
Genere: Romance
Editore: BookMe
Pagine:
Prezzo: € 14,90
Uscita: 15 settembre 2015
Un incontro fugace al supermercato e Fiona Palmer si ritrova
di colpo con il cuore in subbuglio. Perché il tipo che le viene incontro con un
sorriso, senza traccia di fede al dito e con il cestino mezzo vuoto da single
incallito, altri non è che Henry Morgan. Il professor Morgan, l’uomo che
quindici anni fa, tra i banchi del liceo, ha fatto di lei una studentessa
precoce in ogni senso, regalandole il brivido di una seduzione proibita. E
ancora oggi Fiona non può fare a meno di chiedersi se quella antica e bruciante
avventura non fosse in realtà il Grande Amore, lo stesso che lei, legata senza
troppo entusiasmo all’affidabile Dave, in fondo non ha mai smesso di cercare.
Qualche bicchiere di vino e una cena in nome dei vecchi tempi: è quanto basta a
riaccendere il fuoco di una passione che, questa volta, non ammette ipocrisie
né mezze misure. Ma nel gioco di sovrapposizione e rimandi tra passato e
presente, qualcosa non torna. E se le cose tra Fiona e il professore non
fossero andate come lei ha sempre creduto? Appassionante e controverso La
ragazza che ti amò due volte è un thriller dei sentimenti, un’indagine
coraggiosa tra luci e ombre di una storia troppo sincera e implacabile per non
essere vera.
Joanna Barnard è stata insegnante di letteratura
inglese. Vive nel sud dell’Inghilterra e si dedica alla scrittura a tempo
pieno.
Rivedere una persona con cui uscivi
in passato è strano ed elettrizzante. Puoi tornare indietro nel tempo con la
stessa facilità con cui attraversi la strada, scordandoti del fango che si è
accumulato sotto le scarpe. Puoi riassumere migliaia di minuti in poche frasi.
È un lavoro di editing. Rende tutto più lineare e più bello di quanto non sia
stato realmente.
Vi ricordate la vostra adolescenza?
Le sciocchezze che avete commesso in nome di quella ribellione, quella voglia
di essere grandi che rende ingenui e vulnerabili? Vi ricordate il vostro primo
amore? Il vostro primo bacio? Io me li ricordo. Certo, sono immagini un po’
sfocate, cartoline un po’ ingiallite, ma sono lì chiuse in una scatolina della
memoria, pronte a essere ripescate.
“La ragazza che ti amò due volte”
ci parla proprio di questo, del passato, della memoria di una ragazzina
rivissuta oggi da quella che è diventata una donna che non riesce, però, a
discernere il vero dall’illusione.
Fiona, trentenne sposata con Dave,
vive una vita ordinaria: casa, lavoro, niente figli e un cane. Vive come ognuno
di noi, senza infamia e senza gloria, la routine quotidiana.
L’incontro casuale con LUI, Morgan,
il suo primo amore, il professore di lettere che così tanto ha influenzato la
sua adolescenza, stravolge tutto.
Fiona ha fame di emozioni, vuole
rivivere quel batticuore, quella scossa adrenalinica che solo il primo amore
può dare. Dà un calcio a tutto e torna a buttarsi a capofitto in quest’amore
già vissuto, già concluso ma per lei ancora vivo.
Voglio stare all’aria aperta, in un campo o su una
spiaggia. Voglio essere felice come una bambina. Voglio ubriacarmi o, meglio
ancora, fumare erba e ridere a perdifiato. Voglio l’eccesso.
Attraverso uno stile incisivo e un
continuo passaggio tra passato e presente in un racconto lucido e preciso,
Joanna Barnard ci racconta la vita di Fiona, i suoi sentimenti e le sue
illusioni.
Pur raccontando e raccontandosi con estrema
franchezza, Fiona non ispira simpatia, appare profondamente egoista e
distaccata, questo inizialmente. Poi si aprirà, mettendo a nudo le proprie
debolezze con estrema sincerità, e tutto cambia. Di fronte avremo una donna
combattuta e influenzabile, desiderosa di compiacere uno di quegli uomini che
definire verme schifoso è eufemismo.
La nostra autrice tratteggia i suoi personaggi con
poche linee, lasciando il lettore libero di raffigurarseli senza perdersi in
descrizioni superflue, in fondo potrebbero essere chiunque.
Nasce così, con poche sapienti pennellate, anche il
personaggio maschile: un uomo distaccato, sfuggente, mai sincero, che si
nasconde dietro l'idea astratta che ogni donna si costruisce di lui,
crogiolandosene come una serpe al sole.
Senza parole inutili, niente abbellimenti, solo e
semplicemente la nuda realtà, anche il rapporto che incatena Fiona e Morgan è
delineato non nei suoi aspetti fisici, carnali, bensì nell’attrazione mentale e
nei suoi risvolti psicologici.
Ho sempre creduto che il sesso fosse la prima cosa a
venire meno, quando una relazione o un matrimonio iniziano a entrare in crisi.
E invece non è il sesso, sono i baci.
Baciare richiede sforzo, pazienza, sensualità. Puoi
fare sesso in modo meccanico, ma baciare è un’arte, non una scienza esatta, non
una fredda funzione biologica.
Tu mi hai baciato per ore.
Eri familiare e sconosciuto al tempo stesso.
L’evoluzione dell’eroina è seguita
con perizia e il lettore viene coinvolto nella sua crescita. Conosciamo una
quindicenne arrogante e convinta di essere lei a pilotare Morgan con l’arma
della seduzione, e poi la riscopriamo donna, consapevole di quanto quell’uomo
ormai adulto, più vecchio di 13 anni, l’avesse
manipolata senza avere altra intenzione se non buttarla via dopo la scadenza
che si era dato, come fosse un cibo avariato. E, nonostante sia cosciente di
che uomo sia, anche da adulta è incapace di distinguere realtà e sogno.
Quando sei riapparso, ho provato un tale senso di
sollievo che non mi sono nemmeno fermata a pensare alle conseguenze, alla
ricaduta sulla quotidianità. Era come se avessi trattenuto il fiato per anni
senza rendermene conto e ora avessi finalmente la possibilità di tornare a
respirare.
Nell’ebbrezza liberatoria vedevo solo la magia, nessun
pericolo, niente che potesse nuocere.
Quando ti convinci che un incontro è «voluto dal
destino», quando stai talmente bene che non riesci a viverlo come qualcosa di
sbagliato, ti senti assolta da ogni peccato. Stupidamente, non pensi di poter
ferire l’altro. L’Altro, il Marito, viene immediatamente relegato al ruolo di
Estraneo.
Fiona cerca la favola, cerca un
lieto fine che un uomo freddo, odioso e manipolatore come Morgan non può darle.
Perché certi vizi non scompaiono con l’età, piuttosto si rafforzano.
Fiona sbaglia, cade, segue le
pulsioni perdendo così di vista la sua vita e la concretezza del suo
matrimonio.
Joanna Barnard, aiutandosi con
frequenti introspezioni e ottimi dialoghi che vedono protagoniste Fiona e le
sue amiche, costruisce un percorso di consapevolezza profondo e convincente,
che porta il personaggio principale ad affrontare se stessa e le conseguenze
delle proprie azioni.
“La ragazza che ti amò due volte” è
un libro introspettivo, che induce profonde riflessioni e ci pone interrogativi
importanti e reali, strettamente collegati alla nostra vita di tutti i giorni e
ai nostri rapporti: la normalità è poi così brutta?
La quotidianità, la routine, sono una
certezza, una consuetudine che costruiamo con il partner, un’àncora nei momenti
di crisi. E allora ben venga la quotidianità, anche questo è amore.
Ecco il mio libro.
Tutto quello che ho scritto è vero.
Mi incuriosisce un sacco! Questa casa editrice devo seguirla meglio :)
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