Genere: Erotic Romance
Editore: Always Publishing
Serie: Dirty Duet, #2
Pagine:
Prezzo: € 5.99 ebook - 14.90 cartaceo
Uscita: 6 Febbraio 2020
C'era una volta una ragazza, povera e bellissima, che aveva un unico desiderio: entrare a far parte dell’élite.
Dopo
una relazione istintiva e tormentata col facoltoso Donovan Kincaid, Sabrina
Lind ha scoperto una verità sconvolgente su di lui. È un segreto oscuro quanto
l’uomo che gliel’ha nascosto. Un segreto che ha il potere di ossessionarla
quanto l’uomo che glielo ha celato per dieci anni.
Ora
Donovan l’ha abbandonata, c’è un oceano a dividerli, e Sabrina ha il cuore
spezzato. Non le resta che dimenticare. Dovrebbe disprezzare Donovan, e
soprattutto, temerlo. Dieci anni prima, però, tra loro si è creato un legame
inscindibile, una connessione in cui il confine tra ossessione, possessività e
passione svanisce. Una connessione che, inevitabilmente, finisce per riportare
Donovan nella sua vita.
Sabrina
ha appreso le regole che vigono nel mondo dell’Élite, e ora è lei a detenere il
potere. Stavolta, prima di lasciarsi consumare dal loro amore bruciante,
Sabrina pretende di avere tutte le risposte sul passato di Donovan. Ma è
davvero pronta ad accettare la verità più inconfessabile dell’Élite e dell’uomo
che ne muove i fili?
Ogni
dettaglio verrà messo a nudo, tutte le carte verranno scoperte, perché solo la
verità potrà rendere Sabrina e Donovan liberi di amarsi e concludere la loro
partita ad un gioco di bugie, controllo e potere cominciato dieci anni prima.
Il magistrale racconto di un amore proibito in una favola di passione,
segreti, bugie, tradimento, gelosia e potere.
Questo è il mondo dell’Élite.

Laurelin Paige, con milioni di copie vendute in tutto il mondo, è un'autrice bestseller di New York Times, Usa Today e Wall Street Journal.
Laurelin ha un vero debole per il buon romance e va in brodo di giuggiole ogni volta che si imbatte in scene amorose, imbarazzandosi ancor più delle sue tre figlie. Suo marito, tuttavia, non sembra farci caso.
Quando Laurelin non sta leggendo o scrivendo storie piccanti, ama cantare o guardare Il trono di spade, oppure sognare Micheal Fassbender.
“Élite. Amore e potere” è stato una droga e un farmaco, un rimedio ingollato in fretta e furia per sedare un’ansia divorante, un’aspettativa bruciante.
Con il cuore spezzato e la mente alla ricerca di risposte, ho acquistato questo volume in lingua originale appena un’ora dopo aver concluso il primo romanzo di questa dilogia, felice di non dover subire le attese e i ritardi patiti prima di me dalle lettrici americane.
E l’ho fatto: ho letto “Amore e potere” in una notte folle di eccitazione, tormento e amore; nelle ore buie alla luce dello schermo retroilluminato di un cellulare, cercando di respirare piano anche quando il cuore accelerava e spezzava il fiato in gola in singhiozzi e sussurri strozzati.
E poi l’ho rifatto ancora, e ancora, e ancora. Nei mesi successivi ho riletto il finale di Donovan e Sabrina, i due protagonisti che mi hanno stregato in modi impensabili, fino ad arrivare alla scorsa settimana, alla copia in italiano che ha completato e concluso il mio percorso di ricerca e di scoperta.
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Donovan e Sabrina. Come dimenticarli? Come onorarli? Così disfunzionali da funzionare benissimo insieme, così disallineati in un mondo che per loro non ha codifiche morali e comportamentali univoche. Erano e sono ancora persi in quella bolla fuori dallo spazio e dal tempo in cui i loro desideri più reconditi e deviati hanno perfettamente senso. Una bolla che diventa il microcosmo esclusivo di una coppia che deve rodarsi, affrontarsi in discussioni per rendere stabile un rapporto troppo anormale, troppo diverso dalle convenzioni, ma profondamente appagante, magnifico, totalizzante.
E cosa importa se il mondo intero non si ama come si amano loro: Sabrina e Donovan sono perfetti l’uno per l’altra, complementari nei desideri e uguali nel bisogno di aversi, di possedersi e sopraffarsi a vicenda.
Finito il tempo della distanza, crollati i segreti e svelati i misteri, è giunto per loro il momento dell’onestà, della scoperta, della resa. E così i nostri due eroi si conoscono meglio e si confrontano su quelle affinità da sempre presenti ma che adesso assumono la forma di una relazione complessa, che necessita di sincerità, di un equilibrio più paritario. Donovan, il Master of Puppets, un tempo sola autorità in una dinamica di coppia che escludeva Sabrina da ogni decisione e iniziativa, si arrende alla donna che ha sempre amato, pronto a concederle un’autonomia decisionale che diventa il perno di una storia più matura, più vera.
E qui, proprio in questa resa che in realtà è un consolidamento, la Paige riesce nel miracolo di far evolvere i personaggi senza snaturarli.
Donovan e Sabrina restano sempre loro, i due giovani adulti dai problemi relazionali, dalle distorte dinamiche sessuali, dall’incapacità di essere onesti con se stessi prima che l’uno con l’altro, eppure crescono, operano tentativi, superano ostacoli e talvolta inciampano.
Ci provano.
E non è forse proprio questo l’amore? Un provare e riprovare a migliorarsi come singolo, ad evolvere come coppia.
“Élite. Amore e potere” quelle prove ce le mostra in ventitré bellissimi capitoli costruiti ognuno per farci seguire un preciso step di crescita. Li ricordo tutti, potrei nominare gli eventi di ognuno come se li leggessi su una scaletta, perché tutto ciò che ha scritto la Paige è necessario e memorabile, non c’è niente di superfluo.
È necessaria l’attesa tanto quanto la frenesia; la prudenza dei discorsi allo stesso modo del ritmo convulso della passione.
Sono necessarie le pause tra un bacio e l’altro, quelle in cui si annidano le riflessioni e si prendono le decisioni. Le pause in cui ci si guarda dentro e si sceglie l’altro, si scommette sul futuro e si raduna il coraggio per afferrarlo, per renderlo una splendida realtà.
Li ho amati, tanto. Ho amato Sabrina, decisa a ottenere spiegazioni e rassicurazioni pur bruciando di desiderio e bisogno. Una protagonista che riesce a essere forte ma non rinuncia a una deliziosa vulnerabilità, a quel candore che sarebbe impensabile per una donna dai suoi bisogni e dalle sue perversioni, ma che invece è evidente in ogni sorriso timido e frase mormorata con la voce tremante.
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Salvarlo.
È un aneddoto, forse non rilevante per voi, forse di poco conto di fronte alla bellissima storia d’amore di Donovan e Sabrina, ma voglio raccontarlo.
“Élite. Amore e potere” ha salvato Laurelin Paige. L’autrice ha usato la sua voce per scrivere questo romanzo, impossibilitata ad adoperare una tastiera a causa di un infortunio. Nelle parole sussurrate a un registratore vocale ha trovato riparo da un periodo non felice, un momento di profonda prostrazione fisica e mentale. Le parole di questo romanzo sono diventate un rifugio, il filo di Arianna da avvolgere per ritrovare la serenità.
Mi piace pensare che sia questo il motivo per cui Donovan e Sabrina sono così profondi e intensi, così veri: hanno assorbito da Laurelin quel bisogno struggente di salvezza, e si sono aggrappati l’uno all’altra per uscire dalle tenebre, per ritrovare la luce. Una luce sporcata qui e lì dal pericolo e dall’eccitazione di un gioco perverso, ma pur sempre fulgida, magnifica. Accecante.
E quella luce illumina anche me, meno sola quando ci sono loro, più felice sapendo di poter tornare tra le pagine adoratissime che descrivono il loro amore e trovare il sorriso, il batticuore, l’emozione di una lettura non banale, semplicemente… indimenticabile.
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