Genere: Thriller
Editore: Marsilio
Pagine: 394
Prezzo: € 7,99 (e-book); € 18.50
Uscita: 8 settembre 2016
Sinossi:
Milano, 2002. Molti misteri s’intrecciano sotto la Madonnina. Tutto comincia quando un noto avvocato viene assassinato in pieno giorno nella centralissima piazza dei Mercanti: prima di morire, però, l’uomo traccia uno strano simbolo col proprio sangue... Da qui parte una complicata indagine che porterà Enrico Radeschi, giovane aspirante giornalista nonché hacker alle prime armi, a indagare, insieme allo scorbutico vicequestore Loris Sebastiani, su una misteriosa confraternita che trae ispirazione da san Carlo Borromeo e persegue un disegno spietato per ristabilire l’ordine morale in una società giudicata corrotta. A quello dell’avvocato seguiranno altri omicidi o presunti tali, come l’inquietante schianto di un aereo contro il grattacielo Pirelli. Nel frattempo, una conturbante femme fatale, soprannominata “la Mantide” dagli inquirenti, seduce e uccide giovani ragazzi nei giorni di festa, facendone poi sparire i corpi. Chi è la donna misteriosa? E chi la protegge? Qual è il disegno ultimo di questa confraternita millenaria? Cosa si nasconde nei sotterranei del Duomo di Milano e nella cripta di un’altra famosa chiesa milanese? Un thriller mozzafiato e incalzante, scritto con una prosa efficace e immediata.
Questa
estate ho avuto il piacere di far parte del gruppo di lettori scelti
per il lancio di questo romanzo e ringrazio Paolo Roversi per avermi
dato la possibilità di leggere “La
confraternita delle ossa” in
anteprima.
Non
avendo mai letto nulla di questo autore, ammetto che è stata una
piacevole scoperta.
Questo
romanzo è un thriller che si snoda in una Milano misteriosa e allo
stesso tempo affascinante, che si svela ai lettori con la stessa
meraviglia che appare agli occhi del protagonista: il giovane Enrico
Radeschi.
Appena
arrivato a Milano dal suo paesino della ‘bassa’, con in valigia
il sogno di diventare giornalista e soprattutto di vivere del suo
lavoro, vede infrangersi le sue illusioni. Quando è pronto a
ripartire alla volta del paesello natio, il destino mette in atto per
lui progetti diversi. Per puro caso riesce ad arrivare
tempestivamente sulla scena dell’omicidio ai danni di un noto
avvocato e, con il suo radar da vero segugio, nota un segno
misterioso tracciato col sangue dalla vittima prima di morire. In
questa sede ha luogo anche il primo ‘incontro’ col vicequestore
Loris Sebastiani, coprotagonista di mille avventure.
La
vita a Milano, bellissima da un lato, non è facile se non hai uno
stipendio adeguato. Qui entra in gioco l’ingegno del nostro
protagonista che fa dell’arte di arrangiarsi il suo stile di vita.
Apre un Blog, forma di comunicazione che è agli albori, apprende i
rudimenti dell’hackeraggio dal suo genialoide coinquilino e ficca
il naso nelle indagini in corso. Quando nel quadro si inserisce una
misteriosa donna che uccide giovani ragazzi di bell’aspetto, per il
nostro giornalista le cose si mettono male…
La
Madonnina, simbolo della città, splende luminosa in cima al Duomo.
Si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria, così vicina
che se allungasse la mano potrebbe toccarla.
Fratello
Ottaviano non lo fa, si limita a lanciarle una rapida occhiata prima
di calarsi il cappuccio nero sul viso e girare la pesante chiave
nell’antica serratura del portone.
Non
è un prelato, ma fra loro si chiamano fratelli, indossano un
cappuccio chiuso con solo due fessure per gli occhi e una tunica di
lana grezza stretta in vita da un cordone da cui pende un teschio.
Ho
letto “La confraternita delle
ossa” in pochissimo tempo,
catturata dalla metropoli milanese coi suoi mille misteri ed
esplorandola a bordo della vespa del suo protagonista, Enrico
Radeschi. Apparentemente il romanzo può ricordare Dan Brown con il
suo “Angeli e demoni”.
Anche qui c’è una sorta di rompicapo legato ai luoghi del nostro
sconfinato patrimonio artistico, anche qui c’è una catastrofe a
livello mondiale da scongiurare architettata da una setta misteriosa,
ma la vera marcia in più della Confraternita è il suo protagonista:
il simpatico e scanzonato Enrico Radeschi, nulla a che vedere con il
borioso Robert Langdon (mi perdonino i fans di Brown!)
Leggendo
questo romanzo mi sono trovata catapultata indietro nel tempo, nel
lontano (ma non troppo) 2002, e mi sono resa conto di quanto le cose
siano cambiate in questi pochi anni. Le tecnologie che adesso diamo
per scontate erano agli albori. Ho provato nostalgia per il mio primo
cellulare: un vero mattone, ma come ne andavo fiera! L’avvento
dell’euro che ci ha colti tutti impreparati, la tragedia del
Pirellone che ci ha fatto tremare, memori della catastrofe
newyorkese…
Insieme
al protagonista ho apprezzato moltissimo il suo alter ego, il burbero
ma onesto Loris Sebastiani, sempre pronto a perdersi con una bella
donna. Lo stile di Roversi è fresco e di facile lettura, i dialoghi
sono brillanti e una leggerezza di fondo stempera le scene più
violente.
Consiglio
la lettura di questo romanzo a chi ama i thriller, ma lo ritengo
adatto a chiunque ami le storie avvincenti e allo stesso tempo ricche
di ironia, con personaggi che creano dipendenza!
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