibile non
cedere al fascino di una simile sfida per il lettore, che assiste all'evoluzione
del loro rapporto: Ryan scopre un lato di sé che non pensava di possedere e
acquisisce un nuovo equilibrio interiore, una nuova coscienza di se stesso;
Zack, il gelido Dominatore, si accorge di essere ancora in grado di amare.
Un altro
momento che ho apprezzato particolarmente è quando, verso la fine, per una
volta i ruoli si capovolgono, e il gatto si fa fare cose veramente cattive dal
topo. Ryan, hai tutta la mia stima e ammirazione. E poi io preferisco i biondi.
La tematica BDSM è credibile, ben argomentata e
approfondita, non una pallida imitazione come ci hanno abituati alcuni romanzi.
Patricia Logan sa di cosa parla.
C’è poi il risvolto poliziesco, con l’assassino
che si lascia alle spalle una scia di cadaveri sempre più straziati; ecco, sarebbe
stato interessante che l’autrice approfondisse di più questo aspetto, il perché
a ogni vittima venga asportato un organo in più rispetto alla precedente.
Poteva essere un ottimo spunto, ma è stato trascurato in favore della storia
dei due protagonisti. Non è bello quando una trama viene tirata via velocemente, e diventa
solo un pretesto per mostrare altro. Questa è stata la mia impressione, almeno.
Anche la scoperta dell’assassino non dimostra grande originalità: ho sperato
fino all’ultimo in un colpo di scena tosto, e avrei anche saputo quale, ma non
c’è stato.
Dello stile dell’autrice ho già detto, è
apprezzabile, con dialoghi realistici e un certo umorismo diffuso nella trama;
la traduzione è più efficace di tanti lavori di professionisti.
Pollice in su, dunque. E.L. James, impara come
si fa.
Voto:
e se GoblinL consiglia un motivo, non a caso, c'è :D
RispondiEliminaGrazie della recensione e del consiglio lo acquisterò senz'altro - mi ha incuriosito - adele
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