Genere: Fantasy Storico
Editore: Acheron Books
Pagine: 318
Prezzo ebook: € 3,57
Prezzo cartaceo: € 9,36
Uscita: 15
dicembre 2014
Sinossi:
A.D. 394.
A.D. 394.
Milano, la nuova multietnica capitale
dell’Impero Romano, è in grave pericolo.
Cittadini muoiono orribilmente nel sonno. Oscure
presenze vagano nelle necropoli. Una statuetta, così oscena da essere intollerabile
alla sola vista, rievoca un’antica e maledetta divinità precristiana il cui
nome doveva essere dimenticato.
E solo Severiano, il Cacciatore di Demoni, può
affrontare la terribile minaccia.
Fra orrende riesumazioni, riti di magia nera,
possessioni diaboliche, culti ancestrali che strisciano sotto la cenere del
“fuoco purificatore” voluto dall’Imperatore Teodosio per affermare il
Cristianesimo – il divieto di qualsiasi culto pagano – l’indagine di Severiano
lo condurrà fino a un complotto che può avere conseguenze devastanti per lo
stesso Impero, e dietro il quale sembra nascondersi la divinità Ecate, Regina
dei Cancelli della Notte, padrona di ogni porta dell’universo…
Con Demon Hunter Severian – La Signora dei
Cancelli della Notte, il grande romanzo storico, con una Milano imperiale
perfettamente ricostruita, si sposa con l’azione, il mistero, il romance e le
suggestioni del fantasy… lasciando il lettore senza un attimo di tregua!
Avevo sentito parlare dell’autore Luca Tarenzi e infine, da appassionata di fantasy quale sono, mi sono decisa a conoscerlo. Ho iniziato da Demon Hunter Severian, che ha firmato con uno pseudonimo. Ha stuzzicato la mia curiosità per la trama e perché pubblicato da Acheron Books, casa editrice italiana emergente che accoglie storie fantastiche italianissime.
Il libro è un connubio riuscito tra ambito storico e fantastico. L’ambito storico è originale: l’Italia del IV secolo d.C., in particolare l’allora capitale Milano. L’ambito fantastico emerge con la caccia a demoni e stregoni.
Lo scenario che affiora è d’effetto per il lettore. Viene analizzato in modo verosimile il conflitto tra la resistenza pagana e il cristianesimo dominante. Mi ha sorpreso la descrizione della Milano dell’epoca e in particolare delle “pozioni stregonesche”, segno di ricerche scrupolose. La trama si dipana incalzante e inaspettata, in un’atmosfera cupa e a tratti violenta, in cui spicca il protagonista.
Il titolo allude al cacciatore di demoni Aurelio Severiano. Il suo personaggio si lega al fantasy recente, che accoglie soggetti ambigui, anti-eroi, resi con le umane imperfezioni, che cercano la redenzione. Considero Aurelio un guerriero-esorcista tormentato, letale e leale: ne emerge un ritratto intenso, che mi ha colpito. Spero di leggere ancora di lui e di altre sue indagini. Flavio è un ragazzino pagano a cui Aurelio si affeziona (a modo suo) e che accoglie come servo. Sveglio e incosciente, mi ha suscitato tenerezza e empatia.
Flavio è il simbolo della sconsideratezza cristiana verso la religione pagana. Inoltre il rapporto con Aurelio pone l’attenzione sull’importanza dell’affetto e della persona rispetto al credo di appartenenza. Aurelio, infatti, è un cristiano fervente e trae la forza da questo per cacciare i demoni. Aurelio stesso invita a riflettere, più o meno esplicitamente, sugli atteggiamenti sconsiderati da parte della mentalità cristiana dell’epoca, accettata in primis dall’imperatore e dagli ecclesiastici.
Attorno a loro si muovono altri personaggi secondari. La maggior parte sono inventati ma credibili, come Aurelio e Flavio. Compaiono però anche il vescovo Ambrogio, che di fatto reggeva la città, e l’imperatore Teodosio. Ho trovato molto interessanti le loro personalità.
Ho apprezzato lo stile: è conciso, diretto e dall’impatto visivo.
Consiglio di leggere le note finali, in cui l’autore spiega la realtà storica e le scelte narrative.
Demon Hunter Severian è un connubio vincente e intrigante tra la Storia, con un contesto inedito, e il fantastico, ammantato dalle tradizioni religiose. Uno scenario torbido, un intreccio organizzato come un puzzle macabro da comporre, uno stile di qualità e un protagonista notevole, completano il quadro di una storia avvincente “made in Italy”. Consigliato a chi preferisce o cerca una lettura che esula dal fantasy classico e si inserisce nella letteratura fantastica moderna.
Avevo sentito parlare dell’autore Luca Tarenzi e infine, da appassionata di fantasy quale sono, mi sono decisa a conoscerlo. Ho iniziato da Demon Hunter Severian, che ha firmato con uno pseudonimo. Ha stuzzicato la mia curiosità per la trama e perché pubblicato da Acheron Books, casa editrice italiana emergente che accoglie storie fantastiche italianissime.
Il libro è un connubio riuscito tra ambito storico e fantastico. L’ambito storico è originale: l’Italia del IV secolo d.C., in particolare l’allora capitale Milano. L’ambito fantastico emerge con la caccia a demoni e stregoni.
Lo scenario che affiora è d’effetto per il lettore. Viene analizzato in modo verosimile il conflitto tra la resistenza pagana e il cristianesimo dominante. Mi ha sorpreso la descrizione della Milano dell’epoca e in particolare delle “pozioni stregonesche”, segno di ricerche scrupolose. La trama si dipana incalzante e inaspettata, in un’atmosfera cupa e a tratti violenta, in cui spicca il protagonista.
Il titolo allude al cacciatore di demoni Aurelio Severiano. Il suo personaggio si lega al fantasy recente, che accoglie soggetti ambigui, anti-eroi, resi con le umane imperfezioni, che cercano la redenzione. Considero Aurelio un guerriero-esorcista tormentato, letale e leale: ne emerge un ritratto intenso, che mi ha colpito. Spero di leggere ancora di lui e di altre sue indagini. Flavio è un ragazzino pagano a cui Aurelio si affeziona (a modo suo) e che accoglie come servo. Sveglio e incosciente, mi ha suscitato tenerezza e empatia.
Flavio è il simbolo della sconsideratezza cristiana verso la religione pagana. Inoltre il rapporto con Aurelio pone l’attenzione sull’importanza dell’affetto e della persona rispetto al credo di appartenenza. Aurelio, infatti, è un cristiano fervente e trae la forza da questo per cacciare i demoni. Aurelio stesso invita a riflettere, più o meno esplicitamente, sugli atteggiamenti sconsiderati da parte della mentalità cristiana dell’epoca, accettata in primis dall’imperatore e dagli ecclesiastici.
Attorno a loro si muovono altri personaggi secondari. La maggior parte sono inventati ma credibili, come Aurelio e Flavio. Compaiono però anche il vescovo Ambrogio, che di fatto reggeva la città, e l’imperatore Teodosio. Ho trovato molto interessanti le loro personalità.
Ho apprezzato lo stile: è conciso, diretto e dall’impatto visivo.
Consiglio di leggere le note finali, in cui l’autore spiega la realtà storica e le scelte narrative.
Demon Hunter Severian è un connubio vincente e intrigante tra la Storia, con un contesto inedito, e il fantastico, ammantato dalle tradizioni religiose. Uno scenario torbido, un intreccio organizzato come un puzzle macabro da comporre, uno stile di qualità e un protagonista notevole, completano il quadro di una storia avvincente “made in Italy”. Consigliato a chi preferisce o cerca una lettura che esula dal fantasy classico e si inserisce nella letteratura fantastica moderna.
Nessun commento:
Posta un commento