Genere:
Romanzo Storico
Editore: Acheron Books
Editore: Acheron Books
Pagine:
257
Prezzo:
€ 4,00 (e-book); € 12,00
Uscita:
2 giugno 2015
Sinossi:
Firenze,
tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge
intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non
sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro
che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello
Spirito.
Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il sogno di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri...
Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell'umanità. “The Eternal War – Gli Eserciti dei santi” è la risposta fantasy a "House of Cards", con la cornice fiorentina della Divina Commedia.
Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il sogno di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri...
Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell'umanità. “The Eternal War – Gli Eserciti dei santi” è la risposta fantasy a "House of Cards", con la cornice fiorentina della Divina Commedia.
Ho
adorato il contesto storico, inedito nel panorama fantasy (almeno tra
le mie letture): Firenze durante la disputa tra Guelfi e Ghibellini.
Non mi aspettavo la verità storica assoluta. Di solito letture di
questo genere sono romanzate. È così anche in questo caso. Eppure è
stato emozionante per me rivivere quell’epoca e conoscerne i
protagonisti, seppur rielaborati. Anzi, mi è piaciuta la
rielaborazione: ha reso la realtà più avvincente e fantasiosa.
La
storia segue la famiglia Cavalcanti e si centra sul suo esponente più
illustre: Guido Cavalcanti. Passato alle cronache come poeta, nel
libro viene presentato come giovane dal temperamento passionale, che
si distingue per fermezza, senso dell’onore e della giustizia,
nonché come guerriero. Insomma, un bel tipo, che sarà apprezzato
dalle lettrici. La passione per la poesia gli permette di incontrare
colui che diventerà tra i più grandi poeti italiani: Dante
Alighieri. Il loro incontro e il modo in cui viene presentato il
Dante adolescente, mi hanno divertito! Scanzonata anche l’apparizione
della prediletta di Dante, Beatrice, presentata come coetanea e amica
di Dante. Non manca quindi qualche riferimento poetico e alle tenzoni
sull’arte poetica, che spiegano i protagonisti letterari e lo
stile. Interessante la scelta di aprire i capitoli con versetti
autentici, come a spiegare l’andamento della storia. Originale e
simpatica la presentazione di un famoso componimento di Dante.
L’elemento
fantasy è l’aspetto che più colpisce e che ho apprezzato. Alla
Materia, la realtà, si innesta lo Spirito, la dimensione spirituale:
strepitosi i personaggi che la animano! Le famiglie nobili fiorentine
e la città di Firenze sono guidate da spiriti e Santi: curioso e
innovativo “il sistema” proposto, dal modo in cui agiscono “gli
spiriti-guida” alla gerarchia. Ho trovato divertente la presenza di
spiriti e spiritelli minori! Ci sono persino spiriti che partecipano
alle battaglie e spiriti malvagi. Mi è piaciuto lo spirito di San
Pietro (peccato compaia poco). È presente anche qualche riferimento
alla magia. Insomma, un mix riuscito tra cultura cristiana e folclore
dell’antichità romana. Anche la categoria degli “spiriti-guida”
è ibrida: appartiene al cristianesimo, ma allude alla condizione di
divinità. Forse l’autore ha voluto sottolineare che, in fondo, le
culture si intrecciano e si appartengono, quindi sono tutte parte di
un'unica “essenza”.
Tra
gli “spiriti-guida” spunta il protagonista: Kabal, custode dei
Cavalcanti. Irriverente, scaltro e pratico, è l’emblema
dell’indole da mercante, che caratterizza i Cavalcanti: le sue
azioni (o meglio, azzardi) sono finalizzate al prestigio della
famiglia, quindi al proprio tornaconto, destreggiandosi con la lealtà
alla fazione e ai valori della sua “specie”. L’ho adorato, non
solo per il carattere, ma anche perché è critico verso la Chiesa
dell’epoca.
Lo
stile è uno dei motivi che rendono la lettura piacevole: è sobrio,
diretto e presenta una sfumatura ironica. Questa ironia affiora
soprattutto durante le vicissitudini nella dimensione spirituale,
mentre lo stile è più compassato quando interessa la realtà
storica e i Cavalcanti.
Tuttavia ho trovato un aspetto che non mi
ha convinto e che mi ha costretto ad abbassare il voto. Un romanzo
ambientato in epoche passate dovrebbe utilizzare un lessico
appropriato alla realtà storica. Nel caso di Eternal
War, manca questa prerogativa
(volutamente?). E così, per esempio, il “voi” scompare quasi del
tutto per approdare al comune “tu”. Nel complesso ho trovato un
lessico vicino all’attualità, a volte troppo. Approvo un
linguaggio più scanzonato e colloquiale nella dimensione spirituale,
considerate le dinamiche che la caratterizzano, ma fino ad un certo
punto.
Insomma,
mi sono innamorata del libro per il connubio tra fantasy e Storia. La
vicenda segue uno tra i periodi storici italiani che prediligo e
delinea un fattore fantasy innovativo e intrigante. Il coinvolgimento
è stato tale che sentivo il bisogno di continuare la lettura quando
la interrompevo! Per cui, secondo me, l’opera di Livio Gambarini si
presenta bene nel panorama fantasy Made in Italy, ma risente
dell’incertezza che ho riscontrato nello stile.
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